30 giugno 2005: il Sindaco
di Partinico viene convocato presso la Prefettura di Palermo. Alla
presenza di ben due Prefetti (di Palermo e Trapani) e della
Bertolino, del Presidente della Regione, di rappresentanti delle
cantine, e si chiede a Motisi di dare la disponibilità alla
riapertura della distilleria. Il Sindaco risponde che è
disponibile a condizione che vengano rispettate dalle titolare
dell'industria alcune prescrizioni dall'Area tecnica e
dall'assessore Bonomo. Grida, proteste scomposte, minacce di
" VASAVASA "e della titolare contro il Sindaco che, a
parere di questi personaggi, sarebbe ostinato "per ragioni
politiche" a creare difficoltà alla distilleria. VINCE LA
DETERMINAZIONE DEL SINDACO: niente carte niente
autorizzazione. La distilleria e i suoi supporters sono costretti
ad accettare le richieste.
MA DA QUEL GIORNO, PERO', IL
SILENZIO PIU' ASSOLUTO CADE SULLA VICENDA. LA BERTOLINO NON
PRESENTA LE CARTE ANZI FA SAPERE CHE RESPINGE LE RICHIESTE DEL
COMUNE.
Intanto i "cantinara"
con il supporto di Sindaci e deputati dell'area del trapanese
mettono in moto la macchina della pressione sul Comune servendosi
delle migliaia di piccoli produttori che vivono anche dei proventi
della distillazione, e preparano una manifestazione di protesta
contro il nostro Comune per il 15 luglio.
14 luglio 2005: UN GIONO PRIMA
DELLA MANIFESTAZIONE il Sindaco viene convocato di nuovo in
Prefettura sempre alla presenza dei soliti noti del 30 giugno.
Nuove minaccie, nuove pressioni, nuove volgarità. Il più
interessato di mostra VASA VASA che , senza provare vergnogna,
aveva invitato i coltivatori ad andare a protestare CONTRO IL
SINDACO DI PARTINICO. La Bertolino ha fretta e VASA VASA impone
un tavolo tecnico per il pomeriggio dello stesso giorno al quale
può partecipare soltanto l'architetto Quartuccio perché si
impedisce al Sindaco di assistere. Qui, come nel gioco "
dà carta vinci e a carta perdi", compaiono carte della
distilleria.
LO SCOPO E' CHIARO: COSTRINGERE
il Sindaco, presentate le carte, A RILASCIARE IL GIORNO DOPO E
SOTTO LA PRESSIONE DEI COLTIVATORI, L'AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO.
15 luglio 2005: con sapiente
regia e tempismo alcune centinaia di coltivatori accompagnati
da Sindaci e deputati vengono a protestare. Si incontra una
delegazione e si discute di riapertura ma anche del ruolo di
Cuffaro e della Regione nel fallimento dell'agricoltura in
Sicilia, della crisi del comparto vitivinicolo, delle carte della
Bertolino, delle sue condanne e dei recenti rinvii a giudizio, del
miliardo al giorno che guadagna con la distillazione, della
distruzione del nostro prodotto, della distillazione di vino
fasullo che proviene da altri Stati. E si discute che per
autorizzare bisogna non solo controllare le carte presentate ma
l'impianto esistente e se questo è capace di depurare. L'area
tecnica del comune solo di fronte al rispetto delle leggi darà
l'autorizzazione allo scarico. Ne siano certi la Bertolino, i
Cuffaro e i suoi amici di Partinico, i Prefetti, i Cantinara, gli
avvocati al servizio dell'industriale.
Niente rispetto
della leggi, niente autorizzazione
vignette
di Giovanni Guerra: La
fiaccolata ; L'avvocato
ANTIMAFIA
Partinico 16
luglio 2005
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