Chi sono
Mi chiamo Domenico (Mimmo)
Neri, sono nato 45 anni fa a Partinico dove ho sempre
vissuto. Nel 1985 ho conseguito la laurea in filosofia
presso la facoltà di lettere e filosofia di Palermo.
Sono sposato, padre di due figli. Sono un insegnante di
storia e filosofia, il lavoro che ho sempre voluto fare
e al quale mi lega una passione ancora viva.
Chi sono stato
L’insegnamento che ho ricevuto dai miei genitori è stato
fondamentale per la mia crescita e formazione morale.
Lavoro, sacrificio, rispetto per se stessi e gli altri,
onestà: questi sono i valori in cui i miei genitori
hanno creduto e che mi hanno trasmesso.
Ho lavorato e studiato fino al conseguimento della
laurea che mi permesso poi di tentare la strada
dell’insegnamento. Questa esperienza lavorativa e di
studio è stata per me una straordinaria palestra
formativa, quella che mi aiuta ancora oggi ad affrontare
con determinazione le difficoltà della vita, ma anche
quella che ha sviluppato in me una maggiore sensibilità
per quelle realtà sociali che nel sacrificio e nel
lavoro trovano le ragioni e gli strumenti del proprio
riscatto.
Ho sempre vissuto nel mio paese di nascita, l’odiosamato
Partinico. Non ho mai svolto politica attiva fino a due
anni fa, quando sono entrato a far parte del “Patto per
la salute e l’ambiente Nino Amato”. Compresi
ancora meglio, grazie a questa esperienza, come la lotta
contro l’inquinamento, l’illegalità, il malgoverno, la
mafia fossero tutti aspetti di un unico problema: il
mancato ripristino della politica al servizio della
comunità. Capii anche che non avrei più potuto
giustificare (nemmeno di fronte a me stesso) il mio
sdegnato rifiuto per la politica con le solite ragioni
di chi vuol restarne fuori per non “sporcarsi”.
Le ragioni di una scelta
Decisi di prendere la tessera di Rifondazione, un
partito di vera Sinistra per il quale avevo già delle
simpatie, senza per questo rinnegare la mia appartenenza
alla società civile, anzi, al contrario, per
sostanziarla di contenuti politici che andavano
realmente incontro alle sue esigenze.
Poi mi si offrì la possibilità di candidarmi alle
politiche per la Camera. Fu per me un onore ed una
opportunità. L’onore di rappresentare un Partito che è,
senza mezzi termini, di sinistra; l’opportunità di dare
un contributo alla sconfitta di un centrodestra che ha
superato ogni limite immaginabile di malgoverno.
Accettai.
La mia è soprattutto una candidatura di testimonianza
nei confronti di un partito che non solo a livello
nazionale, ma anche a livello locale ha saputo
interpretare lo spirito storico del vero comunismo: la
difesa dei lavoratori, i veri protagonisti del progresso
dell’umanità. La mia candidatura è in primo luogo un
segno di riconoscenza verso tutti coloro, e fra questi i
miei genitori, che col sacrificio quotidiano del proprio
lavoro, hanno costruito il nostro presente e preparano
il nostro futuro.
Ma c’è di più. L’idea comunista è quella che si orienta
secondo un universo assiologico di cui fanno parte
valori come legalità, pace, uguaglianza, rispetto per i
“diversi”, difesa dei più deboli, anche se essi non
appartengono al nostro Paese.
Il voto a Rifondazione oggi significa dare spazio a
lavoratori e cittadini le cui voci sono state coperte da
affermazioni di una demagogia tanto più ingannevole
quanto più lusinghiera. Non solo la democrazia, ma anche
i più elementari principi liberali sono stati calpestati
dall’attuale governo che ha sostituito la pervasività
mediatica a quella statale.
Sono fiducioso sull’esito delle elezioni perché credo
nell’intelligenza degli elettori.
Il 9 e 10
aprile vota Mimmo Neri,
segna il
simbolo del
Partito
della Rifondazione Comunista
|