500
dipendenti e la macchina del Comune non funziona. PERCHE’ ?
Come funzionava nel 1999 e come funziona oggi la
macchina burocratica del nostro Comune? A questo interrogativo
risponderemo con documenti inoppugnabili e riscontrabili su come
funzionavano alcuni settori durante l’ultima giunta Cannizzo
della quale il nostro Partito era parte.
La
PRIMA PARTE di questo nostro lavoro parte da considerazioni di
carattere politico che interessarono l’Alleanza Democratica
all’atto dell’insediamento del Sindaco Motisi e della nuova
Giunta e si occupa del Settore del VERDE PUBBLICO .
LA
SECONDA PARTE farà il punto sulla situazione dei LAVORI
PUBBLICI, LA MANUTENZIONE, LA CUSTODIA E MANUTENZIONE DEGLI
IMPIANTI SPORTIVI.
LA
TERZA PARTE si occuperà di altri settori della macchina
burocratica.
PRIMA
PARTE
Quando
il blog Libera Mente, nel 2006, sollevò la questione della
macchina burocratica del Comune di Partinico in verità
pochissimi furono gli interventi sull’argomento. Il nostro
Partito non si inserì nella discussione
in quanto la questione era complessa ed un eventuale
intervento su di un blog, che per
ragioni oggettive avrebbe dovuto essere molto sintetico
non avrebbe reso, a nostro parere, con chiarezza la sostanza
della importante questione. I ripetuti, recenti, interventi
sulle emittenti locali dell’Assessore Fiorino
giustificativi dell’abbandono cui versa il verde della
nostra città per la
“mancanza di personale” (ma prima di lui dichiarava le
stesse cose l’ex Assessore Provenzano che disponeva della
relativa delega) per
quel che riguarda la gestione, manutenzione e cura del verde ci
spingono ad affrontare la questione intervenendo non solo sul
settore citato ma anche su quello dei Lavori pubblici in
considerazione delle
dichiarazioni analoghe rilasciate dall’Assessore Bongiorno in
occasione della presentazione
del Piano triennale delle opere
pubbliche .
Quale
premessa riteniamo che sia necessario informare i lettori che LA
MACCHINA BUROCRATICA
fu uno dei primissimi argomenti che videro il nostro
Partito scontrarsi, e fin da subito, con l’ex presidente della
Margherita ed il Sindaco e su due precise questioni. La prima:
noi ritenevamo che, con immediatezza, si dovesse modificare il
Regolamento in vigore ed
eliminare SUBITO le
costose aree (135.128,34 euro l’anno)
cioè quelle strutture
verticistiche introdotte dall’ex Sindaco Giordano con la
modifica del
Regolamento di Organizzazione di Uffici e Servizi al fine
di concentrare su tre dirigenti di sua fiducia i settori
strategici e cioè
ECONOMICO-FINANZIARIO, TECNICA ,SERVIZI PERSONE ED
IMPRESE .
La
seconda: rimodulare i Settori ed affidarli nella direzione, e
nei limiti delle possibilità di organico, a nuovi dirigenti in
ragione di nuove strategie politico-amministrative. Il Piano di
rimodulazione partiva da
UN
CONTRIBUTO DEL DOTT. GIUSEPE NOBILE, candidato nella Lista
Salvare Partinico, e del quale lavoro
il Sindaco NON TENNE MAI ALCUN CONTO. Il dott. Nobile, al
quale il nostro Partito chiese, fin da subito, di assumere
l’incarico di Dirigente esterno per guidare il settore
economico-finanziario e sostenere l’Assessore Tranchina
delegata al Bilancio, RIFIUTO’ QUELL’INCARICO manifestando, così, uno sconcertante disinteresse per
le vitali questioni della sua città ed assumendo il solo
incarico di consulente a costo zero. A questo incarico, di cui
nessuno conosce i risultati, NON RISULTA CHE NOBILE ABBIA
RINUNCIATO anche se palesemente
accusato dal Sindaco, in una relazione sui problemi del canone
idrico diffuso nella città, quale responsabile NEGATIVO delle
vicende delle tariffe del canone idrico durante la sua
permanenza nella Giunta Cannizzo dove ricopriva il ruolo di
Assessore e poi di Ragioniere
Generale.
Il
nostro Partito ha sostenuto che una NUOVA POLITICA AVEVA BISOGNO
DI NUOVO SLANCIO e
soprattutto di utilizzare al meglio tutte le sue risorse umane e
professionali. Soprattutto utilizzare al meglio le centinaia di
operatori con qualifica A1 e cioè da utilizzare per servizi
INTERNI ED ESTERNI. Di questo abbiamo scritto anche sul numero
di SALA ROSSA del Luglio 2005 a pagina 4 e dal titolo “A
proposito della macchina burocratica del Comune”.
Trovammo
subito ostacoli per ragioni ormai chiarite e cioè che la
macchina burocratica ed i funzionari dovevano restare nelle
decisioni del Sindaco e del suo gruppo (Motisi mantenne la
delega al Personale) per ricostruire una politica
vetero-democristiana fatta di avanzamenti, punizioni,
utilizzazioni personali e funzionali a politiche non sempre
condivise. In una parola: con il più classico dei sistemi
clientelari. Fu, quasi, la
stessa logica che perseguì il Sindaco Giordano ma che fu
sicuramente più intelligente nel senso che costruì un pezzo di
macchina FUNZIONALE E FUNZIONANTE anche se a fini e scopi di
esaltazione personale. Per questa ragione il nostro Partito inviò
un dossier all’Assessorato Regionale agli Enti locali senza
ottenerne alcuna risposta a dimostrazione delle protezioni
politiche di cui godeva quell’Amministrazione comunale. Lo
scontro si concluse con una sconfitta della nostra linea in
quanto il Sindaco Motisi procedeva secondo le indicazioni del
suo Presidente che faceva parte di un gruppo di lavoro
appositamente costituito ma scarsamente partecipato dai
rappresentanti dei Partiti di Alleanza Democratica
sostanzialmente disinteressati alla problematica. Tranne alcuni
partecipanti ai lavori (Fiorino, Rubino) gli altri restavano a
guardare e ad assuefarsi alle decisioni .
Per
cui il Sindaco MANTENNE LE AREE fino al marzo del 2006 con
notevoli costi per le casse comunali e sostituì, solo dopo
qualche mese, il capo dell’area tecnica
che fu trasferito, con sua decisione, al Settore Affari
Legali prima, poi alla Polizia Municipale ed infine accolta la
richiesta di comando all’ATO rifiuti dopo avere informato la
interessata che al suo trasferimento “si erano opposti quelli
di Rifondazione Comunista“. Un inqualificabile comportamento
che getta luce sulla personalità di Motisi. Ovviamente si è
trattato di un falso soprattutto perché con un
documento dell’8 aprile del 2006 noi avevamo posto al
Sindaco la questione dei trasferimenti di personale ad altro
incarico e ciò al fine di non privarci delle figure
professionali utili alla politica del nostro Comune. Infatti il
funzionario trasferito all’ATO ha la qualifica di Architetto
con profilo D3 cioè il massimo esistente nella gerarchia
comunale. Un Comune non può privarsi di un architetto e
sostenere, poi, come ha fatto l’Assessore Bongiorno “che
ai lavori pubblici manca il personale”. La decisione di
sostituire e trasferire soltanto quel capoarea e non tutti
contestualmente non può che essere considerato se non un atto
sostanzialmente punitivo così come punitivo è stato quello che
ha visto il dott. Giacomo Grillo, Comandante della Polizia
Municipale, esautorato dal suo incarico e trasferito prima agli
affari legali, poi ai lavori pubblici ed infine collocato in via
Pia nella stanzetta della legalità senza un preciso ruolo,
senza personale, umiliato nella sua professionalità e dignità
di funzionario anche lui con qualifica D3.
“TANTO NON SI NOMINERA’ MAI
NESSUNO”
Fu
in nell’ occasione della discussione sul nuovo assetto della
macchina che ci si scontrò anche sulla eventuale mantenimento
nel Regolamento della figura del Direttore Generale. Alla nostra
osservazione che quella figura andava cancellata, e per diverse
ragioni non solo di
carattere economico (il Direttore Generale costava al Comune
75.720,48 euro), si teorizzò da parte dell’ex Presidente
della Margherita che
la si poteva
mantenere “tanto non si nominerà mai nessuno ”. Abbiamo
obiettato che era inconcepibile la presenza, in un modesto
Comune come il nostro, la
costosa figura di un Direttore Generale perché quel
ruolo poteva essere
assolto dal Segretario Generale che dispone delle competenze
relative. Questa linea passò
solo per la determinazione ed intransigenza
anche degli altri Partiti dell’Alleanza perché
oggettivamente si trattava di un dirigente dagli alti costi e
non certo per altre ragioni. Tuttavia fu in quell’occasione
che si pose la questione del mantenimento nel suo ruolo del
Ragioniere Generale. Si convenne, unanimemente, che
bisognava ricercare la
sua sostituzione all’interno dell’organico
individuando un dirigente con qualifica D1 e relativo
profilo professionale. L’individuazione di un primo
funzionario con quel profilo
fu subito respinta con la giustificazione che quel funzionario
era gradito all’Assessore là dove aveva prestato e prestava
la sua attività e cioè alla Cultura. Altre soluzioni non
trovarono la disponibilità
degli interessati mentre l’ex Presidente della
Margherita ebbe a proporre quale dirigente del settore il
collaboratore più stretto del Ragioniere generale “perché
amico dell’ASSESSORE Tortorici”. Parole testuali. Fu allora
che il nostro Partito sostenne che se a dirigere il Settore
doveva essere il collaboratore del ragioniere Generale tanto
valeva mantenere in carica l’originale. Alla fine si convenne
per la ricerca di un dirigente esterno .
Anche
il nostro Partito si
prodigò per questa soluzione che non approdò ad alcun
risultato. Il resto è noto: la crisi della Giunta e la
fuoriuscita del nostro Partito, il Sindaco che nomina quale
ragioniere un giovane professionista vicino al suo Partito ma le
condizioni economiche del Comune non lo permisero per cui
dovette soprassedere nell’intendimento. Poi fu convinto il
dott. Russo a ricoprire quel
ruolo e dopo le sue dimissioni ad ESSERE NOMINATO QUALE
RAGIONIERE GENERALE DEL COMUNE E’ STATO PROPRIO QUEL
COLLABORATORE DEL RAGIONIERE indicato fin dal dicembre 2005
dall’ex Presidente della Margherita.
Il verde pubblico ed il suo
organico
Con
una decisione approvata nella seduta del 10/09/1997 ai sensi
della Circolare assessoriale
n. 257/97 n. 3309/97/355
la Commissione Regionale per l’Impiego approvava i
progetti presentati dal Sindaco Cannizzo e dalla sua Giunta con
lo scopo di assumere al Comune di Partinico
lavoratori disoccupati. Tra i progetti approvati che
fecero transitare dentro il Comune anche
i 25 ex operai licenziati dalla Bertolino ed i 35
dell’ex impresa, vi furono quelli per l’assunzione di 20
disoccupati per la custodia, manutenzione e tutela del VERDE
PUBBLICO, nonché i 24 per LA MANUTENZIONE DEI BENI COMUNALI.
Tra i 20 del Verde erano stati assunte 6 operaie generiche che
quella Amministrazione utilizzò per il potenziamento della Casa
di riposo che nel 1999, per la prima volta nella storia del
Comune ed in ragione dell’azione della compagna Franca
Tranchina, allora assessore ai Servizi sociali, con l’utilizzo
di personale interno, pareggiò il Bilancio. Da allora la Casa
di riposo ha avuto un bilancio sempre in passivo. Ma per il
Verde restarono in attività:
n.
1 geometra
n.
1 agrotecnico
n.
3 giardinieri
n.
3 esperti coltivatori
n.
6 operai generici.
Ovviamente
di questo personale possiamo fornire nome e cognome.
Si
trattava di una squadra costituita da specifiche professionalità
così come si conviene ad un Comune che disponeva allora di
alcuni ettari di aree a verde con dei gioielli quali la villa
Margherita, villa storica e con un importante
patrimonio arboreo , e poi con Villa Falcone, Villa
Borsellino e dal maggio 1999 con il Parco del Castellaccio. A
queste si sono aggiunte la villa del “Pino” e quella della 3°
zona PEEP. In più ampi spazi a verde dentro la città e nella
sua periferia. Decine di ettari che hanno bisogno di COSTANTI,
QUOTIDIANI INTERVENTI. Una squadra professionalmente qualificata
con un geometra per
la progettazione, un agrotecnico per la cura delle piante,
giardiniere ed esperti coltivatori ed operai per tutto il resto.
A questo personale va aggiunto parte di quello degli ex
Bertolino ed alcuni interni all’organico comunale.
L’ultima
Giunta del Sindaco Cannizzo, quella che ebbe vita dal dicembre
1998 all’8 novembre 1999 quando fu sfiduciata per iniziativa
dell’allora Partito Popolare oggi La Margherita, aveva
organizzato il settore in
maniera tale da assicurare la
costante e quotidiana presenza non solo per “le ville” ma
anche per gli spazi diffusi all’interno della città e delle
scuole. Per rendere il lavoro agevole e funzionale furono
acquistati 3 mezzi composti di una fresa, un carrello per il
trasporto del materiale, gli attrezzi da lavoro ed il personale
che si poteva spostare con facilità da un luogo all’altro. Fu
anche recuperato un Daley di cui si era impossessato un
artigiano in quanto creditore del Comune inadempiente mentre gli
operai venivano STABILMENTE collocati all’interno della Villa
Margherita, Villa Falcone, Villa Borsellino, il Parco del
castellaccio inaugurato nel maggio del 1999, ripulito,
risistemato e con quotidiana custodia e manutenzione delle
piante. Si ipotizzò anche una soluzione per rendere funzionale
l’impianto di irrigazione, ORA TOTALMENTE DISTRUTTO. Due
esperti coltivatori
organizzarono all’interno della Villa Margherita un VIVAIO
attraverso il quale fornire
le piante necessarie per il verde cittadino senza ricorrere
all’acquisto presso i privati. A guidare il settore il
geometra Monti il quale QUOTIDIANAMENTE organizzava il lavoro e
verificava risultati controllando la stabilità della presenza
dei lavoratori nei luoghi assegnati. Abbiamo voluto descrivere e
spiegare il funzionamento della macchina che si occupava
quotidianamente del verde per dire con chiarezza ai nostri
critici, quelli in cattiva fede perché anticomunisti e quelli
in buona fede che non sanno, che il nostro Partito non si limita
alla critica ma perché quando i Comunisti governano hanno alto
il senso della responsabilità e l’interesse della collettività.
Dunque era stata costruita una macchina funzionante ed
efficiente. DI TUTTO QUESTO NON ESISTE PIU’ NIENTE PERCHE’
SMANTELLATO PRIMA DA GIORDANO E
PERPETUATO ORA DA MOTISI
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo “Peppino Impastato” Partinico
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