Partito della Rifondazione Comunista 

Circolo "Peppino Impastato " Partinico 

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Partito della Rifondazione Comunista di Partinico (PA) circolo "Peppino Impastato"

LETTERA A TELEJATO SUL SERVIZIO DEL 24 GENNAIO 2007

Egr. Direttore,

il servizio di Tele Jato di ieri, che faceva il punto sulla situazione politica della città, da un lato ci spinge a sorridere ritenendo divertente le sue ricostruzioni dei fatti e degli avvenimenti politici anche se, per la verità, non sempre fantasiose e dall’altro, però, ci invitano a due brevi riflessioni e ad una puntualizzazione.

La prima riflessione: la Giunta Motisi rappresenta una gravissima anomalia nell’ambito del panorama della politica dei Partiti del centro sinistra che esistono nelle realtà cittadine di quei Comuni definiti “medi centri”, e non solo per popolazione ma soprattutto per storia politica.

Quel che è accaduto a Partinico non ha alcun riscontro, quantomeno, nella Provincia di Palermo e nei centri di ampie dimensioni in quanto il centro sinistra quale espressione di una politica, cioè di un “modo di governare”, ha ben altri connotati e spessore politico. Non esiste, se non in piccolissimi centri, la costituzione di un governo inteso di centro sinistra che non abbia dentro non solo i Democratici di Sinistra ma, là dove esiste ed ha anche identità, il Partito della Rifondazione Comunista. Ovviamente in una compagine di centro sinistra non possono mancare Partiti quali Italia dei Valori, l’UDEUR e i Comunisti Italiani, quando tali Partiti esistono come esistono nella nostra città. Così era stato “ab inizio” a Partinico ma così non è oggi. Sorvoliamo sulle ragioni che ci porterebbero molto lontani nella discussione.

La seconda riflessione: la politica amministrativa della Giunta Motisi viene definita sempre più e senza alcun dubbio o pregiudizio, una politica “di basso profilo”. E il giudizio non nasce soltanto dalle ragioni legate alla sempre più quotidiana produzione di discutibili atti amministrativi, alla manifesta esercitazione della clientela e del nepotismo, alla mancata osservanza degli impegni solenni assunti con la città, ad una rigoroso utilizzo delle risorse, al rispetto di Leggi e Regolamenti.

No! Ci riferiamo al tradimento di un principio elementare di democrazia che non produce atti eclatanti, non ha bisogno di risorse economiche per esplicitarsi e che è IL PRINCIPIO DELLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA E ALLE SCELTE PER LA CITTA’. Cioè al consentire a tutti anche l’esercizio del controllo democratico di base che nasce dall’ascoltare i cittadini e le loro organizzazioni e soprattutto il sacro rispetto che si deve avere nei confronti della Stampa, anche quella più scomoda. Noi non possiamo dimenticare d’avere alzato le barricate quando l’ex Sindaco Giordano, sbagliando, intese impedire a Tele Jato (ma l’avremmo fatto per qualunque altro giornale o emittente) di esercitare il suo ruolo di rigoroso controllore per conto della collettività. Alzeremo le barricate se questa amministrazione intenderà impedire, come pare che intenda, nello specifico a Tele Jato l’esercizio della sua attività. Si potrebbe dire, se così fosse : Motisi peggio di Giordano.

La puntualizzazione: non siamo alla finestra in attesa che personaggi della politica locale, che Tele Jato ha contribuito a fare, erroneamente, apparire come dotati di poteri politicamente soprannaturali, ci chiamino alla mensa del governo della città. Questo modo di definire un Partito, almeno il nostro ma non solo, lo riteniamo ingiusto ed errato. Noi Comunisti, e Lei questo lo sa, apparteniamo ad una storia fatta di sacrifici, dignità e soprattutto di coerenza. Almeno, questo giudizio, da Lei ed anche dai suoi collaboratori lo pretendiamo, considerato che ci conoscete molto bene se non altro per avere condotto insieme a noi, e sicuramente con forza e determinazione, tante e tante battaglie che non abbiamo dimenticato e alle quali non intendiamo rinunciare. Nemmeno per un posto in un Governo che se vuole la nostra collaborazione deve partire dalla chiarezza delle posizioni, dal rispetto dei programmi concordati, elemento per noi irrinunciabile, e dalla concretizzazione del principio della PARTECIPAZIONE alle scelte. Se dentro un Governo della città non riscontriamo questi fondamentali quanto irrinunciabili valori noi non faremo accordi con nessuno meno che mai con quanti pensano, ancora oggi, che il tempo si sia fermato alla Prima Repubblica fucina di vergogne e che apriva varchi immensi alla corruzione e alla Mafia..

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

CIRCOLO “Peppino Impastato” PARTINICO

PARTINICO 25 gennaio 2007