Ancora
una volta la potenza economica si manifesta in tutta la sua
efficacia. Il Presidente della Regione siciliana inquisito per
mafia, il Presidente del Consorzio Sviluppo e Legalita’
che della mafia dovrebbe essere di contrasto, e ben due
Prefetti quello di Palermo e quello di Trapani hanno sentito il
bisogno di proteggere i produttori del settore vitivinicolo
chiedendo,pero’, al Sindaco di Partinico di attivarsi con
l’autorizzazione allo scarico al fine di consentire, ancora una
volta, la concretizzazione di quella
vergognosa campagna che permette la distruzione del vino
siciliano e di realizzare profitti immensi alla industria
Bertolino attraverso la distillazione cosiddetta di “crisi”.
Non
cosi’ solerti tutti costoro sono stati quando si e’ trattato
della tutela dei coltivatori partinicesi che gridavano il diritto
all’acqua che una politica ostruzionistica delle Regione
siciliana, dell’ESA e dell’ENEL , palesemente negavano.
E’
proprio vero che certi poteri
dello Stato sono forti con i deboli e deboli con i forti.
Ad
ogni buon conto il Partito della Rifondazione Comunista di
Partinico , la Federazione di Palermo e il Gruppo Parlamentare
all’Assemblea regionale siciliana subordinano qualunque
iniziativa sindacale alla emanazione di una direttiva agli Uffici
tecnici al fine di iniziare le procedure tendenti alla revoca, in
autotutela ,di tutte le concessioni, autorizzazioni e licenze
edilizie che si reputano illegalmente concesse nel tempo alla
distilleria e cio’ al fine di costringere l’industria alla sua
delocalizzazione nell’area D1 prevista nel Piano regolatore
Generale del Comune di Partinico
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PARTINICO
4 LUGLIO 2005
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