Partito della Rifondazione circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

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Lettera al direttore di Telejato

Egr. Direttore, l’aumento esponenziale dei prodotti di prima necessità, partendo da quello ingiustificato del pane (anche se alcuni panificatori a Partinico hanno riportato il prezzo a 1,80 euro per cui invitiamo i nostri concittadini a rivolgersi a questi esercizi ) rappresenta un fatto politico di notevole gravità. Tuttavia, diversamente dal passato, non è scattata la protesta quella non formale dei sindacati i quali nel passato, di fronte all’aumento del costo della vita organizzavano i lavoratori con iniziative e pubbliche manifestazioni. Oggi, purtroppo,  il sindacato pare abbia rinunciato a questo ruolo mentre i Partiti soprattutto quelli che si riferiscono ai valori culturali e politici della Sinistra compreso il nostro, non hanno più quella forza di collegamento con il mondo del lavoro che veniva assicurato dai sindacalisti che erano “cinghia di trasmissione” cioè di collegamento tra Partito e Sindacato. Ma cosa avveniva nel recente passato di fronte all’aumento ingiustificato dei prezzi? Ce lo racconta in una nota il compagno Nino Cinquemani inteso “‘u russu” non perché sovietico, anche se comunista, ma rosso di capelli e carnagione e che fu dirigente della CGIL e protagonista con Turiddu Termini  di tante battaglie dentro i cantieri che realizzavano la diga sullo Jato. Aumentavano i prezzi e scattavano le proteste e le manifestazioni dei lavoratori. Ma scattavano anche le denunce, gli arresti, i morti come avvenne ad Avola. Ma quelle lotte raggiungevano sempre un traguardo e, proprio nel campo della difesa del potere d’acquisto dei lavoratori, si ottenne un’importante conquista e cioè la costituzione dei CIP, i Comitati Interministeriali dei Prezzi, che avevano il compito di controllare gli aumenti e intervenire con forza per reprimere qualunque forma di abuso. E racconta il compagno Cinquemani che anche a Partinico, di fronte ad un ennesimo aumento dei generi di prima necessità, i sindacati organizzarono una manifestazione contro il carovita con centinaia di lavoratori che scioperarono chiedendo, tra le altre cose, che la Polizia intervenisse a tutela dell’ordine pubblico ma senza portare alcuna arma. Come a dire che la proteste dei lavoratori erano sacrosante e pacifiche anche se forti e determinate e dunque le forze dell’ordine non avevano nulla da temere. Eppure quelle manifestazioni portavano con se denunce, a volte anche arresti, anche morti che provocavano dolore in tante famiglie di quei sindacalisti che lottavano perché i lavoratori ed i pensionati potessero avere gli strumenti della loro difesa. Come non ricordare l’istituto della scala mobile  per cui se aumentavano i prezzi con giustificazione, automaticamente venivano aumentati i salari, gli stipendi ed anche le pensioni? Una forma importantissima di tutela mentre oggi così non avviene più. I lavoratori sono alla mercé del libero mercato e dello sfruttamento da parte di quelli che noi continuiamo a definire “padroni”, a volte senza scrupoli come  quelli della Thyssen Krupp che hanno sulla coscienza la morte di giovani operai e padri di famiglia. E Nino Cinquemani ci ricorda come in una delle tante manifestazioni a difesa del costo della vita vennero denunciati lui, Cola Geraci, Totò Caleca sindacalista della CISL e poi anche Gaspare Guarino e altri  ancora. E la denuncia, paradossalmente, rappresentava la spia della presenza viva dei difensori dei lavoratori  di fronte alle ingiustizie e alle politiche sbagliate dei governi. Caro Direttore  noi pensiamo che bisognerebbe recuperare quello spirito e quella capacità di lotta per affrancare la nostra città non solo dal caro vita ma dal qualunquismo e dal perbenismo mascherato a volte anche di sinistra, malattia molto diffusa nella nostra città.

Partinico 15/12/2007