Se
prima avevamo qualche dubbio, dopo la manifestazione organizzata
giovedì dai giovani di Alleanza Nazionale, ora abbiamo una certezza:
la finanziaria che il governo Prodi sta per varare non è disprezzata
dal mondo della scuola così come da mesi il centro-destra vuole
farci credere.
La
dimostrazione di ciò è arrivata dal corteo di protesta organizzata
da Azione Studentesca, che aveva l’obiettivo di portare in piazza
una folla oceanica di studenti e professori in dissenso con questa
finanziaria, ma che in realtà ha visto la magra
partecipazione di una decina di giovani militanti di partito e di
nessun docente delle scuole partinicesi.
La
mancanza di partecipazione non è da ricercare nella solita
indifferenza dei giovani partinicesi o da un’oscura manovra di
qualche “professore marxista” come ha dichiarato il commissario di
AN Vincenzo di Trapani, ma nella presa di coscienza degli studenti
medi e universitari che nella nuova legge finanziaria del governo
vedono una svolta in controtendenza col governo Berlusconi:
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Non
ci sarà nessun taglio alla scuola pubblica anzi saranno stanziati
fondi per la stabilizzazione di 250 mila precari, infatti sono
state riaperte le graduatorie anche oltre il 2010, risultato
importante per tutti ma determinante per quelle decine di migliaia
di persone che in caso contrario si sarebbero ritrovate con i guai
fino al collo.
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Non
ci sarà nessun aumento di fondi per le scuole private,
contrariamente a quanto fatto dal precedente governo di
centro-destra
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Dalla
ripartizione del fondo Inps che raccoglierà il Tfr inoptato
saranno previsti 80 milioni di euro per l’università: ce n’erano
46 milioni, ma ne serviranno almeno altri 40 milioni, per questo
Rifondazione Comunista ha presentato un emendamento con cui si
chiede che le risorse siano prese dai tagli alle inutili regalie
per i produttori di tv digitali.
In una
finanziaria di risanamento come questa i rischi di tagli alla
pubblica istruzione e alla ricerca erano forti, ma grazie
all’impegno anche dei deputati e senatori del Partito della
Rifondazione e delle imponenti manifestazioni del 4 e del 17
novembre contro la precarietà e la privatizzazione dei saperi in cui
i Giovani Comunisti sono stati in prima fila, è stato possibile
evitare ciò e dare il via ad una nuova politica di giustizia
sociale.
Infine
vogliamo fare un’appello ai dirigenti locali dei partiti di
centro-destra di prendere le distanze dai neo fascisti di Azione
Giovani che a Roma sventolano la croce celtica mentre a Partinico
lanciano slogan ignobili che rievocano un triste passato fatto di
eccidi, stragi e miseria.
09 dicembre 2006
GIOVANI
COMUNISTI/E
CIRCOLO
PEPPINO IMPASTATO PARTINICO
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