"Partinico, 23
Ieri sera
alle ore 22,30 mentre la musica municipale, dinanzi a un gran
pubblico eseguiva i concerti sul palco che sorge in Piazza
Garibaldi, lungo il corso dei Mille, animato da gran folla di
cittadini, riversati sia pel giorno festivo, sia per la bella
serata, furono avvertiti fuochi di fucili mitragliatori.
Successivamente e con eguali intervalli di tempo, si sentirono
le sorde detonazioni di tre bombe.
Si
ritenne, da quelli che erano più lontani dal palco della musica,
nella piazza del Duomo, che a Porta Alcamo, estremità del Corso
si fosse sviluppato un forte incendio, e che i vicini avessero
esploso delle bombe, per determinare il pronto intervento dei
Vigili del Fuoco all’urgente servizio.
Repentinamente si notava da quelli che erano nella piazza del
Duomo un fuggi fuggi di gente per cui per quelli che riuscivano
a raggiungere un magazzino di vendita al pubblico vi si
riversavano chiudendovisi dentro.
Intanto e
dall’altra parte del Corso che si estende a Porta Alcamo una
grande massa di popolo si riversava in piazza Garibaldi, e
nella furia rovesciavano sedie, e persone che non avevano fatto
in tempo ad allontanarsi, per cui queste, e furono molte,
riportarono gravi contusioni.
Cessato
questo panico si potè venire alla constatazione del doloroso
fatto.
Era stata
assalita la sede del Partito Comunista, che si trovava sul corso
a trecento metri dalla Piazza.
Dentro il
locale, che è un pianterreno, illuminato a luce elettrica, nel
quale stavano a conversare molti soci, erano state lanciate le
bombe e prima ancora era stata la sparatoria di fucili
mitragliatori, come asseriscono alcuni per averla avvertita.
Le
conseguenze furono quanto mai dolorose e lugubri.
Uno dei
soci, tale Antonino Casarubbea*, di anni 50, operaio fratello
del noto fabbricante di mobilio che ha il magazzino rimpetto la
sede comunista, rimase cadavere, in una pozza di sangue.
Un altro,
tale Gaspare Offria** di anni 60 commerciante del pane veniva
gravemente ferito. Oltre a essi risulta gravemente ferito un
tale Addamo Leonardo di anni 45, contadino il quale mentre
veniva da pietosi amici portato a braccia verso casa, non si
potè reggere più e si ritiene in pericolo di vita.
Un altro
tal Lo Iacono Francesco*** di anni 40 commerciante, veniva
gravemente ferito. Per il loro grave stato furono portati
immediatamente nel Gabinetto del dottore Barra il quale apprestò
le più diligenti cure.
Dopo di
che le famiglie, trovati automezzi, si affrettarono a
trasportare i loro feriti alle cliniche di Palermo.
L’azione
criminosa è stata esercitata da un gruppo di persone, che
procedevano su un’automobile e durante la stessa notte si
recarono in altri paesi del mandamento e di mandamenti limitrofi
a compiere gli stessi atti."
articolo
tratto dal giornale "L'Ora del popolo" del 24 giugno 1947
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*Per errore
nell'articolo viene riportato il nome di Antonino, ma il
vero nome era Giuseppe Casarubbea
**Gaspare
Offria anche se viene riportato tra i feriti, in realtà era uno
degli attentatori
***Morì
successivamente a causa delle gravi ferite
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