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Il 5 maggio 2003 la gip Elena Daloiso ha deciso: archiviazione per
Mario Placanica, il carabiniere accusato dell'omicidio di Carlo
Giuliani. E non solo in nome della "legittima difesa",
come aveva chiesto il pm Silvio Franz: Daloiso va oltre e assolve
Placanica in virtu' dell'articolo 53 del codice penale, quello che
prevede "l'uso legittimo delle armi". Un precedente
pericoloso: a sentire la Procura di Genova, un agente che ti spara
addosso in fondo fa solo il suo dovere. Un precedente gia' visto
molte volte nel nostro paese, ma non per questo meno disgustoso.
La decisione del gip (giudice per le indagini preliminari) Daloiso
significa che non ci sara' un processo per i fatti di piazza
Alimonda. I termini dell'assoluzione di Placanica sono
agghiaccianti: Daloiso assume in toto i risultati delle perizie,
"sulla correttezza delle cui metodologie non vi e' in atto
alcun elemento per dubitare". Ma Daloiso ha mai fatto due
ricerche sulla storia di questi periti?
La gip accoglie la tesi del calcinaccio assassino ed assume per
provato che "Placanica ha sparato verso l'alto". Ma e'
stato davvero il carabiniere di leva a sparare a Carlo Giuliani?
Daloiso proscioglie anche Filippo Cavataio, che per due volte ha
investito con il defender Carlo Giuliani: in fondo, scrive la gip,
gli avrebbe inferto solo "lesioni lievi". La prova?
Un'autopsia che lo stesso pubblico ministero aveva definito
"superficiale".
E' semplice e imbarazzante la verita' su piazza Alimonda come la
racconta la Procura di Genova: neanche un dubbio, a fronte di
mille ombre e contraddizioni emerse dall'inchiesta.
E Placanica? "Sara' un ottimo carabiniere", si rallegra
il suo avvocato; d'altronde, nonostante le menzogne e le reticenze
di fronte al Parlamento e alla Procura, nessuno degli alti
ufficiali coinvolti ha perso il posto. Anzi, sono stati cosi'
bravi a Genova che li mandano in Iraq.
L'archiviazione di Placanica non chiude solo l'inchiesta
sull'omicidio Giuliani, ma cerca di cancellare le responsabilita'
di chi ha gestito l'ordine pubblico in piazza Alimonda [1 | 2] e
dai palazzi del potere. Con il rischio molto concreto che questa
sentenza diventi la pietra di paragone per gli altri procedimenti
su Genova. Ma non sarà un atto giudiziario indecente a chiudere
questo capitolo: Genova non si chiude qui e il lavoro di
controinchiesta va avanti. Vogliamo la verita' e non avremo pace
fino a quel momento. Non avrete pace, senza giustizia. |
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