500 DIPENDENTI ED IL COMUNE DI
PARTINICO NON FUNZIONA. PERCHE’?
Quanti
sono i cittadini che sono a conoscenza che l’ultima Giunta del
Sindaco Cannizzo con la presenza in Giunta del nostro Partito,
in data 22 giugno 1999 approvava la delibera n. 177 con oggetto
“Progetto L.S.U.” avente obiettivo di carattere straordinario
per l’utilizzazione di n.17 lavoratori prioritari L.R.24/96 e
circolare Assessorato regionale al lavoro BENI CULTURALI? Quella
delibera veniva approvata dalla Giunta composta dal Sindaco
Cannizzo e presenti gli Assessori, Costanzo, La Fata, Tranchina,
Fermo e Varvaro ed aveva quale scopo quello di “CONSENTIRE
LA FRUIZIONE DEI BENI CULTURALI NON GODIBILI O GODIBILI IN PARTE
ED INOLTRE CONSENTIRE L’APERTURA IN ORARI SERALI O IN GIORNI
PREFESTIVI E FESTIVI ED INCREMENTARE L’AFFLUSSO TURISTICO NEL
NOSTRO PAESE”.
Dunque il
Comune di Partinico ha assunto nel 1999, con un ben finalizzato
progetto, n. 17 lavoratori tra cui n.2 laureati in lingua
straniera, n. 1 con laurea generica, n.2 con diploma di scuola
media superiore e n.12 con licenza media inferiore.
Come
vennero utilizzati quei lavoratori e da quella Giunta?
Esattamente come voleva il progetto per cui il Palazzo dei
Carmelitani restava aperto anche il Sabato e la Domenica fino a
sera compresi altri giorni festivi e ciò i ragione
dell’organizzazione di ben precisi turni curati dall’Assessore
alle attività culturali (si dispone ancora ad oggi dei quadri
prospettici con nome, cognome ed orario di lavoro dei singoli
dipendenti) in collaborazione con lo stesso personale ed i
responsabili del servizio.
In quell’estate
del 1999 e dopo l’inaugurazione del Palazzo dei Carmelitani
avvenuta all’inizio del mese di agosto e che aveva ricevuto
interventi di ristrutturazione su un progetto dell’architetto
Mirella Nuara, quel palazzo fu arredato con mobili dati in
comodato d’uso dalla ditta Trionfante di Palermo. Arazzi,
quadri, arredo, suppellettili fecero di quel palazzo un luogo
dove si fondeva cultura e buon gusto e visitato, nei mesi di
Agosto e settembre da circa 5 mila visitatori di cui circa
settecento STRANIERI.
Ovviamente
era anche il luogo abilitato ad ospitare la Biblioteca comunale
che funzionava CON L’UTILIZZO DI N. 4 DIPENDENTI IN ORGANICO DI
N. 16 PROVENIENTI DA PROGETTI DELL’EX ARTICOLO 23 che erano
stati utilizzati, nel passato, per altre finalità e riportati al
loro specifico lavoro trattandosi di personale fornito
soprattutto di laurea o di diploma di secondo grado .
Un
Ufficio Turistico fu approntato nei locali dell’ex Oratorio con
depliant anche dei Comuni vicini e materiali d’informazione sui
luoghi da visitare nel territorio. Ad una Associazione di
giovani che avevano conseguito un titolo frequentando i corsi
organizzati dalla scuola media “G.B. Privitarea”, fu affidato il
compito insieme alle due lavoratrici che in ragione della
laurea conoscevano le lingue straniere, di fare da guida ai
visitatori. Partinico visse, una seppur breve stagione, in cui
una ipotesi anche se embrionale di organizzazione del turismo
ebbe vita concreta.
Ovviamente
restavano aperte anche nei giorni festivi non solo la Villa
Margherita ma la splendida Villa Falcone voluta dalla Giunta
Geraci e completata dal Sindaco Cannizzo.
CHE FINE
HANNO FATTO I LAVORATORI ASSUNTI COL PROGETTO DEL 1999? Perché
Giordano smantellò e poi Motisi continuò quella politica? Perché
il Palazzo dei Carmelitani non apre più i suoi battenti nei
giorni festivi e prefestivi? E perché restano chiuse nei giorni
festivi sia Villa Falcone che Villa Margherita che, seppur
dispone di personale, non vengono concretizzati i lavori di
sistemazione dei servizi idrici ed igienici? E i lavoratori
assunti per il funzionamento della Biblioteca comunale e per
altri servizi culturali sono ancora al loro posto? E quanti sono
e soprattutto dove sono?
A chi
pensa al Partito della Rifondazione Comunista come un organismo
composto da soggetti che godono nello stare all’opposizione
oppure come qualche sconsiderato che scrive come soltanto il
livore contro l’ex Presidente del Partito della Margherita
avrebbe spinto i Comunisti di Partinico a sfiduciare Motisi
riducendo la vita politica della città ad una cialtroneria, noi
possiamo rispondere non solo con la nostra POLITICA ma anche
con i FATTI AMMINISTRATIVI che rappresentano la capacità
dell’amministrare del nostro Partito .
E la
nostra sfiducia a Motisi sia chiaro al sottobosco della politica
locale, quello che si nasconde e quello che si palesa anche
dentro Partiti e Movimenti della coalizione di Alleanza
Democratica per Partinico, nasce da un insieme non più
sopportabile di questioni. E sono gli impegni non mantenuti dal
Sindaco Motisi, il non avere volutamente rinunciato ad essere
ESCLUSIVAMENTE uomo della sua parte e dunque non dell’Alleanza e
della città, avere smantellato e tradito una coalizione con il
solo scopo di dominarla e farla dominare subordinandola ad
interessi di gruppo, di non avere avuto il coraggio di mettere
le mani sull’organizzazione burocratica fatta di centinaia di
operatori con voglia di lavorare ma con necessità DI ESSERE
ORGANIZZATI NEL LAVORO e soprattutto politicamente guidati e
rispettati insieme alle reticenze, ai tentennamenti, al rifiuto
sciagurato negli impegni assunti con i cittadini, all’ipocrisia
di comportamenti e equivocità nelle scelte importanti per la
vita di Partinico .
Tutto
questo e non altro ci ha spinto, qualunque cosa ne possano
dichiarare o scrivere i saltimbanchi, gli arrampicatori, i
pressappochisti, coloro che intendono la politica soltanto come
scontro tra PERSONE e non tra IDEE. L’idea, cioè, che governare
oltre che possibile è anche necessaria a condizione che si
governi PER GLI ALTRI e non certo PER SE STESSI O PER IL
RISTRETTO GRUPPO CUI SI APPARTIENE.
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