Le dichiarazione rese
nell’ultima seduta del Consiglio comunale ,dal
Consigliere Michele Chimenti sulla crisi che ha
investito la Giunta Motisi ci spingono ad alcune brevi
considerazioni:
-è stupefacente che
Michele Chimenti riduca una cosi’ complessa quanto
delicata questione politica,come quella che investito
l’Alleanza Democratica per Partinico, come una
responsabilità da attribuirsi alla lunaticità del
Segretario del Partito della Rifondazione Comunista. A
lui non deve sfuggire che la crisi non ha lasciato fuori
dalla Giunta soltanto il nostro Partito ma il resto
della sinistra storica partinicese come i DS e i
Comunisti Italiani nonché alcuni Partiti dell’area
moderata quali Italia dei Valori e Udeur e ,cosa non
secondaria, un importante quanto autorevole pezzo del
suo stesso Partito
-ben altre e ben più serie
sono le ragioni che hanno spinto tali Partiti a mettere
in discussione un’alleanza che si comprese quasi da
subito fondata su di un grave equivoco e cioè :di avere
apparentemente condiviso un Programma ma di operare in
assoluta difformità.Vanno fatti alcuni significativi
esempi perché la questione non venga , ancora una
volta,banalizzata :
1)la macchina burocratica,
che tutti volevamo modificare, è rimasta sostanzialmente
quella che aveva congegnato il centro destra con
l’aggravante che per quasi un anno si sono volute
mantenere le Aree con un costo notevole a carico del
Bilancio comunale deludendo tutti coloro che attendevano
un sostanziale cambiamento di rotta ;
2) la
prima concessione dell’autorizzazione allo scarico data
alla Bertolino, dopo l’invasione dei “cantinara” il 15
luglio 2005, fu rilasciata dal Sindaco senza che questi
avesse mai coinvolto, soprattutto nella decisione
finale, il Coordinamento dei Partiti di Alleanza né
buona parte degli Assessori . Va detto che per quella
autorizzazione si era pronunciato anche il nostro
Partito il quale aveva,però, posto una condizione e cioè
di una valutazione collegiale con le Associazioni
ambientaliste locali che, come è risaputo, furono invece
tenute lontane da quella decisione. Da li’ la scelta di
partecipare al presidio al canale maltempo che tanti
astio e risentimento suscito’ nei nostri confronti ,da
parte del Presidente della Margherita. Ma non è accaduta
la stessa cosa nella ultima vicenda dello scavo e lo
sverso dei reflui della distilleria nel Puddastri? .
3)
sulla questione Policentro molti sono stati i silenzi
seppur ,in tante occasioni,il problema fu posto al
Coordinamento politico. Silenzi che alimentarono
nell’opinione pubblica gravi sospetti di collusione
avvalorati dal fatto che mai il Sindaco ha inteso
rispondere alla richiesta del Consorzio degli Artigiani
Partinicesi, da noi costituito,seppur questo abbia
presentato, fin dal 2004, un progetto di realizzazione
di strutture per l’artigianato nell’area di contrada
Margi;
4) la
problematica dei canoni idrici è stato ed è elemento di
duro contrasto con Motisi e con il Presidente della
Margherita in quanto ,seppur in presenza fin dal
novembre 2005 di una favorevole decisione del Giudice di
Pace, costoro ,da subito e incredibilmente, hanno scelto
di condividere la linea della passata Amministrazione
che tutti noi con forza contestammo.
Non
vogliamo aggiungere altro. Al Consigliere Chimenti che
aveva suscitato interesse e speranza anche nella nostra
parte politica, se viene spinto dal desiderio di
comprendere, e non da altri sentimenti di pregiudizio,
ci permettiamo suggerire:
-di
collegarsi con il nostro sito internet dove troverà una
innumerevole quantità di documenti, dal nostro Partito
elaborati e presentati al Sindaco e alle forze che
sostenevano la prima Giunta Motisi, e nei quali troverà
le ragioni del nostro profondo, serio, giustificato
dissenso;
-di
ricordargli che durante la nostra permanenza nella
Giunta Motisi , e dunque fino all’ultimo giorno, siamo
stati sempre leali anche con chi questa lealtà aveva
tradito fin da subito e in maniera plateale, sicuramente
abituato ai voltafaccia classici della vecchissima
politica;
-di
ricordargli, proprio noi comunisti, che durante il
regime staliniano tutti coloro che dissentivano dalla
linea del dittatore venivano definiti pazzi e dunque
rinchiusi dentro i manicomi o nei gulag. Michele
Chimenti ,pensiamo in perfetta buona fede, usa per il
nostro Segretario l’aggettivo di lunatico.Ci siamo
informati e pare che Stalin non avesse mai equiparato la
lunaticità alla pazzia per cui abbiamo tirato un
fortissimo sospiro di sollievo.
PARTITO
DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
PARTINICO 6 ottobre 2006
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