La
partecipazione del democristiano Motisi, Sindaco di
Partinico, alla manifestazione per ricordare la strage
di Portella delle Ginestre rappresenta la vittoria
politica e culturale delle forze della sinistra che
Giuliano intendeva sconfiggere insieme ad agrari, ai
monarco-fascisti, a pezzi degli apparati militari allora
ancora nelle mani del battuto regime nonché alle
strategie della DC di De Gasperi che, subito dopo,
rompeva il patto di unità con socialisti e comunisti
consumato con l’approvazione della Chiesa del
Cardinale Ruffini e con la regia del Governo americano.
Ci sono voluti 60 anni per convincere un pezzo
dell’anticomunismo partinicese ad onorare quei morti
innocenti e ricordare loro che quella strage fu di
Stato, di uno Stato che passava interamente nella mani
della Democrazia Cristiana di Mattarella, Scelba e
Tambroni i quali pensavano ad una rivincita politica sui
Partiti della sinistra italiana e siciliana. E per
vincere non si vergognarono di ricorrere al connubio con
i separatisti, la mafia e il banditismo che eseguiva non
solo la strage di Portella ma delle Camere del lavoro
compresa quella di Partinico in cui perdevano la vita i
compagni Giuseppe Casarrubea e
Vincenzo Lo Iacono e restava ferito gravemente
Leonardo Addamo dirigente del Partito Comunista di
Partinico.
Noi
vogliamo pensare che la presenza del Sindaco a Portella,
così come le iniziative sulla legalità durante le
quali sarà esaltato il sacrificio della vita dei
compagni Peppino Impastato, Pio La Torre, Placido
Rizzotto e
i morti della Camera del Lavoro di Partinico, tutti
uomini simbolo dei comunisti, rappresentino un
risarcimento, seppur tardivo, non solo alla memoria dei
morti ma alla cultura dei comunisti siciliani e al ruolo
indispensabile che i Partiti di sinistra hanno
rappresentato e rappresentano nella politica italiana,
siciliana, partinicese per l’avanzamento della
democrazia e la difesa del mondo del lavoro.
PARTITO
DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Circolo
“Peppino Impastato” DI PARTINICO
PARTINICO
2 MAGGIO 2007
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