QUAL’E’
STATO IL RUOLO DEI COMUNISTI QUANDO SONO STATI NELLA GIUNTA DEL
SINDACO GERACI E COME HANNO OPERATO, IN QUEL CONTESTO, NEI
CONFRONTI DELLA DISTILLERIA BERTOLINO?
Rispondiamo a questi
interrogativi non solo per soddisfare delle giuste esigenze di
conoscenza o per dare ai nostri compagni, agli estimatori del
nostro Partito ed anche agli elettori, gli strumenti della
informazione politica e ai cittadini la rappresentazione di
quanto è avvenuto ma SOPRATTUTTO con lo scopo di contribuire a
far conoscere pezzi della storia politica della nostra città
con riferimento anche alle vicende legate al ruolo della
distilleria Bertolino. Pezzi di conoscenza utili a quanti si
pongono CON SERIETA’ nel volere sapere quel che è accaduto, le
ragioni dello stesso, i protagonisti dei fatti, il ruolo che
costoro hanno avuto. Ma soprattutto a noi interessa ragionare
sul ruolo di noi Comunisti partinicesi quando siamo stati,
seppur per brevissimo tempo, al Governo della città.
E come abbiamo fatto per le
prime vicende della distilleria Bertolino (1984-85) pubblicando
nel nostro sito il lavoro dal titolo “QUEL MARE ROSSO SHOCKING”
fatto di ricostruzioni storiche ATTRAVERSO I DOCUMENTI o per
la “MACCHINA BUROCRATICA DEL COMUNE “, per LE STALLE DI
VALGUARNERA o per le vicende che portarono alla FINE DELLA D.C.
e alla costituzione della Giunta comunale (novembre 1991-marzo
1993) che vide, per la prima volta nella storia di Partinico,
la presenza dei Comunisti, PUBBLICHEREMO UN LAVORO che, SEMPRE
ATTRAVERSO I DOCUMENTI, dà la incontestabile rappresentazione di
quel che accadde in quei 16 mesi di amministrazione con i
Comunisti nella Giunta del Sindaco Gino Geraci e con riferimento
alla distilleria Bertolino ed al ruolo di questa industria nel
nostro territorio.
Questo lavoro CHE
PUBBLICHEREMO ha quale titolo “DOCUMENTI: INQUINAMENTO E
“VICENDA BERTOLINO” e fu diffuso subito dopo la conclusione
della vita della Giunta Geraci .
Dal lavoro che pubblicheremo
(e si tratta di DOCUMENTI collegati tra di loro da note
esplicative) emerge una incontestabile verità: CHE MAI I
COMUNISTI DI PARTINICO HANNO AVUTO UN SOLO ATTIMO DI DEBOLEZZA
NEI CONRONTI DELLA DISTILLERIA E SOPRATUTTO DELLA SUA
PROPRIETARIA. E non solo per le innumerevoli querele della
titolare al nostro Segretario politico ma per GLI ATTI, I FATTI,
LE AZIONI A SOSTEGNO DELLA TUTELA DELLA SALUTE DI UNA INTERA
CITTA’. TUTTO IL RESTO LO LASCIAMO ALLA LIBERA INTERPRETAZIONE
DI CHIUNQUE, VOLENDOSI CONTRAPPORRE AD OGNI COSTO, PENSA DI
RECARNE VANTAGGIO PER RAGIONI CHE NON CI INTERESSANO E DI CUI
NON CI OCCUPIAMO NE’ DI CUI CI OCCUPEREMO.
DUNQUE, AL FINE DI AGEVOLARE
LA LETTURA ED AVERE UNA IMMEDIATA COMPRENSIONE DEI FATTI NARRATI
TRASCRIVIMO TUTTE LE NOTE TRA DI LORO COLLEGATE CHE HANNO FATTO
DA COMMENTO AI DOCUMENTI ORIGINALI RIPORTATI E CHE VENGONO
INTEGRALMENTE PUBBLICATI. APPARE A NOI UTILE INVITARE I LETTORI
AD ACCOMPAGNARE QUESTE NOTE CON LA VERIFICA DEI DOCUMENTI E A
LEGGERE NON SOLO LA “Presentazione“ ma anche “La nota
introduttiva” oltre che la “Conclusione finale” .
Al più presto, e sempre
sull’argomento “Bertolino”, narreremo sul sito gli avvenimenti
che videro il ruolo dei Comunisti nell’ultima Giunta del Sindaco
Cannizzo che ebbe vita per meno di un anno. Ma bastarono quei
pochissimi mesi per rendere evidente, incisiva e qualificata la
presenza Comunista in quella Giunta e non solo per quella ma per
altre questioni.
TRATTO DA
“DOCUMENTI: Inquinamento e vicenda “Bertolino“
- Il 2 luglio (del 1992,
ndr), intanto l’Assessore Lo Baido (è l’Assessore
all’Urbanistica Antonio Lo Baido della DC, ndr) aveva
chiesto al Laboratorio Igiene e Profilassi di Palermo che
venissero effettuati i prelievi ed analisi delle acque di
scarico della distilleria che sversavano nella canaletta di
“maltempo” e conseguenzialmente far pervenire al Comune di
Partinico con regolarità i risultati delle analisi effettuate
sulle acque di scarico provenienti dalla distilleria. Il 9
luglio con due note si chiede al Comandante dei Vigili Urbani
(il dott. Andrea Supporta, ndr) una verifica
riguardante l’attività lavorativa di alcune cantine nonché
dell’esistenza di un pozzetto di prelievo immediatamente a
valle dell’impianto di depurazione biologico e il misuratore di
portata dello scarico della distilleria. Ciò al fine di
verificare se tale prescrizioni prevista per legge sia stata
rispettata.
-
Il 18 luglio il
Giudice Viola dispone il sequestro preventivo degli scarichi
della distilleria Bertolino.
-
Il 20 luglio ha inizio
una prima azione ispettiva dell’Amministrazione comunale sui
collettori fognanti e in special modo quello cosiddetto di
“via Pino”
-
L’11 agosto la ditta
Mazzurco, che ha la gestione dell’impianto di depurazione del
Comune, comunica all’Amministrazione che “fra il 10 e l’11
mattina del mese di agosto sono pervenuti nel sopra elencato
impianto scarichi di acque non compatibili con lo stesso
provocando difficoltà ed anomalie al normale processo
depurativo“.
Il Sindaco dispone la
sorveglianza notturna con avviso alla squadra di Polizia
Giudiziaria, dell’impianto di depurazione.
Il 19 agosto ha luogo un
incontro operativo con i tecnici del Comune, il Comandante dei
Vigili Urbani, il gestore dell’impianto di depurazione, la
responsabile dell’ufficio ecologia (la dott.ssa Ragona, ndr)
per approntare un piano di lavoro tendente a realizzare una
sorveglianza giornaliera su tutti i collettori fognari, prelievi
ed analisi dei reflui in entrata e in uscita dal depuratore e le
dovute analisi chimiche.
-
Il 20 agosto
l’Assessore all’ambiente, al territorio ed ecologia del Comune
(Antonio Lo Baido, ndr) del Comune di Partinico invia due
note di sollecito al Comandante dei Vigili Urbani relativamente
alle note inviate il data 9 luglio. Dal 20 agosto inizia una
costante azione di controllo tendente al monitoraggio di tutta
la rete dei collettori fognari alla quale prendono parte oltre
che i dipendenti del Comune, le forze dell’ordine,
amministratori comunali i funzionari del Laboratorio Igiene e
profilassi, l’ingegnere della Provincia (ing.
Pampalone, ndr). Sotto monitoraggio anche i torrenti
Puddastri, Sardo e Carrozza. L’azione ispettiva si sviluppa
fino al 10 settembre, di questa si pubblicano alcuni verbali più
significativi. In sitesi in questa azione di monitoraggio si
evidenzia:
1) dai collettori fognanti
viene prelevata abusivamente acqua lurida per irrigazione dei
campi e degli orti da parte di cittadini;
2) nel depuratore comunale si
immettono acque provenienti anche da scarichi non civili;
3) individuazione di fogne
che scaricano a “pelo libero”;
4) nel torrente Sardo-Platti
si immettono acque non depurate dell’impianto di Borgetto le
quali acque confluiscono poi nel Puddastri e quindi a mare;
5) individuazione di scarichi
civili;
6) ostruzione del collettore
fognario Giovanni XXIII e consequenziale non affluenza di acque
al depuratore;
7) manomissione di pozzetti e
condutture;
8) individuazione di scarichi
abusivi con immissione nel Puddastri di acque reflue non
chiaramente provenienti da impianti di lavorazione industriale.
- Il 23 settembre il Prefetto
di Palermo invia un telefax al Sindaco (Gino Geraci, ndr)
e sottolinea la grave situazione che si è venuta a creare nel
settore vitivinicolo con la chiusura dell’attività
dell’industria Bertolino e di conseguenza “atteso che non est
possibile avviare lavorazione vinacce at altre piccole
distillerie che sunti intermente impegnate“ si chiedono
“provvedimenti con tingibili ed urgenti così da consentire
sollecita ripresa attività cui trattasi, raccomandasi cortese
attenzione ed urgenza non escludendosi possibili gravi
ripercussioni considerato che richiede immediata soluzione.
Prefetto Musio“
- Il giorno 24 settembre, con
urgenza, viene convocata dal Sindaco la Giunta municipale,
l’ingegnere Lo Iacono tecnico comunale, il sig. Torregrossa
esperto nel trattamento degli scarichi delle acque che
preparano una dettagliata relazione tecnica con la quale si
indicano le prescrizioni cui bisogna attenersi per consentire
alla distilleria di scaricare i reflui protrattati nel
depuratore comunale che intanto viene potenziato con la messa in
funzione di una parte mai precedentemente attivata e che
consente in tal modo, di potere effettuare la depurazione dei
reflui rapportati al 32 mila abitanti.
- Il giorno 25 settembre il
Sindaco sostenuto dalle decisioni dei Partiti politici che
compongono la Giunta ma anche dai gruppi di opposizione in
Consiglio emette una ordinanza con la quale si autorizza
fino al 30 ottobre 1992 la distilleria a scaricare i reflui
protrattati nel depuratore del Comune salvando, in tal modo, dal
collasso migliaia di coltivatori che conferiscono il loro
prodotto, per legge, alla distilleria.
- Il 17 ottobre a Partinico
nella sala del Consiglio comunale ha luogo un’Assemblea di tutti
i Presidenti delle cantine vinicole della Sicilia Occidentale
che chiedono al Sindaco di prorogare l’ordinanza fino al 31
marzo 1993. Il Sindaco confortato da tutto il Consiglio non
accoglie la proposta e chiede alle Regione Siciliana e ad alti
organi dello Stato di intervenire diversamente per salvare i
produttori. Il 20 ottobre il Vice Sindaco (Toti Costanzo, ndr)
con due ordinanze espone la revoca allo scarico all’industria
Raspante, peraltro non attiva. E ciò in ragione del fatto che
erano state individuate, nell’ambito di un controllo dei Vigili
Urbani, emissione di liquidi sospetti provenienti dall’industria
e comunque si intendeva impedire che gli scarichi nel torrente
Puddastri potessero essere utilizzati abusivamente. Nel contempo
viene chiesto al laboratorio di Igiene e Profilassi di
analizzare le acque dei pozzi che avevano vicinanza alla
distilleria.
- Il 31 ottobre 1992 viene
inviata a tutte le autorità competenti una nota con la quale il
Sindaco di Partinico ha dato disposizione di disattivare,
mediante strutture murarie, il pozzetto di scarico nel
depuratore comunale della distilleria Bertolino. Per ciò che
attiene al ruolo del Comune la vicenda si intendeva chiusa
perché la distilleria possa rimettersi in azione la competenza
viene trasferita ad altri organi dello Stato e, in tutti i casi,
oggi più che mai la ripresa dell’attività è legata al più
rigoroso rispetto delle leggi da parte dell’industria. Al Comune
solo il compito di farle rispettare.
ANNOTAZIONI:
Vi sono tre importanti azioni
politiche che vanno raccontate e che accompagnarono L’AZIONE di
quella Giunta comunale sempre sulla “questione Bertolino”.
LA PRIMA: la Giunta diede
mandato all’Assessore all’Urbanistica Antonio Lo Baido di
redigere, in collaborazione con il Settore guidato
dall’Architetto Enza Quartuccio, un DOSSIER CHE RACCOGLIEVA
TUTTI I DOCUMENTI, A PARTIRE DAL 1975, e che RACCONTAVANO E
SPIEGAVANO COME QUELLA PICCOLA DISTILLERIA COSTRUITA DAL SIG.
GIUSEPPE BERTOLINO nel 1935 poté diventare quel “mostro”
urbanistico che è ancora ad oggi. Furono raccolte nel Dossier
tutte le autorizzazioni, le concessioni e quant’altro consentì
lo sviluppo dell’industria. Ovviamente con nome e cognome degli
amministratori comunali che quelle autorizzazioni e concessioni
rilasciarono. Quanto prima daremo in pubblicazione il contenuto
di quel DOSSIER.
LA SECONDA: il 24 agosto un
gruppo composto dall’Assessore Costanzo, dall’ing. Salvatore
Pampalone tecnico della Provincia regionale di Palermo, dal sig.
Abbenante Ispettore di Polizia sanitaria, da Carlo Bongiorno
Presidente di Italia Nostra, dal geometra Motisi del Comune di
Partinico, due tecnici del Laboratorio Igiene e Profilassi e un
operaio e due vigili urbani iniziò una ispezione partendo a
ritroso dalla confluenza del Puddastri con il Nocella fino ad
arrivare all’impianto di depurazione del nostro Comune e
continuare fino alla verifica degli scarichi della cantina
vinicola dei Coppola. Nei pressi del locale Scià Martin fu
individuato un pozzetto che portava reflui ad alta temperatura
indiscutibilmente proveniente dalla lavorazione dei prodotti
vitivinicoli e che andavano a sversare dentro il Puddastri.
Furono chiamati i Carabinieri e il gruppo, a ritroso, scoperchiò
tutti i tombini fino ad arrivare al mercato ortofrutticolo. Lì
ci si accorse che i reflui provenivano nella direzione dello
stabilimento Cusumano. Alla presenza dei Carabinieri al comando
del maresciallo Caimi, e su autorizzazione del magistrato di
turno alla Procura, fu fatta irruzione dentro lo stabilimento ma
nel giro di pochi minuti lo sversamento si esaurì per cui non fu
possibile registrare l’eventuale reato. Evidentemente “qualcuno”
aveva avvertito in tempo.
LA TERZA: quando il Prefetto
di Palermo, Musio, inviò il telegramma che, di fatto,
autorizzava il Sindaco Geraci a concedere i 30 gironi per la
distillazione a favore delle cantine, il Vice Sindaco Costanzo,
il Segretario della Sezione “Pio La Torre” del PCI-PDS Ninni
Romano ed il Consigliere comunale Totò Inghilleri responsabile
dell’allora Confcoltivatori, si recarono all’Assemblea regionale
siciliana ed incontrarono il Segretario regionale del Partito,
onorevole Capodicasa, e quello provinciale, onorevole Nino
Mannino. Fu chiesto ai due autorevoli dirigenti la linea della
Sezione sulla questione pronti a lasciare l’incarico in Giunta
se il Partito avesse deciso nella direzione del rifiuto del
concedere i 30 giorni. Capodicasa e Mannino convennero della
necessità di consentire la distillazione limitata ai 30 guiorni
e mantenere la presenza nella Giunta Geraci. Fu emesso un
Comunicato congiunto perché non ci fossero dubbi sulla linea
scelta dal Partito ai più alti livelli. Quella scelta fu la
causa della frattura ulteriore del gruppo dirigente del PCI-PDS
di Partinico che portò, come raccontato nel sito, all’uscita di
un importante pezzo di quel Partito e alle vicende relative alle
elezioni comunali del 1993 e del 1997 che videro la vittoria di
Gigia Cannizzo sui candidati di F.I. .
|