Oggi 2 febbraio 2006
ricorre il 50° anniversario dello sciopero alla rovescia
che poneva all’attenzione del Paese le condizioni di
vita dei lavoratori del profondo Sud che chiedevano, ad
uno Stato assente e sordo, soltanto d’avere il diritto
al lavoro sancito dall’art. 4 della Costituzione. Danilo
Dolci, uomo di pace, insieme ai nostri compagni
comunisti Turiddu Termini prestigioso dirigente della
Camera del Lavoro, Ignazio Speciale, Ciccio Abbate e
Tanino Ferrante e a decine di lavoratori disoccupati
iniziavano il cosiddetto sciopero alla rovescia che
ponevano anche una grande questione politica e cioè il
principio della disobbedienza civile quando le leggi
dello Stato sono inique e quindi ingiuste. Il Partito
della Rifondazione Comunista Sezione “Peppino Impastato”
oggi rende onore a quei compagni che 50 anni orsono nel
silenzio di tanti, a volte coperti anche dal disprezzo
dei sepolcri imbiancati e con l’ostilità palese di una
Chiesa locale bigotta e conservatrice, segnavano con
forza la strada da intraprendere per l’emancipazione
delle classi lavoratrici.
Partinico 02/02/2006
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