La delicatezza del momento
politico che vivono la città ed il suo Governo
imporrebbe ai dirigenti dei Partiti dell’Alleanza
Democratica di mantenere un alto profilo anche
nell’esprimere giudizi e formulare analisi sulle ragioni
di una crisi. Così non è per il Presidente della
Margherita anche se a questo, ormai da lungo tempo,
siamo abituati. Non raccoglieremo le provocazioni ,
rimandandole al mittente.
Al contrario intendiamo
esprimere un’opinione sulla lunga intervista rilasciata
a TeleJato dal consigliere comunale Renzo Di Trapani che
per i suoi contenuti inaccettabili ci pone, sicuramente,
di fronte a fatti nuovi sul piano politico:
1) la fine, a parere del
Consigliere, del ruolo dei Partiti dell’Alleanza
Democratica, e dunque della stessa coalizione, che non
avrebbe retto all’insieme delle questioni politiche che
ha davanti la città. E tale giudizio viene espresso
senza alcuna seria analisi delle questioni;
2 ) la sconcertante
attribuzione al Sindaco Motisi, e non solo da parte del
consigliere Di Trapani ma sopratutto del Presidente
della Margherita, di un ruolo podestarile (cioè che solo
il Sindaco può e deve risolvere la crisi) dimenticando
che quando dirigevano il Partito Popolare ed a governare
era Gigia Cannizzo denunciavano, a ragione e insieme al
Partito della Rifondazione Comunista, che la città e la
politica non avevano bisogno di Potestà o Dominus ma di
una gestione collegiale, di scelte condivise
democraticamente demandate e al Sindaco e a Partiti e
Movimenti che avevano deciso e sostenuto la candidatura
del primo cittadino. Oggi cambiano rotta e con
disinvoltura vorrebbero costruire un nuovo Potestà. Ci
chiediamo: a chi dovrebbe giovare tale contraddittoria
linea politica? La risposta appare ovvia;
3) grave, oltre che
offensiva, a noi appare l’analisi del Consigliere Di
Trapani quando rappresenta il Sindaco, all’atto della
composizione della sua Giunta, quale un “pupo” ostaggio
dei Partiti e dei Movimenti (ovviamente escludendo il
suo!) e dunque vittima sacrificale degli “appetiti” di
questi che, invece, si erano spesi per costruire
un’Alleanza, definire un Progetto, scegliere un
candidato, condurre a fondo un’importante battaglia
elettorale, vincere e comporre anche un esecutivo. E
tutto questo in assoluta condivisione. Farebbe bene il
Sindaco a smentire pubblicamente questo ruolo che gli
vorrebbe assegnare il consigliere Di Trapani trattandosi
di un ruolo umiliante oltre che irriguardoso.
Il Partito della
Rifondazione Comunista non ha alcun interesse ad
alimentare pretestuose polemiche con quanti, in
dispregio dei sacrifici dei Partiti, dei Movimenti oltre
che dei singoli, si sono spesi per anni per costruire la
vittoria dell’Alleanza Democratica e per l’elezione a
Sindaco del dott. Motisi suscitando speranze e il
convincimento che il buon governo, dopo il disastro del
centro destra, sia possibile a Partinico. Tuttavia non
possiamo non condannare la linea populistica di stampo
berlusconiano che il consigliere Di Trapani ed il suo
Partito vorrebbero imprimere alla crisi. Una linea
perdente che annulla anni di lavoro, di sacrifici e di
grandi battaglie politiche. E sopratutto una linea che
uccide LA SPERANZA!
PARTITO
DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
SEZ.
“Peppino Impastato” di PARTINICO- 29 GIUGNO 06
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