Abbiamo sempre
sostenuto, come Partito, che ciò che si afferma quando
si è all’opposizione debba essere sostenuto, ancor di
più, quando si governa. E questo vale anche quando si
fanno anche le affermazioni di principio quale può
essere, ad esempio, quello di rispettare la stampa ed
anche i suoi giudizi seppur a noi fortemente contrari.
Così come comunisti l’abbiamo sempre fatto e l’aveva
anche fatto Elio Chimenti davanti alle querele della
titolare della distilleria Bertolino e dei suoi
sostenitori ritenendo la querela uno strumento di
condizionamento della libera espressione, specie quando
si tratta di informazione attraverso la carta stampata o
l’emittenza radio e televisiva.
Chi ricorre
alla magistratura per tutelare la cosiddetta “dignità”
esercita, sicuramente, un diritto ma deve essere
consapevole che la dignità, l’onorabilità, la
rettitudine non possono che essere tutelati se non dal
giudizio della “gente” alla quale qualunque dirigente
politico si deve subordinare. Alla Magistratura va
affidato il compito di giudicare quanti operano in
difformità alle leggi dello Stato e non certo a quelle
definite “morali”. Dissentiamo, dunque, dal Presidente
della Margherita Elio Chimenti che ha ritenuto di
querelare il responsabile dell’emittente Tela Jato, col
quale solidarizziamo, per affermazioni, a suo parere,
lesive della persona e del Partito che rappresenta.
Noi riteniamo
che lo scontro politico, anche aspro ed a volte
lacerante, non debba avvalersi se non dello strumento
della “politica” attraverso la quale contrastare,
contestare, e se è il caso avere la capacità di
ristabilire, eventualmente, la verità.
PARTITO DELLA
RIFONDAZIONE COMUNISTA
CIRCOLO
“Peppino Impastato” PARTINICO
PARTINICO 3
GENNAIO 2007
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