Indagine
conoscitiva sui fatti accaduti in occasione del vertice del G8
tenutosi a Genova - Documento conclusivo
20 settembre 2001
SENATO DELLA REPUBBLICA Commissione Affari costituzionali,
affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento
generale dello Stato e della pubblica amministrazione
INDICE
Introduzione
A) La
preparazione del Vertice
B) L'Agenda
politica del vertice
C) Dal
dialogo con le ONG alla nascita del Patto di lavoro, alle iniziative
del GSF
D) Il
piano di sicurezza: atti e provvedimenti riguardanti
l'organizzazione delle forze di polizia
E) Il
piano di sicurezza: l'adozione di zone di rispetto e i provvedimenti
per lo svolgimento delle manifestazioni
F) Le
giornate del 19, 20 e 21 luglio: Le manifestazioni e gli scontri
- La
giornata del 19 luglio
- La
giornata del 20 luglio
- La
giornata del 20 luglio. Via Tolemaide
- La
giornata del 20 luglio. La morte di Carlo Giuliani
- La
giornata del 21 luglio
- La
presenza di esponenti politici
G) La
perquisizione agli edifici scolastici Diaz-Pertini-Pascoli
H) La
caserma di Bolzaneto
Considerazioni
conclusive
APPENDICE
Introduzione
Dopo i fatti accaduti in occasione del Vertice G8 di Genova
(19-22 luglio 2001), già il 23 luglio la Commissione affari
costituzionali del Senato era riunita per ascoltare le
comunicazioni del Ministro dell'interno Scajola a proposito di
quei fatti.
Il 24 luglio 2001, presso la Commissione affari costituzionali
del Senato, la senatrice Dentamaro, insieme a 8 altri senatori
dell'opposizione (dei gruppi Magherita, Democratici di sinistra,
Verdi), richiedeva, ai sensi dell'art. 48-bis del Regolamento, lo
svolgimento di un'indagine conoscitiva. Successivamente, il 1°
agosto, dagli stessi Gruppi di opposizione era presentata in
Senato una proposta di inchiesta parlamentare sui fatti di
Genova. Sia la proposta di indagine conoscitiva, sia la proposta
di inchiesta erano tempestivamente iscritte all'ordine del
giorno della Commissione affari costituzionali del Senato. Nella
seduta antimeridiana del 1° agosto il Senato discuteva,
respingendola, una mozione di sfiducia individuale, proposta dai
Gruppi dell'opposizione nei confronti del Ministro dell'interno
Scajola. Subito dopo la Commissione affari costituzionali del
Senato conveniva all'unanimità di procedere a una indagine
conoscitiva sui fatti accaduti in occasione del Vertice
G8 tenutosi a Genova. Contestualmente, la Commissione affari
costituzionali della Camera dei deputati, in sede di Ufficio di
Presidenza, conveniva su analoga proposta.
Conseguentemente, il 2 agosto i Presidenti del Senato della
Repubblica e della Camera dei deputati procedevano a un'intesa
circa lo svolgimento congiunto dell'indagine conoscitiva da parte
delle Commissioni affari costituzionali dei due rami del
Parlamento.
L'intesa prevedeva che le due Commissioni avrebbero svolto
l'indagine costituendo un apposito Comitato paritetico costituito
da 36 membri (18 deputati e 18 senatori), ripartiti tra i Gruppi
secondo i criteri della rappresentatività e della
proporzionalità, nel rispetto del margine di maggioranza.
Nella riunione del 3 agosto 2001 gli Uffici di presidenza,
integrati dai rappresentanti dei gruppi delle due Commissioni
procedevano alla costituzione del Comitato paritetico. In quella
sede si conveniva di identificare l'oggetto dell'indagine nei
termini indicati dalla Commissione affari costituzionali del
Senato ("i fatti accaduti in occasione del Vertice G8 tenutosi a
Genova").
Il Comitato è stato composto dai deputati Donato Bruno (FI),
Fabrizio Cicchitto (FI), Filippo Mancuso (FI), Nitto Francesco
Palma (FI), Michele Saponara (FI), Luciano Violante (DS-U),
Antonio Soda (DS-U), Grazia Labate (DS-U), Katia Zanotti (DS-U),
Gianfranco Anedda (AN), Roberto Menia (AN), Filippo Ascierto
(AN), Gianclaudio Bressa (Margherita, DL-L'Ulivo), Giannicola
Sinisi (Margherita, DL-L'Ulivo), Marco Boato (Misto),
Erminia Mazzoni (CCD-CDU - Biancofiore), Pietro Fontanini (LNP),
Graziella Mascia (RC) e dai senatori Gabriele Boscetto (FI),
Luciano Falcier (FI), Maria Claudia Ioannucci (FI), Andrea
Pastore (FI), Antonio Tomassini (FI), Franco Bassanini (DS-U),
Massimo Villone (DS-U), Antonio Iovene (DS-U), Luciano Magnalbò
(AN), Luigi Bobbio (AN), Ida Dentamaro (Margherita, DL-L'Ulivo), Pierluigi Petrini (Margherita,
DL-L'Ulivo), Antonio
Del Pennino (Misto), Cesare Marini (Misto), Graziano Maffioli (CCD-CDU -
Biancofiore), Cesarino Monti (LNP), Sauro Turroni
(Verdi - L'Ulivo) e Alois Kofler (Per le autonomie).
Sulla base delle intese raggiunte negli Uffici di presidenza
integrati dai rappresentanti dei gruppi delle due Commissioni,
l'Ufficio di presidenza del Comitato è stato così costituito:
Presidente il deputato Donato Bruno; Vicepresidenti, il deputato
Gianfranco Anedda e il senatore Franco Bassanini; Segretari, il
deputato Gianclaudio Bressa e il senatore Graziano Maffioli
nonché, quali rappresentanti dei Gruppi parlamentari, il
deputato Michele Saponara (Forza Italia), il deputato Luciano
Violante (Democratici di sinistra), il senatore Luciano Magnalbò
(Alleanza nazionale), il deputato Giannicola Sinisi (Margherita),
il deputato Marco Boato (Misto), la deputata Erminia Mazzoni (CCD-CDU,
Biancofiore), il deputato Pietro Fontanini (Lega Nord-Padania), il senatore Alois Kofler (Autonomie), il senatore
Sauro Turroni (Verdi), la deputata Graziella Mascia
(Rifondazione comunista).
Il Presidente della Commissione affari costituzionali del Senato,
senatore Andrea Pastore ha partecipato ai lavori del Comitato
paritetico e dell' Ufficio di presidenza integrato dai
rappresentanti dei gruppi anche per garantire continuità allo
svolgimento delle procedure di cooperazione tra le due
Commissioni.
Il termine per la conclusione dell'indagine veniva fissato al 20
settembre 2001 in conformità a quanto convenuto nell'intesa tra i
Presidenti.
Nella medesima giornata del 3 agosto 2001 l'Ufficio di presidenza
del Comitato, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha
deliberato il programma dei lavori che, iniziati il 7 agosto,
sono proseguiti con lo svolgimento delle audizioni sino al 7
settembre, per un totale di dieci sedute e 27 audizioni.
Conclusa questa fase procedurale, secondo quanto convenuto nelle
intese dei Presidenti dei due rami del Parlamento, si è quindi
stabilito che il Comitato avrebbe proseguito i lavori per la
predisposizione di uno schema di documento conclusivo. I lavori
istruttori finalizzati alla predisposizione di una bozza dello
schema di documento conclusivo si sono svolti in sede di Ufficio
di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, alle cui
riunioni hanno potuto comunque partecipare tutti i componenti il
Comitato.
Sulla base degli orientamenti emersi in sede di Ufficio di
presidenza, il Presidente del Comitato ha quindi presentato uno
schema di documento conclusivo allo stesso Comitato, che nella
seduta del 14 settembre lo ha discusso prendendone atto.
Lo schema di documento conclusivo così predisposto dal Comitato è
stato quindi trasmesso alle due Commissioni affari costituzionali
per la fase conclusiva dell'indagine, relativa alla discussione e
all'approvazione dello stesso documento.
______________________________________________________________________
Le note poste al termine dei singoli paragrafi richiamano il
testo del resoconto stenografico delle audizioni oppure la
documentazione non avente carattere di riservatezza trasmessa al
Comitato paritetico nel corso dell'indagine conoscitiva. Ciascun
documento, qualunque sia la fonte, è individuato attraverso il
nome del soggetto che lo ha trasmesso, seguìto da un numero
romano progressivo e, ove necessario, dal numero della pagina.
Le tabelle riportate in appendice danno conto del numero
identificativo e dell'oggetto di tutti i documenti non aventi
carattere di riservatezza esaminati dal Comitato. Degli estremi
dei documenti riservati si dà conto in apposite note.
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A) La preparazione del Vertice
In vista dello svolgimento del vertice dei Capi di Stato e di
Governo dei principali paesi industrializzati del 2001 sotto la
presidenza italiana (cosiddetto G7/G8), il 4 dicembre 1999, il
Presidente del Consiglio D'Alema annuncia l'intenzione del
Governo di scegliere Genova come sede della riunione finale.
Conseguentemente a questa decisione il Consiglio dei ministri
approva, l'11 febbraio del 2000, un disegno di legge
recante disposizioni per l'organizzazione di questo vertice a
Genova.
L'individuazione di Genova quale sede del Vertice è motivata
soprattutto dalla volontà di compensare la Regione per
l'esclusione da alcuni finanziamenti dall'Unione europea, anche a
costo di incontrare prevedibili e gravi difficoltà derivanti
dalla configurazione orografica e urbanistica della città. Sulla
scelta di Genova, operata dal Governo D'Alema, emerge il consenso
successivo anche delle forze politiche che all'epoca
erano all'opposizione.
Nel frattempo, proprio nei giorni in cui si decide la scelta di
Genova, si conclude a Seattle la riunione annuale del WTO (30
novembre 1999 - 4 dicembre 1999) teatro di un'ampia e violenta
contestazione da parte dei movimenti che si contrappongono alla
globalizzazione economica.
Manifestazioni che si ripropongono anche a Davos (il 29 gennaio
del 2000) in occasione del World Economic Forum e a Washington
durante la riunione primaverile della Banca Mondiale (11-17
aprile 2000), con scontri di altissima violenza, distruzioni e
devastazioni. Solo sporadici e lievi incidenti segnano invece due
avvenimenti ospitati in Italia quell'anno: la mostra-convegno
Tebio sulle biotecnologie (Genova 25 maggio 2000); il vertice
dell'OCSE di Bologna (14-15 giugno 2000). Il 26 giugno 2000 si
apre a Ginevra il vertice ONU sulla povertà che definisce
obiettivi comuni a ONU, Banca Mondiale, Fondo monetario e OCSE.
Le oramai consuete manifestazioni antiglobalizzazione si svolgono
del tutto pacificamente.
Il disegno di legge per l'organizzazione del Vertice viene
definitivamente approvato il 30 maggio del 2000, divenendo la
legge n. 149 dell'8 giugno dello stesso anno. Questo
provvedimento, tra l'altro, prevede l'istituzione di una apposita
Struttura di missione, struttura della Presidenza del Consiglio
che ha il compito di organizzare, per tutto l'anno di
Presidenza italiana del G8, una serie di manifestazioni, tra le
quali in particolare il vertice conclusivo dei capi di Stato e di
governo di Genova; riunione preceduta da una serie di riunioni
preparatorie, tutte organizzate dalla struttura di missione. Alla
struttura è preposto quale responsabile il Ministro
plenipotenziario Vinci Giacchi il 20 ottobre del 2000.
Gli altri componenti sono: la dottoressa Bassi, la dottoressa
Gemma e la dottoressa La Pera della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, il consigliere D'Alessandro del Ministero degli Affari
esteri, la dottoressa Soderini del Ministero del Tesoro. Di essa
fanno altresì parte il prefetto Gianni, il generale Lorenzetti,
il dottor Loreto. Il 2 febbraio del 2001 il Presidente del
Consiglio Amato delega al Ministro degli affari esteri Dini le
sue funzioni di referente politico della struttura di missione
medesima.
Il 21 luglio del 2000 si svolge in Giappone, ad
Okinawa, il
vertice G8 del 2000, senza particolari problemi di ordine
pubblico che invece segnano successivi incontri internazionali ed
in particolare la riunione annuale del Fondo monetario
internazionale e della Banca mondiale a Praga (26-28 settembre
2000), il Consiglio europeo del 2000 (7 dicembre 2000).
Nel frattempo si svolgono le prime riunioni preparatorie in vista
del G8 di Genova. A Torino tra il 10 e l'11 novembre del 2000 si
svolge in particolare la prima riunione dei ministri di settore,
quella dei Ministri del lavoro del G8.
Con l'inizio del nuovo anno, il 10 gennaio del 2001, il
Presidente del Consiglio dei ministri Amato inaugura, con una
conferenza stampa, l'anno italiano di presidenza del G8.
Contemporaneamente le associazioni che intendono organizzare
manifestazioni di protesta a Genova, associatesi dapprima in una
"rete contro il G8" (28 giugno 2000), si legano stabilmente in un
"Patto di lavoro" (19 dicembre 2000 e 10 gennaio 2001).
Nei giorni successivi iniziano le attività di preparazione del
Vertice nelle quali sono in primo luogo coinvolte le istituzioni
locali. In particolare, il Presidente del Consiglio, il 19
gennaio del 2001, indica nel Prefetto il soggetto cui spetta
questa opera di coordinamento. Il 24 gennaio e il 29 gennaio si
tengono riunioni presso la Prefettura tra i rappresentanti di
Regione, Provincia, Comune, Questura ed altri corpi di pubblica
sicurezza per discutere dei problemi dell'accoglienza. Sempre
il 29 gennaio viene ricevuta in Prefettura, alla presenza del
Sindaco e di un rappresentante della regione, una delegazione del
Patto di lavoro (al quale al momento aderivano 50 associazioni).
L'opera di prendere contatti con i movimenti di protesta viene
affidata dal Ministro Vinci Giacchi, responsabile della struttura
di missione, all'architetto Margherita Paolini (30 gennaio 2001)
che, anche prima della formalizzazione del suo incarico, su
iniziativa dell'Ambasciatore Olivieri, addetto diplomatico
del Presidente del Consiglio Amato, sin dall'ottobre del 2000
aveva ricevuto l'incarico di occuparsi dei rapporti con le
componenti propositive del dissenso al G8.
A febbraio si svolge, quindi, una serie di riunioni presso la
Prefettura tra i soggetti istituzionali coinvolti
nell'organizzazione del Vertice. In particolare, i rappresentanti
della Regione, del Comune e della Provincia si mostrano
favorevoli ad accogliere manifestazioni del dissenso
purché contenute tra il 27 giugno ed il 15 luglio, ad una
settimana, dunque, prima dell'inizio del Vertice. Questa
posizione (formalizzata l'8 febbraio 2001) è comunicata
(dall'architetto Paolini) ai rappresentanti del "Patto di lavoro"
(che l'8 marzo del 2001 si trasformerà nel Genoa Social Forum
a seguito dell'adesione di molte associazioni e movimenti
internazionali), i quali tuttavia insistono nella loro richiesta
di manifestare a Genova contemporaneamente allo svolgimento del
Vertice.
Negli stessi giorni, a livello internazionale, si svolge una
serie di riunioni preparatorie del Vertice di Genova: l'incontro
dei Ministri delle finanze e dei Governatori delle Banche
Centrali del G7 a Palermo (17 febbraio 2001); l'incontro dei
Ministri dell'interno e della giustizia del G8 (Milano, 26-27
febbraio 2001); l'incontro dei Ministri dell'ambiente del G8
(Trieste, 2-4 marzo 2001).
Il 9 marzo il Ministro degli affari esteri Dini invia al
Ministro dell'interno Bianco una lettera per richiamare i
problemi che si pongono nel dialogo con le associazioni che
intendono manifestare a Genova.
Gravi incidenti si verificano a Napoli il 17 marzo 2001, in
occasione del Global Forum organizzato dal Governo italiano con
il patrocinio delle Nazioni Unite e dell'OCSE cui partecipano
delegazioni governative di 122 Paesi. Negli scontri tra
manifestanti e forze dell'ordine vi sono circa 100 feriti.
Viene affidato al Prefetto di Genova un apposito mandato da parte
del Presidente del Consiglio Amato (4 aprile) a tenere i rapporti
con il GSF, che porta ad un incontro (5 aprile 2001) tra il Capo
di Gabinetto del Ministro dell'interno, il Prefetto ed una
piccola delegazione del Genoa Social Forum. Lo stesso GSF
manifesta apprezzamento perché il Governo avrebbe accettato di
non sospendere il Trattato di Schengen e la concomitanza delle
manifestazioni.
Il confronto tra istituzioni e GSF si arresta il 20 aprile dopo
un lungo incontro svoltosi nella Prefettura di Genova tra il
Prefetto ed una delegazione del Genoa Social Forum che non recede
dall'intenzione di svolgere manifestazioni negli stessi giorni
del Vertice. E' in queste settimane che si registra una
"stagnazione" operativa a livello governativo, segnalata tra gli
altri nell'audizione dell'architetto Paolini.
Manifestazioni antiglobalizzazione si ripropongono in quei giorni
(20-22 aprile 2001) a Quebec City, in Canada, in occasione del
Vertice delle Americhe. Anche in quei giorni vi sono gravi
incidenti tra forze dell'ordine e contestatori. Mentre nel
Vertice dei ministri dell'ambiente dei paesi aderenti al G8,
svoltosi a Trieste, non si sono registrati incidenti.
Dopo le elezioni politiche del 13 maggio, il 31 maggio dello
stesso mese, costituite le nuove Camere, il Presidente Amato
rassegna le dimissioni del suo Governo. Le notizie allarmanti
sulle manifestazioni antiglobalizzazione spingono il Ministro
degli esteri Dini, il 14 maggio, ad inviare una lettera al
Presidente del Consiglio Amato per segnalare l'urgenza
di predisporre "un piano dettagliato e credibile per la sicurezza
e l'ordine pubblico". Nei giorni seguenti si svolgono a Roma (22
maggio e 8 giugno) due riunioni tra i vertici della Farnesina, i
responsabili dell'ordine pubblico e gli ambasciatori dei paesi
del G8. Nella prima di queste riunioni il Capo della Polizia De
Gennaro illustra il quadro della sicurezza generale predisposto
per il vertice.
Le preoccupazioni per il mantenimento dell'ordine pubblico
durante lo svolgimento del Vertice motivano l'ordinanza del
Prefetto di Genova del 2 giugno 2001 che disegnava il quadro
complessivo delle misure di sicurezza. Nei giorni precedenti (più
esattamente a partire dal 14 febbraio) si decide, proprio per
assicurare condizioni di sicurezza nello svolgimento del Vertice,
di alloggiare le delegazioni su sei navi nel porto di Genova. Fra
queste la European Vision. E solo a metà giugno, si può avere un
quadro abbastanza preciso della sistemazione definitiva sulle
navi sia delle delegazioni ufficiali, sia dei giornalisti. Solo
il Presidente Bush ed i suoi più stretti collaboratori non
accolse la proposta ed accetta, solo nella seconda metà di
giugno, di essere ospitato in un albergo collocato nella "zona
rossa", sul porto, invece che a Rapallo come
inizialmente programmato.
Il 10 giugno entra in carica il Governo Berlusconi che si trova
subito impegnato in importanti scadenze internazionali. Il 14 e
15 giugno, infatti, si svolge a Goteborg il Consiglio europeo. In
quella occasione si tiene anche un vertice tra Unione europea e
Stati Uniti. La città di Goteborg è teatro, in quei giorni, di
aspri scontri tra manifestanti e forze dell'ordine; negli scontri
viene gravemente ferito un giovane dimostrante. Le preoccupazioni
di analoghi scontri causati da manifestazioni antiglobalizzazione
inducono la Banca mondiale ad annullare la riunione prevista a
Barcellona tra il 25 ed il 27 giugno. Il Ministro degli affari
esteri Ruggiero sin dal 16 giugno segnala la necessità
di insistere nel dialogo con i manifestanti e più in generale con
l'opinione pubblica internazionale sui temi del governo della
globalizzazione. L'obiettivo del Governo è quello di fare del
Vertice di Genova un'occasione privilegiata di dialogo tra il
Nord ed il Sud del mondo, in grado di fornire delle risposte
concrete alle istanze sempre più pressanti circa l'esigenza di
uno sviluppo equilibrato e sostenibile. Questi sforzi
sono culminati in una serie di incontri e manifestazioni che
denotano l'intendimento del Governo stesso di avviare, nei tempi
ristretti in cui era costretto ad operare, un confronto aperto e
"morbido" con i movimenti antiglobalizzazione. Tra questi si
ricordano gli incontri del 20 e 21 giugno al Viminale tra il
Ministro Ruggiero, il Ministro Scajola, gli onorevoli Francescato
e Bertinotti ed una delegazione di parlamentari liguri che
esprimono apprezzamento per la linea di dialogo intrapresa
dal nuovo esecutivo; ma allo stesso tempo taluni sottolineano la
necessità che tale disponibilità al dialogo trovi ulteriore
conferma attraverso l'approntamento di strutture di accoglienza e
la garanzia per i manifestanti di poter raggiungere Genova
attraverso treni, pullman e altri mezzi di trasporto. Cose che
verranno realizzate.
Negli stessi giorni sono poste le basi per la organizzazione,
alla vigilia del Vertice di Genova, di una riunione con eminenti
personalità indipendenti di riconosciuta autorità morale
(incontro che si svolge a Roma il 13 luglio, alla presenza del
Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio e del
Ministro degli esteri, cui partecipano l'Alto Commissario delle
Nazioni Unite per i diritti umani, Robinson, il premio Nobel Rita
Levi Montalcini, l'ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per
i rifugiati, signora Ogata, l'arcivescovo brasiliano De Almeida
ed il pakistano Sattar Edhi).
Le iniziative del nuovo Governo di introdurre nell'agenda del G8
i temi del riequilibrio dei rapporti tra il Nord ed il Sud del
mondo furono oggetto di vari dibattiti parlamentari:
nell'Assemblea della Camera, il 3 e il 4 luglio, l'11 luglio
nell'Aula del Senato con l'approvazione di atti di indirizzo;
nelle Commissioni affari esteri di Camera (4 luglio) e Senato (10
luglio) nonché di un intenso giro di incontri del Ministro degli
affari esteri Ruggiero a Parigi (26 giugno), a Berlino (27
giugno), a Londra (5 luglio), a Madrid (9 luglio) ed a Roma, l'11
luglio, con il Presidente di turno del Consiglio dei ministri
degli esteri dell'UE, il belga Michel. Queste iniziative del
Governo italiano sono riprese nelle conclusioni della riunione
del Consiglio affari generali dell'Unione europea tenutosi
a Bruxelles il 16 luglio, ove i 15 Ministri degli affari esteri
dell'Unione si sono ulteriormente soffermati sull'importanza di
fornire chiari segnali dei Governi circa la volontà di dialogo
con settori della società civile sui temi della
globalizzazione.
Nel frattempo, il 19 giugno, il Ministro dell'Interno Scajola
incontra i rappresentanti degli enti locali liguri.
Il Capo della Polizia ha, il 24 giugno, un primo incontro con
i rappresentanti delle associazioni che contestano il vertice.
Per dare un segno tangibile alla volontà di dialogo con le
organizzazioni di protesta, la Camera dei deputati il 21 giugno
2001, nel convertire il decreto-legge n. 160 del 2001 (recante
ulteriori risorse finanziarie per lo svolgimento del Vertice G8)
approva un emendamento, presentato dal Governo e illustrato in
Aula dal Ministro Scajola, che prevede lo stanziamento di tre
miliardi a favore degli enti locali e della regione Liguria per
allestire "spazi di servizio, aree e strutture attrezzate per
l'accoglienza dei cittadini che intendono partecipare ad
iniziative o raduni in cui esprimere liberamente la propria
opinione in merito al G8''. Il 28 giugno una delegazione di
15 persone del Genoa Social Forum, guidata dal portavoce, dottor
Agnoletto, incontra alla Farnesina i Ministri degli affari esteri
e dell'interno, Ruggiero e Scajola. Il Genoa Social Forum appare
in quel momento un soggetto rappresentativo del vasto arcipelago
della protesta parlando a nome di oltre 750 associazioni ed
organizzazioni non governative. In quell'occasione il Ministro
degli affari esteri illustra un'agenda del Vertice che si sarebbe
dovuto concentrare sulla fissazione di una strategia integrata
per la lotta contro la povertà nel mondo. I rappresentanti
del ministero dell'interno in quell'occasione evidenziano i
problemi di ordine pubblico al fine di incanalare le
manifestazioni di protesta in forme civili e non violente.
L'obiettivo manifestato dai rappresentanti del GSF è quello di
ottenere spazi ed occasioni perché nei giorni del vertice,
a Genova, possa svolgersi tutta una serie di eventi da loro
ritenuti importanti, escludendo ogni ipotesi di manifestazione
violenta. A questo incontro seguono altri incontri del Ministro
degli affari esteri con associazioni quali i giovani missionari e
le associazioni sindacali (3 luglio). Il 14 luglio il Ministro
degli affari esteri ha, invece, un incontro-dibattito con i
rappresentanti delle "Associazioni ONG italiane" che riunisce 165
organizzazioni non governative nazionali di area laica
e cattolica ed altre 65 del "Forum permanente del terzo settore"
(tra queste associazioni ve ne erano diverse aderenti al Genoa
Social Forum).
Il 28 giugno il prefetto Andreassi viene nominato componente
della struttura di missione in sostituzione del prefetto Gianni;
mentre il 30 giugno il Capo della Polizia De Gennaro ha un
secondo incontro con i rappresentanti del GSF. Seguono riunioni
tra i rappresentanti degli enti locali, prefetto e questore, per
definire le modalità di accoglienza dei manifestanti (2-5 luglio)
che comunicano, nei giorni seguenti, i luoghi di svolgimento
delle manifestazioni. Per l'accoglienza dei manifestanti
e l'organizzazione delle loro iniziative il Comune di Genova e la
Provincia consegnano a rappresentanti del GSF una serie di
strutture pubbliche, tra le quali le scuole Diaz-Pascoli e
Pertini (11 e 16 luglio) ed il campo sportivo Carlini (15
luglio), nonché materiali e attrezzature per organizzare, presso
la scuola Diaz-Pascoli, un centro stampa (12 luglio) . Lo stesso
giorno (12 luglio) la Giunta comunale di Genova approva il
piano di accoglienza dei manifestanti. Segue, il 16 e il 18
luglio, la consegna, sempre da parte del comune e della
provincia, a rappresentanti del GSF, di altre strutture
pubbliche. Tutte le consegne vengono fatte a vari soggetti per
conto del GSF, vista la non rappresentatività legale dello
stesso.
La preparazione diplomatica del vertice di Genova si compie con
le riunioni dei Ministri delle finanze del G7 (7 luglio) e degli
esteri del G8 (18-19 luglio) che, per ragioni di sicurezza, si
svolgono a Roma a Villa Madama e non in località della Liguria,
come preventivamente programmato. Nel frattempo, il 7 luglio, si
tiene a Genova una giornata di sensibilizzazione e studio sui
temi del G8 a cura della Conferenza Episcopale, cui
partecipa anche il Segretario Generale della Farnesina Vattani.
TOP
B) L'Agenda politica del vertice
Il vertice G8 di Genova è preceduto, come nelle altre
edizioni, da una serie di vertici preparatori dei Ministri di
settore.
Contemporaneamente si va organizzando il movimento del dissenso
che si riunisce, per la prima volta, il 29 giugno del 2000 a
Genova (riunione della ''Rete contro il G8''). Il Governo
italiano avvia il dialogo con le organizzazioni del dissenso,
dialogo le cui tappe sono ripercorse nel paragrafo precedente e
in quello successivo.
Queste iniziative di dialogo vengono rilanciate dopo una pausa, a
seguito degli avvenimenti di Gotebörg (14-15 giugno 2001) dal
Ministro degli affari esteri del nuovo Governo Renato Ruggiero
anche in sede parlamentare. L'agenda del vertice di Genova è
oggetto di dibattiti parlamentari che aprono la XIV legislatura e
che si concludono, sia alla Camera sia al Senato, con
l'approvazione di atti di indirizzo. Alla Camera, il 4
luglio, anche se non v'è convergenza su un unico atto di
indirizzo, la maggioranza e gran parte dell'opposizione,
reciprocamente astenendosi, manifestano una volontà
sostanzialmente convergente sui dispositivi delle
mozioni presentate. Sono così approvate le mozioni Boato e
Calzolaio, che impegnano il Governo alla "riconferma degli
impegni presi nel Protocollo di Kyoto", e la mozione Burlando e
altri nella parte in cui impegna il Governo:
"a condurre a termine il dialogo con i Paesi non G8,
consentendo così un confronto fra i membri del G8 ed alcuni dei
paesi più colpiti dalla povertà, più esposti a malattie
distruttive e più vulnerabili agli squilibri indotti dal processo
di globalizzazione";
a proseguire il dialogo con gli organismi del mondo non
governativo, garantendo una reale possibilità di manifestazione
pacifica delle idee ed occasioni di incontro fra esponenti del
Governo e ONG;
a trasmettere a tutti gli altri Governi i contenuti espressi nel
rapporto finale della Genoa non governmental initiative (GNG) in
tema di strategie di riduzione della povertà, di governance
internazionale, di finanza per lo sviluppo e cancellazione del
debito, di ambiente e sviluppo sostenibile;
a valutare iniziative di coinvolgimento di istituzioni
rappresentative (come i parlamenti) dei paesi del G8 e di altri
paesi democratici.
Viene poi approvata la mozione firmata dai Presidenti dei gruppi
della maggioranza che impegna il Governo:
"a collaborare con gli altri paesi europei per l'approvazione
dei protocolli di Kyoto e la realizzazione degli obiettivi in
essi contenuti;
a favorire presso gli altri partner europei un più stretto e
proficuo dialogo con gli Stati Uniti d'America per una comune
ricerca sull'ambiente;
a ricercare ogni utile strumento volto a coinvolgere i cittadini,
le comunità e le imprese per la valorizzazione delle energie
presenti, tenendo conto del deficit energetico del nostro Paese
che recentemente ha avuto difficoltà, per certi aspetti simili a
quelle riscontrate dagli USA, nella riduzione delle emissioni di
gas nocivi".
Al Senato, l'11 luglio, il dibattito non si conclude con una
sostanziale convergenza sugli atti di indirizzo. Sono infatti
respinte le mozioni presentate dalle opposizioni. E' invece
approvata la mozione presentata dalla maggioranza che, al fine di
raccogliere un maggior consenso, viene modificata prevedendo
anche un impegno del Governo "a porre allo studio forme di
tassazione sulle transazioni finanziarie internazionali
con carattere speculativo e la loro fattibilità anche
nell'interesse dei paesi in via di sviluppo".
Nel frattempo si svolge l'ultima sessione preparatoria del
vertice dei Capi di Stato e di Governo con la riunione plenaria
degli "Sherpa" tenutasi a Genova tra il 26 e il 28 giugno.
Oggetto della riunione è quello di definire il contenuto dei
documenti finali che dovranno essere approvati dai Capi di Stato
e di Governo a Genova.
Nel corso del Vertice di Genova vengono raccolte le fila della
complessa azione diplomatica volta a valorizzare il dialogo tra i
Governi, la società civile e l'opinione pubblica internazionale
sui temi della globalizzazione. Il vertice si apre
sostanzialmente il 18 e 19 luglio con l'incontro a Roma dei
Ministri degli affari esteri del G8 che pone le basi per le
successive conclusioni della riunione dei Capi di Stato e di
Governo. Nel corso di tale riunione, su iniziativa italiana, si
segnala l'esigenza di approfondire la discussione con i movimenti
e le associazioni di contestazione che accettano il dialogo e si
dissociano dalla violenza. Questo dibattito dovrà proseguire a
settembre nel corso della tradizionale riunione di lavoro dei
Ministri degli esteri del G8 che si terrà a
margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il vertice di Genova si apre, ufficialmente, il 20 luglio, con
una riunione cui partecipano anche i Capi di Stato e di Governo
di Algeria, Bangladesh, El Salvador, Mali, Nigeria, Senegal,
Sudafrica, nonché i vertici dell'ONU, della FAO, della Banca
Mondiale, dell'Organizzazione mondiale del commercio e
dell'Organizzazione mondiale della sanità.
Tra il 20 e il 22 luglio si svolgono invece le riunioni dei Capi
di Stato e di Governo del G7-G8, i cui esiti sono illustrati nel
comunicato finale del vertice. Fra le più significative decisioni
assunte dai Capi di Stato e di Governo dei paesi più
industrializzati vi sono: la creazione di un gruppo di lavoro per
la partnership Africa-G8; il lancio del fondo globale per
la lotta all'AIDS, alla malaria e alla tubercolosi, cui viene
assegnata immediatamente una disponibilità di 1300 milioni di
dollari da parte degli 8 paesi partecipanti al vertice e di 500
milioni di dollari provenienti dal settore privato; ulteriori
progressi nel processo di cancellazione del debito dei paesi in
via di sviluppo; il sostegno al lancio di un nuovo ciclo di
negoziati globali in materia commerciale, fissando un'agenda
più equilibrata ed attenta ai temi che interessano i paesi in via
di sviluppo; la valorizzazione dei sistemi di istruzione e di
accesso alle opportunità offerte dalle tecnologie digitali intese
come un fattore essenziale di accelerazione dello sviluppo delle
aree più penalizzate del mondo; l'intento comune di affrontare
costruttivamente il problema dei cambiamenti climatici. Si
segnala infine l'esito positivo del confronto tra i Presidenti
Bush e Putin in tema di difesa missilistica.
Il Vertice, pertanto, si conclude con un bilancio interamente
positivo.
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C) Dal dialogo con le ONG alla nascita del Patto
di lavoro, alle iniziative del GSF
1. Evoluzione e organizzazione del movimento
antiglobalizzazione
Va colto un processo di graduale e costante aggregazione dei
rappresentanti del movimento antiglobalizzazione nell'ambito di
una progressiva organizzazione che lascia sussistere una
complessa articolazione al suo interno e al tempo stesso enuclea
un livello di coordinamento unitario.
Dall'attivismo, già nel mese di giugno 2000, di realtà
associative quali la "Rete contro il G8", si assiste alla
nascita, il 19 dicembre 2000, in vista del vertice di Genova, del
"Patto di lavoro", cui aderiscono inizialmente circa 50
associazioni.
La posizione di tali associazioni, fin dai primi giorni
successivi alla costituzione, è nel senso di evidenziare ai
rappresentanti delle pubbliche istituzioni l'esigenza di adeguati
spazi e modalità che consentano la manifestazione del dissenso.
In tal senso, fin dal 10 gennaio 2001, è formulata la richiesta
di costituire un tavolo permanente di lavoro (con le istituzioni
locali) .
La dimensione nazionale delle associazioni aderenti al "Patto di
lavoro" è quindi superata in breve tempo a seguito dell'adesione,
al "Patto di lavoro" medesimo, di movimenti di estrazione
internazionale; viene in tal modo costituito - l'8 marzo 2001 -
il "Genoa Social Forum" GSF, soggetto che terrà i rapporti con le
istituzioni pubbliche in vista del vertice del G8, cui aderiscono
nel tempo oltre 750 associazioni ed organizzazioni
non governative.
2. Il dialogo con i pubblici poteri
L'indagine conoscitiva ha evidenziato un atteggiamento di
attenzione da parte dei pubblici poteri per le componenti
pacifiche del movimento antiglobalizzazione in vista del vertice
di Genova. I prodromi di una linea di dialogo emergono con la
richiesta all'architetto Margherita Paolini, già impegnata quale
consulente in attività di cooperazione internazionale,
di individuare controparti affidabili. Un primo incontro con una
delegazione della "Rete contro il G8" ha luogo, solo in sede
locale, nell'ottobre del 2000. Il 10 gennaio 2001, seguono
richieste di incontri da parte del "Patto di lavoro", che
effettivamente hanno luogo, con autorità locali, in Prefettura il
26 gennaio. Con la fine del gennaio 2001 (il giorno 30)
viene conferito all'architetto Paolini il coordinamento delle
iniziative riconducibili alle organizzazioni non governative da
parte del Ministro plenipotenziario Vinci Giacchi responsabile
della "Struttura di missione G8".
Dopo il primo incontro formale - il 7 febbraio 2001 - tra
esponenti di enti locali, prefetto, regione e l'architetto
Paolini, ha luogo - l'8 febbraio - un incontro tra detti
rappresentanti istituzionali e una rappresentanza del "Patto di
lavoro". In tali prime riunioni emerge la differente
impostazione dei rappresentanti di pubbliche istituzioni,
disponibili allo svolgimento di manifestazioni pacifiche
(culturali e musicali) nella settimana precedente il vertice, e
quella dei rappresentanti del "Patto di lavoro", che chiedono
invece di effettuare iniziative contemporanee a quelle ufficiali
e manifestazioni di massa nei giorni dal 19 al 21 luglio.
Inoltre una parte del GSF si pone sin dall'inizio l'obiettivo di
sfondare la zona rossa, ipotizzando comportamenti contraddittori
con le dichiarazioni di pacifismo.
Detto atteggiamento contraddittorio è evidenziato dal fatto di
non aver saputo o voluto isolare la componente violenta, la cui
consistenza si rivelerà tutt'altro che marginale, essendo
risultata pari a circa 10.000 persone.
Infatti molte delle vicende avvenute nel corso del G8 hanno messo
in evidenza la presenza nel GSF di un estremo pluralismo politico
e comportamentale: accanto all'area pacifista sono esistiti
componenti (dai centri sociali alle Tute bianche e da altri) che
non hanno esitato a praticare forme violente di contestazione che
si sono ripetute sia il 20 che il 21 luglio.
Anche nell'ambito di episodi di contestazione violenta, va
comunque tenuta distinta quella parte dei gruppi aderenti al
cosiddetto blocco nero, da quella dei cosiddetti "parassitari",
cioè diretti ad approfittare di cortei per mimetizzarvisi.
A pochi giorni dalla sua costituzione, avvenuta l'8 marzo 2001,
il Genoa Social Forum (GSF) formula richieste specifiche in vista
del Vertice (19 marzo) .
Il Presidente del Consiglio, On. Amato il 4 aprile conferisce al
prefetto di Genova il mandato di mantenere il dialogo con le
O.N.G. . Lo stesso giorno ha luogo il così detto telegram day su
organizzazione delle associazioni del dissenso ed un sit-in
davanti al Viminale. Il primo incontro a livello ministeriale con
rappresentanti del GSF si svolge il successivo 5 aprile presso il
Ministero dell'interno, alla presenza del Capo di Gabinetto,
incaricato dal ministro. Si svolge una riunione in sede locale,
convocata dal prefetto, del tavolo di Coordinamento tra gli
enti locali (20 aprile) conseguita ad una richiesta specifica del
GSF, relativa all'esigenza, fra l'altro, di disporre di spazi per
manifestazioni ed incontri.
Il 26 maggio 2001 ha luogo presso il Palazzo Ducale una
conferenza stampa dei rappresentanti del movimento denominato
"tute bianche" nel corso della quale viene pronunciata la
cosiddetta "dichiarazione di guerra" del movimento.
A pochi giorni da un sollecito al Governo per un incontro da
parte del dott. Agnoletto, portavoce del GSF - rinnovata la
compagine governativa - ha luogo una prima riunione tecnica, il
24 giugno, tra il Capo della Polizia e rappresentanti del
dissenso, cui farà seguito un'altra riunione, il successivo 30
giugno. Nel frattempo, sulle componenti del movimento italiano di
contestazione, sui relativi intendimenti e sulle opzioni
più efficaci per la sicurezza, l'architetto Paolini invia una
nota al capo della Struttura di missione G8.
Quasi a conclusione del mese di giugno (il 28) una delegazione
del GSF incontra i ministri degli affari esteri Ruggiero e
dell'interno Scajola. In tale sede sono fornite assicurazioni
circa il carattere non violento delle manifestazioni e viene
evidenziato che la possibilità di manifestare determina un
effetto di isolamento dei violenti.
Il 7 luglio, nell'ambito della giornata di sensibilizzazione e di
studio sui temi del G8 promosso dalla Conferenza episcopale a
Genova, ha luogo un incontro cui partecipa l'Ambasciatore Vattani.
In rapida successione, nei giorni che seguono, ha luogo la
consegna ai rappresentanti del GSF di immobili e strutture: l'11
luglio il comune di Genova consegna la scuola Diaz-Pascoli; in
pari data la giunta provinciale delibera la concessione
dell'Istituto Pertini, (ex Diaz) e dell'area ubicata presso il
complesso Se Di. Segue la consegna di ulteriori immobili e
attrezzature nei giorni 12, 15, 16 e 18 luglio, finché, il 19
luglio, il comune consegna al GSF "Villa Gamboro", il parco
chiamato "Valletta Cambiaso" e i giardini pubblici di Piazzale
Rusca .
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D) Il piano di sicurezza: atti e
provvedimenti riguardanti l'organizzazione delle forze di
polizia
Nel corso dell'indagine conoscitiva è emersa l'esigenza di
conoscere il complesso delle attività organizzative poste in
essere per tutelare i molteplici aspetti meritevoli di tutela: il
libero e sicuro svolgimento del vertice; la tutela della città e
dei suoi abitanti e la garanzia per il pacifico esercizio del
dissenso politico nei confronti del Vertice.
Sotto il profilo specifico della tutela della sicurezza e
dell'ordine pubblico, l'indagine ha evidenziato un quadro
complesso e articolato di relazioni tra gli organi
istituzionalmente preposti ai vari livelli a presiedere l'ordine
e la sicurezza pubblica. Per quel che concerne gli aspetti
operativi, già l'art. 4 della legge 8 giugno 2000, n. 149,
recante "Disposizioni per l'organizzazione del vertice G8 a
Genova" autorizza il prefetto di Genova ad avvalersi di un
contingente di personale delle Forze Armate per le esigenze di
pubblica sicurezza connesse allo svolgimento del vertice.
Va quindi ricordato che nella riunione del Comitato provinciale
per l'ordine e la sicurezza pubblica dedicato al G8, del 7 agosto
2000, si introduce il tema delle esigenze connesse al problema
della sicurezza.
Un'esigenza prioritaria, emersa sin dall'inizio, è quella di
un'efficace attività di coordinamento.
L'11 agosto 2000 il Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza costituisce un gruppo di lavoro interforze per
elaborare un quadro degli obiettivi sensibili e
dell'alloggiamento delle forze dell'ordine e valutare la
necessità di costituire zone "di rispetto", censire anagraficamente
i cittadini residenti all'interno dell'area di maggiore sicurezza
e individuare le zone per le manifestazioni di dissenso. Alcuni
giorni dopo(16 agosto) viene istituito dal questore di Genova un
gruppo di lavoro interforze (GOI) composto da Polizia di Stato,
Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza per la pianificazione
delle misure di protezione e di sicurezza. L'impegno appare
rilevante, oltre che per il rilievo dell'avvenimento
internazionale, anche per il numero delle persone coinvolte. Si
fa riferimento a circa 18 mila unità solo per le
forze dell'ordine. Vanno poi considerati i 2.000 delegati per il
vertice, 4.750 giornalisti accreditati, nonché decine di migliaia
di manifestanti (nella manifestazione conclusiva è stata stimata
la presenza di circa 100.000 unità) e i cittadini di Genova
residenti nelle zone più direttamente interessate del
Vertice.
Nella prospettiva di un più stringente coordinamento,
nell'incontro di servizio del 18 settembre 2000, si evidenzia la
necessità di allestire una sala operativa interforze, da
affiancare a quelle già ordinariamente previste.
Il 16 novembre 2000 ha luogo il primo Comitato nazionale per
l'ordine e la sicurezza pubblica, dedicato ai problemi di ordine
pubblico da affrontare in occasione del Vertice del G8.
Il 28 dello stesso mese di novembre è costituito presso il CESIS
un gruppo di lavoro interforze per individuare e definire le
possibili minacce volte a turbare lo svolgimento del G8. Tale
gruppo deve valutare in otto riunioni mensili le informazioni
relative al Vertice, coordinando l'attività delle polizie e di
intelligence anche in sinergia con forze dell'ordine e servizi di
sicurezza esteri.
Il 28 marzo 2001 torna a riunirsi il Comitato nazionale per
l'ordine e la sicurezza pubblica sui problemi organizzativi
legati al G8 e alle manifestazioni collaterali programmate a
Genova.
Al fine di un sempre maggior coordinamento tra le forze
dell'ordine, con circolare del Ministro dell'interno del 9 aprile
2001, si fa carico agli uffici del Dipartimento della pubblica
sicurezza di portare a conoscenza del prefetto Andreassi ogni
iniziativa adottata in merito al G8. Con decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri, il 28 giugno 2001, viene quindi
disposta la nomina del prefetto Ansoino Andreassi (in
sostituzione del prefetto Aldo Gianni, che lascia il servizio per
raggiunti limiti di età) a componente della Struttura di missione
costituita presso la Presidenza del Consiglio per gli adempimenti
connessi alla Presidenza italiana del Vertice G8.
Nel frattempo, proseguono le attività seminariali per il
coordinamento e l'addestramento delle Forze di polizia (24
aprile, 18 e 19 giugno), cui contribuiscono addestratori facenti
parte della polizia di Los Angeles.
Sono altresì svolte attività di esercitazione pratica dei corpi
interessati (7 giugno di reparti mobili; proseguono fino al 19
giugno le esercitazioni della Polizia di Stato presso il centro
addestramento di Ponte Galeria; si svolge un'esercitazione
pratica sull'interscambio delle tecniche di intervento attuate
dai battaglioni mobili dei Carabinieri il 29 giugno; dal 2 al 7
luglio ha luogo l'addestramento dei finanzieri allievi
del battaglione del Lido di Ostia) . Con decreto in data 5 giugno
2001 il ministro dell'interno del Governo Amato autorizza
l'amministrazione della pubblica sicurezza alla sperimentazione
del manganello "tonfa". Con decreto in data 30 giugno 2001, il
Ministro dell'Interno autorizza l'Amministrazione della Pubblica
sicurezza, ed in particolare il I Reparto Mobile della Polizia di
Stato di Roma, appositamente addestrato, all'impiego dello
sfollagente "tonfa" in occasione del Vertice G8 di Genova.
L'addestramento dei reparti avviene in evidente ritardo,
come risulta dalle diverse attestazioni del prefetto Andreassi e
del dottor Donnini.
Il capo della polizia ha inoltre informato il Comitato
che l'amministrazione di pubblica sicurezza ha svolto un'ampia
ricerca sul munizionamento non letale (pallottole di gomma)
condotta pure attraverso missioni di studio presso organi di
polizia esteri.
Sotto il profilo delle attività di prevenzione e di intelligence
vanno ricordate le segnalazioni operate a più riprese dai servizi
di informazione: il 20 marzo e il 5 aprile sono trasmesse 2 note
del SISDE relative a possibili iniziative di alcuni antagonisti
che vengono verificate dalla DIGOS. A queste relazioni fa
riferimento l'ordinanza del Questore di Genova nel disporre le
direttive di ordine pubblico ed il relativo piano operativo. A
tali note seguiranno altre informative specifiche su analoghe
iniziative, tra cui si ricordano quella del SISMI del 9 giugno e,
sempre del SISMI, del 28 giugno, anch'esse verificate
dalla DIGOS. Sull'utilità delle citate segnalazioni sono emerse
differenti valutazioni nel corso delle audizioni svolte dal
Comitato paritetico. In particolare il prefetto La Barbera ha
dichiarato al Comitato che, per quanto da lui stesso esaminate,
si trattava di informative sfornite di riscontri.
In successive riunioni di servizio sul G8, presso la Direzione
Centrale di Polizia di prevenzione, del 30 marzo e del 7 aprile
2001, sono illustrate le attività svolte nei confronti dei
movimenti cosiddetti "antagonisti". Si valuta in tale sede la
necessità di indagare presso ambienti del terrorismo islamico,
viene proposta una sala operativa internazionale presso
la Questura di Genova; sono altresì illustrate le attività di
indagine e cattura dei latitanti.
Per quanto riguarda le notizie riferite ai gruppi dei cosiddetti
black bloc le informative ne segnalano la provenienza dagli
ambienti anarchico-insurrezionalistici italiani e stranieri.
Il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica,
presieduto per la prima volta dal Ministro Scajola - di recente
insediatosi - il 3 luglio valuta l'esigenza di aumentare le
attività di prevenzione e di intelligence per garantire le tre
priorità del Governo sul G8: la sicurezza dei cittadini, il
regolare svolgimento del vertice e la libertà di
manifestare pacificamente.
Nell'ambito delle iniziative di natura preventiva e di
coordinamento anche con forze di polizia straniere, rese
particolarmente complesse anche per effetto delle normative sulla
tutela dei dati personali, si susseguono riunioni presso la
Direzione centrale di polizia di prevenzione con ufficiali di
collegamento di Spagna, Grecia, Austria, Germania, Polonia
e Francia (4 maggio) e del Regno Unito (15 maggio) con richieste
di attività informativa. In ordine alla presenza di gruppi
stranieri ed al fine di ottenere collaborazione e notizie ha
luogo una riunione con funzionari del B.K.A. tedesco (28 giugno)
e sono richieste informazioni alla polizia turca (nota del 26
giugno). Su disposizioni del Capo della polizia, poi, il prefetto
La Barbera, responsabile della polizia di prevenzione, si reca
ad Atene per incontrare i vertici della polizia ellenica (12
luglio).
Sulle modalità con le quali si è verificata tale collaborazione
da parte di strutture estere e sull'efficacia, almeno nella fase
iniziale, di talune delle collaborazioni offerte sono emerse
differenti valutazioni nel corso delle audizioni svolte dal
Comitato paritetico. In particolare, è stato evidenziato nel
corso dell'indagine conoscitiva come siano ancora problematici
gli aspetti inerenti alla collaborazione internazionale anche a
causa della non perfetta corrispondenza del quadro ordinamentale
dei diversi Paesi.
Nell'ambito di un più vasto coordinamento con altre istituzioni
preposte all'organizzazione del Vertice internazionale, il 31
marzo 2001 il prefetto di Genova, alla presenza del Segretario
generale della Farnesina, illustra lo scenario del G8 al fine di
rendere conoscibili strutture e risorse sulle quali costruire il
sistema di sicurezza e il piano di accoglienza delle delegazioni,
cui fa seguito una analoga riunione il successivo 19 aprile. In
data 22 maggio 2001 si tiene una riunione al Ministero degli
Affari Esteri con gli ambasciatori dei Paesi del G8, nel corso
della quale il Capo della Polizia, prefetto De Gennaro, illustra
il quadro della sicurezza generale predisposta per il Vertice. Si
svolgono altresì riunioni con rappresentanti dell'Ambasciata
canadese circa le misure adottate nel precedente Vertice degli
stati americani di Quebec City (28 maggio), con una delegazione
della federazione russa (30 maggio) e dell'Ambasciata U.S.A. (6
giugno) .
Connesso al tema della sicurezza è quello dei controlli su
aderenti a gruppi che partecipano alle manifestazioni e
provenienti dall'estero. Viene in particolare valutato l'aspetto
della circolazione nei Paesi della cosiddetta area Schengen. A
tal fine, il 14 febbraio 2001 si tiene la riunione di
coordinamento, indetta dal Dipartimento della pubblica sicurezza
del Ministero dell'Interno, sull'eventuale ripristino
dei controlli alle frontiere interne dei Paesi dell'area Schengen. Il 3 luglio ha luogo una riunione di servizio sul G8
presso la Direzione centrale di polizia di prevenzione (con il
direttore del Servizio immigrazione e polizia di frontiera) sulla
definizione delle procedure tecniche da applicare in vista della
sospensione degli accordi di Schengen. L'11 luglio la Convenzione
Schengen è sospesa con effetto dalla mezzanotte del 13 luglio
alla mezzanotte del 21 luglio 2001. Il 14 luglio 2001 sono
quindi ripristinati i controlli alle frontiere italiane per
selezionare l'ingresso dei manifestanti ed impedire l'accesso ai
contestatori violenti.
Quanto alle iniziative in vista dello svolgimento in città del
Vertice e delle manifestazioni, sono poi effettuate riunioni per
la tutela delle comunicazioni delle forze dell'ordine (il 14 e il
21 maggio) .
Dopo che il 23 maggio il Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica ha esaminato il tema della delimitazione della
zona rossa, il successivo 24 maggio, presso il Comitato nazionale
per l'ordine e la sicurezza pubblica sul G8, il prefetto di
Genova presenta la pianificazione del sistema di sicurezza. Il
successivo 2 giugno il prefetto emana, l'ordinanza che istituisce
una "zona rossa" di massima sorveglianza e, intorno, una fascia
di sicurezza, definita "zona gialla". L'ordinanza rinvia la
perimetrazione dettagliata delle zone ad un
successivo provvedimento del questore, che viene emanato il 20
giugno 2001.
Viene quindi costituito, con ordinanza del prefetto del 13
giugno, un organismo di collegamento per la programmazione e
l'adozione di misure necessarie a tutelare le primarie esigenze
di sicurezza delle sedi direttamente interessate dal Vertice.
Viene altresì fissata la data del 15 luglio per ultimare le
operazioni di bonifica di Palazzo ducale e degli immobili ubicati
nella zona rossa.
Nelle giornate del 12, 13 e 14 luglio, si tiene un briefing
operativo con i funzionari e gli ufficiali delle Forze di polizia
impegnate nell'apparato di sicurezza del G8, in cui si compie
l'analisi degli aspetti organizzativi e di gestione dell'ordine
pubblico; si effettuano inoltre dei sopralluoghi in città per una
diretta conoscenza del teatro delle operazioni di polizia. Si è
nel frattempo svolta, il 13 luglio, una riunione indetta dal
questore alla quale prendono parte tutti i funzionari di pubblica
sicurezza e gli ufficiali delle altre forze di polizia e delle
Forze armate impegnati nella gestione del G8. Alla riunione
intervengono il prefetto di Genova, il prefetto Andreassi, il
Capo della Polizia, il Comandante generale dell'Arma dei
Carabinieri, l'Ambasciatore Vattani e il Ministro dell'Interno. In
data 16 luglio, il Capo della Polizia invia al prefetto di Genova
una lettera circa la necessità di uno stretto coordinamento delle
Forze di Polizia e della centralizzazione delle informazioni
presso la Sala operativa della Questura durante il G8 (a tale
lettera fa seguito la risposta del prefetto con nota del 17 .
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E) Il piano di sicurezza: l'adozione di zone
di rispetto e i provvedimenti per lo svolgimento delle
manifestazioni
L'11 agosto 2000 si tiene una riunione del Comitato
provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica nel quale si
affrontano i problemi relativi alla pianificazione del progetto
sicurezza ed in particolare la necessità di costituire zone di
rispetto nonché di individuare zone della città dove far svolgere
le manifestazioni di dissenso.
Il 23 gennaio 2001 una lettera del coordinamento nazionale
delle associazioni del dissenso ribadisce le richieste già
avanzate precedentemente dai diversi movimenti e comunica la
disponibilità ad affrontare il problema relativo agli spazi
destinati alle manifestazioni.
L'11 aprile del 2001 con lettera del Genoa social forum viene
formulata in modo dettagliato la richiesta di spazi per incontri
e manifestazioni.
Dopo la già citata lettera del 9 marzo, tra il 14 maggio e il 18
maggio il ministro Dini scrive al Presidente del Consiglio
onorevole Amato e al Ministro Bianco per sollecitare misure e
interventi per ciò che riguarda l'apprestamento di definitive
misure sul terreno dell'ordine pubblico.
Dopo che il 23 maggio il Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica ha esaminato il tema della delimitazione della
zona rossa ed i problemi relativi alla circolazione stradale,
ferroviaria e marittima, il successivo 24 maggio, presso il
Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica sul G8,
il prefetto di Genova presenta la pianificazione del sistema di
sicurezza.
Il successivo 2 giugno il prefetto emana, così, l'ordinanza che
istituisce una "zona rossa" di massima sorveglianza (per i giorni
dal 18 al 22 luglio) e, intorno, un'area di sicurezza, definita
"zona gialla", al cui interno si vietano pubbliche manifestazioni
di qualsiasi genere, rimettendo al questore - secondo quanto
dallo stesso dottor Colucci asserito - la valutazione in momento
delle ragioni di ordine e sicurezza pubblica preponderanti,
rispetto al diritto di manifestare, in riferimento ad
ogni singola manifestazione. L'ordinanza, che rinvia la
perimetrazione dettagliata delle zone ad un successivo
provvedimento del questore, chiude al traffico, nei giorni
considerati, il porto, l'aeroporto, la sopraelevata, la
metropolitana leggera e sospende altresì i cantieri.
Viene quindi costituito, con ordinanza del prefetto del 13
giugno, un organismo di collegamento per la programmazione e
l'adozione di misure necessarie a tutelare le primarie esigenze
di sicurezza delle sedi direttamente interessate dal Vertice.
Viene altresì fissata la data del 15 luglio per ultimare le
operazioni di bonifica di Palazzo ducale e degli immobili ubicati
nella zona rossa.
Con successiva ordinanza del 20 giugno 2001 il questore di Genova
provvede alla dettagliata delimitazione del perimetro della zona
rossa e della zona gialla a seguito dell'ordinanza prefettizia
del 2 giugno.
Il 12 luglio 2001 il TAR Liguria con due distinte ordinanze
(nn.
944/2001 e 945/2001) respinge le domande incidentali presentate
allo stesso tribunale, da soggetti privati direttamente
riconducibili al GSF, al fine di ottenere la sospensiva
dell'ordinanza prefettizia n. 288/D.P. del 2 giugno
2001 istitutiva, tra l'altro, delle zone interdette per motivi di
sicurezza e ordine pubblico (zona rossa e zona gialla) .
In pari data il questore di Genova adotta, quindi, un'ordinanza
di servizio (2143/R), anche attuativa dell'ordinanza prefettizia
del 2 giugno precedente, che rappresenta, così come è stato
affermato in sede di audizione dal dottor Colucci, allora
questore di Genova, il documento che conclude 12 mesi di lavoro
istruttorio e che costituisce, insieme alle successive ordinanze
in parte modificative della stessa, la principale e più
articolata fonte di riferimento per tutto ciò che riguarda l'ordine
e la sicurezza nelle giornate del vertice.
In tale ordinanza, infatti, si trovano rappresentate
analiticamente le caratteristiche dell'area interessata al
vertice e alle manifestazioni, le informazioni attinenti ai
programmi e agli alloggiamenti delle singole delegazioni, le
disposizioni di sicurezza da attivare nelle diverse zone, la
previsione dei singoli servizi di sicurezza, la strutturazione
delle diverse sale radio con l'istituzione di una sala radio
interforze nonché le informazioni fino ad allora disponibili sul
fronte della protesta anti-G8.
In particolare, per quest'ultimo aspetto vengono elencate
le caratteristiche del fronte eterogeneo della protesta,
individuando quattro "blocchi" (rosa, giallo, blu e nero) a
seconda delle diverse modalità di protesta attuate dai singoli
blocchi ed in base quindi all'appartenenza dei diversi gruppi di
manifestanti ad un fronte moderato, intenzionato cioè
a manifestare pacificamente e senza disordine, o ad un fronte
radicale disposto ad arrivare all'utilizzo di forme di protesta
più incisive fino all'uso della violenza. Va precisato, peraltro,
che dei blocchi così individuati si è rivelata numericamente
prevalente la componente non violenta.
Si elencano analiticamente, e sulla base dell'attività
informativa fino ad allora eseguita, le possibili modalità della
protesta e delle eventuali azioni violente, gli arrivi previsti
dalle diverse città italiane nonché dall'estero ed il numero e le
caratteristiche dei manifestanti in arrivo.
Nella stessa ordinanza si dà conto, anche ai fini della
predisposizione dei necessari servizi di ordine pubblico, delle
manifestazioni di cui fino a quel momento era stato dato
preavviso; in particolare l'ordinanza dà conto e predispone i
susseguenti servizi d'ordine pubblico per la
manifestazione internazionale dei migranti prevista per il 19
luglio e per la manifestazione internazionale con corteo del 21
luglio. La stessa ordinanza del 12 luglio dà conto del preavviso
di alcune manifestazioni da svolgersi nella giornata del 20
luglio; si tratta della manifestazione organizzata dal C.U.B. e
di una serie di manifestazioni di piazza in forma statica nonché
di un corteo lungo tutto il perimetro della zona di svolgimento
del vertice. Per tali manifestazioni, sussistendo secondo
l'ordinanza motivi ostativi sotto il profilo dell'ordine e della
sicurezza pubblica, si rappresenta la necessità di procedere ad
ulteriori valutazioni riservandosi, alla data del 12 luglio, le
determinazioni al riguardo.
In data 16 luglio perviene alla questura il preavviso definitivo,
recante sostanziali modifiche, riguardante le manifestazioni del
20 luglio e in data 17 e 19 luglio vengono adottati due
provvedimenti da parte del questore in riferimento a tali
manifestazioni.
In particolare, con provvedimento del 19 luglio, il questore
vieta manifestazioni in alcune piazze e, per quanto riguarda il
corteo lungo il perimetro della zona di svolgimento del Vertice,
ne vieta la prosecuzione oltre Piazza Verdi. In pari data dispone
la rimozione dei cassonetti.
Tali determinazioni si fondano sulla circostanza che alcuni
luoghi nei quali sono programmate le suddette manifestazioni si
trovano in parte nell'area di massima sicurezza ("zona rossa") e
in parte nelle immediate adiacenze dei palazzi che ospitano i
lavori del Vertice e delle iniziative collaterali, in cui
insistevano consistenti servizi di sicurezza nonché sedi
istituzionali ("zona gialla").
Sulla base di tali determinazioni, sempre il 19 luglio, viene
adottata dal questore un'ordinanza di servizio, in parte
modificativa e comunque a carattere integrativo di quella
adottata il 12 luglio, contenente la disciplina dei servizi di
ordine e sicurezza pubblica del giorno 20 luglio .
TOP
F) Le giornate del 19, 20 e 21 luglio: Le
manifestazioni e gli scontri
Nei paragrafi seguenti sono sinteticamente elencati gli
avvenimenti relativi alle manifestazioni ed agli scontri
verificatisi nelle giornate del 19, 20 e 21 luglio, sulla base
dei dati e delle informazioni forniti al Comitato paritetico nel
corso delle audizioni svolte.
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1) La giornata del 19 luglio
In generale, la giornata del 19, sul piano dell'ordine
pubblico, non registra episodi significativi: in particolare, nel
corso della medesima giornata, il corteo dei "Migrantes",
organizzato dal Genoa Social Forum, ha luogo pacificamente, senza
che si verifichino incidenti di sorta.
Tale manifestazione in particolare ha luogo con una larga
partecipazione e si svolge secondo le modalità programmate in un
clima sereno. Analogamente si svolge nella stessa giornata in
modo del tutto pacifico la manifestazione delle donne
iraniane.
Alcuni episodi violenti si registrano tuttavia a partire dalla
serata, quando il Comando provinciale dei Carabinieri di Forte
San Giuliano è fatto oggetto di una sassaiola nonché di atti
vandalici. Nella stessa serata le forze di polizia, su richiesta
del Presidente della Provincia di Genova che faceva presente tra
l'altro che le persone che occupavano i locali del complesso
Se.Di. erano in numero superiore a quello per il quale era
stato consegnato l'edificio e che risultava che alcuni degli
stessi occupanti si stavano munendo di armi improprie,
intervengono presso l'asilo nido di via G. Maggio 3, situato nel
complesso Se.Di., precedentemente concesso in uso al Genoa Social
Forum, nel timore di danneggiamenti all'interno della struttura.
Gli interventi delle forze dell'ordine presso l'asilo di
via Maggio si ripeteranno anche nelle prime ore del 20 e nella
mattina del 21 luglio, in quest'ultimo caso su sollecitazione
dell'assessore provinciale Massolo.
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2) La giornata del 20 luglio
Sia il 20 che il 21 luglio l'intenzione di gestire in maniera
morbida l'ordine pubblico si scontra con provocazioni di massa
determinate dall'intrecciarsi - non ostacolato dagli
organizzatori - di una folla di circa 10.000 violenti con le
manifestazioni pacifiche; da tale intreccio risulta
l'impossibilità di separare i violenti dai non violenti.
Nella giornata sono programmate manifestazioni consistenti nelle
cosiddette "piazze tematiche", avvenimenti ipotizzati anche per
attenuare la tensione in città.
Gli episodi di violenza sono derivati anche dalle incursioni di
gruppi di black bloc all'interno di pacifiche manifestazioni
statiche (piazze tematiche).
La giornata del 20 luglio si caratterizza fin dalle prime ore del
mattino per numerosi episodi di violenza, dovuti, secondo le
dichiarazioni rese dai rappresentanti delle forze dell'ordine al
Comitato, in alcuni casi allo svolgimento del corteo, in parte
degenerato in scontri di piazza, in altri al tentativo, da parte
di alcuni manifestanti, di forzare le barriere poste a protezione
della zona rossa.
Gli episodi più gravi hanno luogo soprattutto nei quartieri di
Brignole, Foce, Marassi e San Martino. Particolarmente aggressiva
e violenta e per le tattiche adottate, poco controllabili,
risulta l'attività degli esponenti del cosiddetto blocco nero, i
quali occupavano lo spazio di Piazza Paolo Da Novi
originariamente destinato al Network e compivano numerosi atti
di devastazione. In particolare, viene data alle fiamme
un'agenzia della BNL ed un supermercato adiacente, con
interessamento di abitazioni sovrastanti, viene devastata
un'agenzia del Credito italiano, e si registra il danneggiamento
di una ricevitoria del lotto, di distributori di carburante e
vetrine di negozi, nonché la distruzione di numerose
autovetture.
Gli incidenti proseguono anche nel pomeriggio, soprattutto nella
zona di levante della città, a partire dall'attacco al carcere di
Marassi, iniziato alle 14,30 e proseguito con numerosi scontri
concentrati soprattutto nella zona di piazza Manin.
Particolarmente grave risulta la situazione nella zona di corso
Italia, dove, dopo ripetuti scontri, un contingente di circa 100
carabinieri viene accerchiato da gruppi di manifestanti, tra
Piazza Alimonda e via Caffa, e costretto a ritirarsi
disordinatamente: in tale contesto si inquadra l'episodio,
avvenuto in Piazza Alimonda alle 17,20, dell'uccisione di
Carlo Giuliani.
Nel pomeriggio ha luogo, senza che si verifichino incidenti di
sorta, il corteo dell'organizzazione sindacale CUB, nella zona di
ponente della città.
Nel corso della giornata il Comando provinciale dei Carabinieri
di Forte San Giuliano, che già era stato obiettivo di violenze
nel corso del 19 luglio, viene nuovamente attaccato per due
volte; vengono altresì assaliti o fatti oggetto di atti vandalici
la caserma della Compagnia Carabinieri di Genova San Martino e il
Comando Regionale Ligure della Guardia di Finanza di via
Nizza.
Nella serata del 20 il Questore di Genova dispone, a seguito
dell'episodio che ha causato la morte di Carlo Giuliani, la
sostituzione dei contingenti dell'Arma dei carabinieri di cui era
previsto l'impiego nella giornata del 21 con contingenti della
Polizia di Stato.
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3) La giornata del 20 luglio. Via
Tolemaide
Le cariche delle forze di polizia nei confronti del corteo
sono iniziate quando lo stesso transitava in zona (via Tolemaide,
angolo Corso Torino), non vietata sebbene ormai molto adiacente a
piazza Verdi, individuata nel provvedimento del questore del 19
luglio come limite al proseguimento del corteo.
Dalla relazione di servizio del funzionario di polizia
responsabile in quella zona e dalla audizione dello stesso
questore Colucci si è però appreso che i reparti delle forze
dell'ordine giunti in via Tolemaide, a seguito di segnalazioni da
parte della sala radio che informavano di scontri in corso sul
luogo anche precedentemente all'arrivo del corteo, furono oggetto
di un nutrito lancio di bottiglie molotov e di pietre e che le
prime file dei manifestanti, per lo più travisati e dotati di
protezioni di vario genere, procedevano incendiando pneumatici e
automezzi. Si manifestava, pertanto, già prima che il corteo
raggiungesse piazza Verdi, l'evidente intenzione di violare i
limiti posti al suo svolgimento. Lo stesso Casarini, nel corso
dell'audizione, riferiva che, giunto all'altezza dello
sbarramento delle forze dell'ordine, il corteo si apprestava
a superarlo con quello che lo stesso Casarini ha definito: "un
gesto di disobbedienza civile".
Il ministro, on. Scajola, nel corso della sua audizione, ha dato
notizia di una indagine amministrativa condotta dal ministero
stesso al fine di chiarire le precise modalità di svolgimento dei
fatti in precedenza descritti.
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4) La giornata del 20 luglio. La morte di
Carlo Giuliani
Nel contesto dei duri scontri tra gruppi di manifestanti
violenti e forze dell'ordine che si svolgono nel corso del
pomeriggio del 20 luglio si sviluppano gli eventi drammatici di
Piazza Alimonda, che si concludono con la morte di Carlo
Giuliani.
Un contingente di circa 100 carabinieri, intervenuto in via Caffa
per dare ausilio ad altri reparti già impegnati nella zona, viene
a trovarsi accerchiato da gruppi di manifestanti e costretto a
ritirarsi disordinatamente verso Piazza Alimonda. Nella piazza
due camionette dei carabinieri tipo Land Rover, utilizzate per
funzioni di supporto logistico ai reparti, rimangono isolate
all'interno del gruppo di manifestanti e sono dagli stessi
attaccate. Una delle due camionette riesce ad
allontanarsi, mentre l'altra resta bloccata e subisce
un'ulteriore violenta aggressione.
Uno dei carabinieri rimasto rinchiuso nella camionetta assediata
da decine di dimostranti esplode un colpo di pistola che uccide
il manifestante Carlo Giuliani, il quale si accingeva a scagliare
un estintore all'indirizzo del carabiniere e dopo che lo stesso
carabiniere era stato raggiunto al capo da un violento colpo di
spranga infertogli da un altro manifestante.
In relazione a questo specifico episodio, anche in considerazione
del procedimento pendente davanti all'autorità giudiziaria che
dovrà pronunziarsi sulle responsabilità individuali dei
protagonisti della vicenda, il Comitato paritetico si è
soffermato piuttosto sulla raffigurazione della situazione
complessiva dalla quale è poi derivato il tragico evento.
E' stato oggetto di particolare attenzione il sistema delle
comunicazioni tra i contingenti impiegati nei servizi di ordine
pubblico e i loro comandanti e le sale operative, al fine di
verificare le modalità di coordinamento tra i diversi
reparti.
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5) La giornata del 21 luglio
Nel corso della giornata si ripetono gli scontri tra
manifestanti e forze di polizia, e gli episodi di danneggiamenti
nei confronti di edifici privati, esercizi pubblici, autovetture
ed arredi urbani. La situazione risulta particolarmente grave
soprattutto a partire dal primo pomeriggio, in concomitanza con
lo svolgimento del "corteo internazionale": in questa fase, per
far fronte allo stato di emergenza venutasi a creare nei
pressi della zona Fiera, la sala operativa interforze della
Questura ordina al personale del Corpo della Guardia di Finanza
di schierarsi a supporto dei reparti di Polizia, al fine di
fronteggiare i manifestanti. I momenti di maggiore tensione
insorgono quando la testa del corteo trova di fronte a sé un
gruppo di un centinaio di persone che fronteggia le forze
dell'ordine, determinando incidenti, lanci di lacrimogeni e
cariche di polizia, che coinvolgono il corteo.
Sempre nel corso del corteo le forze di polizia provvedono
alla perquisizione di furgoni ritenuti contenere armi improprie,
procedendo in alcuni casi al sequestro di materiale ed
all'arresto di alcune persone.
Durante l'arco della giornata si ripetono altresì gli attacchi,
già verificatisi nei giorni precedenti, al Comando provinciale
dei carabinieri di Forte San Giuliano.
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6) La presenza di esponenti
politici
Nel corso delle giornate di svolgimento del vertice, oltre
ai rappresentanti del Governo impegnati negli eventi ufficiali,
sono presenti a Genova diversi esponenti politici.
Nelle giornate del 19, 20 e 21 luglio partecipano ai cortei ed
alle manifestazioni, anche come componenti del cosiddetto "gruppo
di contatto" incaricato di tenere i rapporti con i funzionari di
pubblica sicurezza responsabili dell'ordine pubblico, i deputati
Bertinotti, Cento, Deiana, Alfonso Gianni, Giordano, Mantovani,
Mascia, Pisapia, Valpiana, Vendola, Zanella e il senatore
Malabarba.
Il giorno 20 i deputati
Ascierto, Bornacin e Bricolo effettuano,
attorno alle ore 10-10.30, una visita di saluto presso la caserma
del Comando provinciale dell'Arma dei carabinieri, soffermandosi
nella sala stampa. Si trattengono più a lungo del previsto (sino
alle ore 16.30 circa) a causa della contingente inagibilità delle
vie adiacenti interessate dalle manifestazioni.
Peraltro, nella serata precedente avevano visitato le
strutture alloggiative presso la Fiera e si erano recati in
questura per un saluto al personale.
Il giorno 21 il Vice Presidente del Consiglio, on. Fini, si trova
a Genova per la registrazione della trasmissione televisiva
"Porta a porta" e in mattinata si reca in visita presso la
prefettura e la questura di Genova; successivamente, accompagnato
dai deputati Ascierto, Bornacin e Bricolo, visita il comando
provinciale dell'Arma dei carabinieri e a causa dei disordini nei
dintorni della caserma è costretto a prolungare la sua presenza
sino al deflusso del corteo (ore 16.30 circa), su
indicazione degli ufficiali dell'Arma.
Della presenza del ministro Castelli si riferirà in seguito.
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G) La perquisizione agli edifici scolastici
Diaz-Pertini-Pascoli
Terminato il corteo conclusivo del Genoa Social Forum del 21
luglio, il Questore di Genova, dott. Colucci, a seguito dei
violenti scontri verificatisi, dispone servizi di pattugliamento
del territorio.
Alle ore 19,30, il dott.
Mortola, dirigente della DIGOS di Genova
riceve dal dott. Gratteri, direttore del Servizio centrale
operativo - Criminalpol (SCO), l'ordine di mettere a disposizione
un certo numero di agenti della Digos per formare, con la Squadra
mobile di Genova e lo SCO, le squadre di pattugliamento con il
compito di controllare il territorio, identificare
ed eventualmente fermare i manifestanti autori di episodi
delittuosi.
Alcune pattuglie miste della Mobile e della
Digos, al comando del
dr. Di Bernardini, della squadra mobile di Roma, mentre
transitano in via Cesare Battisti, in prossimità degli istituti
scolastici Pertini (ex Diaz) e Diaz-Pascoli, concessi in uso al
Genoa Social Forum, subiscono un lancio di oggetti da parte di un
gruppo di manifestanti e notano sul posto numerose persone con
abbigliamento simile ai cosiddetti "black bloc".
Il dott. Di Bernardini, responsabile del pattugliamento, di
ritorno in Questura, insieme al dott. Caldarozzi, capo di una
della pattuglie, riferisce l'episodio al dott. Gratteri che lo
accompagna dal Questore, presso il quale si trovavano riuniti
anche altri dirigenti, tra i quali i prefetti Andreassi e La
Barbera e il dott. Mortola.
L'orario dell'aggressione, nella relazione di servizio del dott.
Di Bernardini, così come nel rapporto dell'ispettore Micalizio al
Capo della Polizia, è collocato intorno alle ore 22,30, mentre la
relazione svolta durante la sua audizione dal dott. Gratteri
indica le ore 21,30-22; il dott. Donnini, consigliere presso la
direzione centrale per gli affari generali afferma di essere
stato avvertito telefonicamente dal questore, per comunicargli la
necessità di svolgere un'operazione urgente, richiedendo a tal
fine la disponibilità del VII Nucleo del I Reparto Mobile di Roma
(Nucleo sperimentale antisommossa) alle ore 21-21,30; peraltro
il Questore Colucci ha dichiarato di essere stato avvertito
dell'aggressione intorno alle 22,20.
Ulteriori incertezze riguardano l'ora (tra le 21,30 e le 23) in
cui sarebbe stata conseguentemente assunta la decisione di
procedere alla perquisizione dell'immobile sede della scuola
Pertini (ex Diaz).
Secondo quanto riferito dal questore e dal dottor Mortola alle
ore 22,20 circa lo stesso Questore convoca il dott. Mortola (alla
presenza, tra l'altro, di Andreassi, La Barbera e Gratteri) e lo
informa dell'aggressione subita in via C. Battisti da alcune
pattuglie miste Mobile e Digos. Il dott. Mortola fa presente che
in via C. Battisti sono ubicati gli edifici scolastici concessi
al GSF per insediarvi il centro stampa; lo stesso viene pertanto
incaricato di compiere un sopralluogo.
Al suo ritorno nell'ufficio del questore (ore 22.40) il dott.
Mortola riferisce di aver notato (ore 22,30 circa) nelle strade
adiacenti alle scuole Pertini e Pascoli alcuni giovani con
funzioni verosimilmente di vedette e davanti all'istituto circa
150 persone molte delle quali vestite di nero e riconducibili ai
cosiddetti black bloc.
Si decide quindi di contattare i rappresentanti del GSF per
verificare chi occupi effettivamente le scuole. Il dott. Mortola
telefona al sig. Stefano Kovac, responsabile degli aspetti
logistici del GSF. Il sig. Kovac, secondo quanto riferisce il
dottor Mortola, risponde di non poter escludere la presenza di
soggetti non graditi all'interno della scuola Pertini (ex Diaz) a
causa della confusione in atto conseguente alla partenza dei 26
treni speciali, e quindi di non poter garantire il controllo
degli edifici da parte del GSF.
Il sig. Kovac fornisce una versione parzialmente diversa della
telefonata: il dott. Mortola gli avrebbe chiesto se la scuola
Pascoli fosse a disposizione del GSF per l'accoglienza, cosa che
Kovac conferma, chiarendo che anche la Diaz e la Pertini (ex
Diaz) lo erano. Il dott. Mortola gli riferisce del lancio di
bottiglie contro le auto della Polizia da parte di persone che si
trovano sul posto e gli chiede a quale uso il GSF ha destinato le
due scuole. Kovac risponde che in esse si trovano il
centro stampa, gli uffici per le organizzazioni straniere e che
vi dormono delle persone trasferite da alcuni luoghi di
accoglienza del GSF allagati dalle forti piogge della notte del
19 luglio. Kovac aggiunge: "mi raccomando: la situazione è molto
tesa in città; ti prego di non intraprendere iniziative che
possano aumentare la tensione". Mortola gli risponde di
non preoccuparsi in quanto non sarebbe accaduto nulla.
Sulla base delle informazioni acquisite, tutti i funzionari
presenti nell'ufficio del questore (oltre al dott. Colucci, il
prefetto La Barbera, il prefetto Andreassi, il dott. Luperi, il
dott. Gratteri, il dott. Mortola, il dott. Murgolo, vicequestore
vicario di Bologna, il dott. Di Bernardini, il dott. Caldarozzi,
due ufficiali dell'Arma dei carabinieri ed altri funzionari della
squadra mobile e della Digos) convengono perché si proceda, a
norma dell'art. 41 del TULPS, ad una perquisizione
dell'immobile di via Battisti sede dell'istituto scolastico
Pertini (ex Diaz), da effettuarsi dalla Digos e dalla Squadra
mobile con l'aiuto di un Reparto inquadrato che garantisca la
sicurezza dei luoghi dell'operazione.
Il dott. Ansoino Andreassi ha riferito al Comitato che egli, pur
essendo d'accordo sulla necessità di effettuare la perquisizione,
la riteneva un'operazione rischiosa e delicata. Andreassi
consigliava di consultare il Capo della polizia e di impiegare il
VII Nucleo del I Reparto mobile di Roma.
Il Questore informa telefonicamente il Capo della Polizia della
decisione assunta per chiedergli l'autorizzazione all'impiego di
contingenti di riserva dell'Arma dei carabinieri per le attività
di controllo esterno dell'immobile da perquisire.
Dopo poco, secondo quanto affermato dal Questore, il Capo della
polizia lo avrebbe richiamato, per dirgli di informare il dott.
Sgalla, responsabile delle relazioni esterne del Dipartimento di
pubblica sicurezza. Il Capo della polizia avrebbe inoltre
chiamato anche il prefetto La Barbera, secondo quanto riferito
dallo stesso prefetto, per raccomandargli che l'iniziativa fosse
improntata alla massima prudenza e cautela.
Alle 23 circa il questore di Genova Colucci informa il colonnello
Tesser, comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri, della
possibilità di una perquisizione ad una scuola utilizzata per
l'alloggiamento dei manifestanti. L'autorità giudiziaria viene
preventivamente informata dell'operazione. Il dott. Caldarozzi
dello SCO contatta il PM dott.ssa Canepa.
Nella sala riunioni della questura si discutono le modalità
dell'intervento (presenti, tra gli altri, il Questore, il
prefetto La Barbera e il dott. Gratteri).
Alle ore 23 il dr. Canterini, comandante del I reparto mobile di
Roma, riuniti, su ordine del dr. Donnini, gli uomini del Nucleo
sperimentale, si reca presso la questura, dove partecipa alla
riunione già in corso relativa alla pianificazione operativa;
viene informato che il Nucleo sperimentale di Roma deve prestare
supporto agli uffici operativi della questura per effettuare una
perquisizione nella scuola Pertini (ex Diaz) in via
C. Battisti.
Sia il Questore, sia La Barbera raccomandano prudenza e
cautela nell'operazione e respingono il suggerimento di Canterini
di utilizzare i lacrimogeni per far eventualmente uscire gli
occupanti che si fossero barricati nell'edificio. Si decide un
intervento a tenaglia con due colonne di mezzi del Reparto mobile
di Roma, dei Carabinieri, del Reparto prevenzione crimine ed
equipaggi di Digos e Squadra mobile incaricati di effettuare
materialmente la perquisizione.
Nel corso della riunione, secondo quanto riportato dal dott.
Gratteri, vengono definite le seguenti modalità operative anche
sulla base delle indicazione fornite dal dr. Mortola che redige
una piantina del luogo:
il Nucleo viene suddiviso in due colonne, composte da quattro
automezzi ciascuna (40 uomini circa) per giungere sul posto da
due itinerari diversi e poi ricongiungersi in prossimità della
scuola;
il primo gruppo, con un mezzo del reparto mobile, è guidato dal
dr. Mortola (cui il dr. Canterini consegna l'apparato radio per
poter comunicare con tutto il personale);
il secondo gruppo è diretto da un funzionario della Digos di
Genova;
il reparto Mobile viene incaricato di penetrare per primo
nell'edificio, superando le eventuali resistenze;
il personale del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre
Mobili e delle Digos, seguirebbe il Reparto Mobile all'interno
dell'edificio per svolgere materialmente le operazioni di
perquisizione;
le unità dei Reparti Prevenzione Crimine, che indossano la divisa
atlantica (camicia a manica corta), sono addette alla
sorveglianza del perimetro esterno dell'edificio;
i militari dell'Arma dei carabinieri erano preposti alla
vigilanza delle vie di accesso all'area.
Nella riunione, sempre secondo quanto riferito dal dottor
Gratteri ed evidenziato dalla relazione predisposta
dall'ispettore ministeriale, non viene designato un funzionario
responsabile, in termini unitari, dell'intero servizio; ciascun
gruppo avrebbe fatto riferimento alle figure apicali del proprio
comparto.
L'avvio dell'operazione ha luogo intorno alle 23,30-24.
Per accedere al cortile della scuola Pertini (ex Diaz), dopo
inutili tentativi di aprire il cancello che risultava chiuso,
viene dato l'ordine di abbatterlo con un mezzo del Reparto
Mobile. La chiusura del cancello dell'edificio dimostrava una
resistenza fisica e illegittima all'intimazione dell'autorità di
polizia motivata dall'esigenza di perquisire gli edifici pubblici
messi a disposizione dagli enti locali.
Secondo la versione data dal prefetto La Barbera questi,
immediatamente prima dell'irruzione, osservando che la situazione
appariva eccessivamente tesa, fa presente al dott. Canterini che
forse è il caso di soprassedere alla perquisizione. Il
verificarsi di tale colloquio è negato dal dott. Canterini, che
afferma, inoltre, di non aver visto il prefetto La Barbera sul
luogo della perquisizione.
Mentre gli agenti nel cortile sono costretti a forzare il
portone, viene lanciato contro di loro diverso materiale
contundente dall'interno dell'edificio. Parte del contingente
riesce a penetrare nello stabile da una porta secondaria. Della
ricostruzione dell'irruzione sono state date le seguenti versioni
in relazione alle modalità dell'intervento e alle
sedi perquisite:
secondo quanto risulta dalla relazione dell'ispettore
ministeriale, forzato il portone della scuola Pertini (ex Diaz),
gli agenti del Reparto Mobile, unitamente ad altre unità, sono
entrati all'interno della scuola ove, al buio, nonostante
l'intimazione di fermarsi, hanno ingaggiato
violente colluttazioni con persone munite di armi proprie ed
improprie; un gruppo di operatori del Reparto è salito al secondo
piano, dove un agente è stato aggredito da un giovane con un
coltello che gli squarciava il corpetto antisommossa
(quest'ultimo evento è citato sia dal dott. Gratteri che
dal dott. Canterini, presenti ambedue);
secondo quanto affermato dal dott. Canterini sul posto era
presente, oltre al personale del Nucleo sperimentale del Reparto
mobile, numeroso personale in borghese, che indossava la
pettorina "Polizia" e personale del nucleo prevenzione crimine,
che indossava la cosiddetta uniforme atlantica (camicia a manica
corta); al momento dell'apertura degli ingressi, una fortissima
pressione, causata da tutto il personale presente e
in particolare da quello in borghese, scalzava gran parte degli
uomini del reparto mobile (tra i quali il dott. Canterini) che
pertanto sono potuti entrare solo dopo qualche minuto; il dott.
Canterini, entrando notava recentissimi segni di colluttazione e
oggetti contundenti per terra, nonché numerosi giovani
rannicchiati contro il muro, alcuni dei quali feriti alla testa,
mentre agenti in borghese ne perquisivano gli indumenti;
assisteva alla stessa scena al piano superiore dove dalle radio
portatili degli agenti ascoltava l'ordine agli uomini di chiamare
le ambulanze; al momento dell'irruzione non era stata effettuata
la cinturazione dell'edificio, circostanza che ha consentito la
fuga di persone dall'edificio; nella scuola entrano anche il dr.
Luperi, il dr. Gratteri, il dr. Mortola e il dr. Mortara.
Secondo il dott. Agnoletto al momento del blitz alla Pertini (ex
Diaz) le luci sono accese; vi sono, tra gli altri, poliziotti in
borghese con casco e volto coperto da un fazzoletto (il dott.
Gratteri ha dichiarato, in sede di audizione, che gli agenti
hanno utilizzato il fazzoletto per coprirsi il volto al momento
in cui, sul posto, sono giunte le televisioni); il medesimo dott.
Agnoletto riferisce che il responsabile dell'ufficio stampa della
Polizia di Stato, attribuisce i ferimenti e il sangue agli
scontri del corteo svoltosi nel pomeriggio, atteso che parte dei
locali erano destinati anche ad "infermeria".
Personale della Polizia di Stato che faceva parte di uno dei due
gruppi fa irruzione anche nella sede della scuola Pascoli-Diaz,
sede del centro stampa e degli uffici legali del GSF, nonché
dell'infermeria per i feriti delle manifestazioni, situata di
fronte all'immobile da perquisire; il dr. Gratteri riferisce di
aver chiesto al funzionario che lo ha informato del fatto di
raggiungere il centro stampa e invitare il personale a
ritornare in strada. Secondo il dott. Agnoletto le forze di
polizia una volta entrate nell'istituto obbligano i presenti ad
entrare nella palestra e salgono ai piani superiori dove
distruggono i computer e manomettono hard disk e sequestrano
video cassette e documenti dei legali; il materiale sottratto non
risulta verbalizzato. La manomissione e distruzione delle
attrezzature nei locali perquisiti è riportata de relato anche
dal Presidente della Federazione nazionale della stampa italiana,
dott. Paolo Serventi Longhi.
Due mezzi del reparto mobile sono messi a disposizione dal dott.
Canterini per il trasporto di fermati; le operazioni di sgombero
dei feriti e dei fermati risultano difficoltose in quanto non era
stato previsto uno specifico mezzo deputato a tale scopo e quello
successivamente richiesto dal dr. Mortola alla centrale operativa
della questura tarda a giungere sul posto.
I carabinieri all'esterno fronteggiano la folla numerosa che si è
riunita davanti la scuola, mentre sul posto sopraggiungono
numerosi giornalisti della stampa e della televisione, a stento
trattenuti, secondo quanto riferito dal dottor La Barbera, dal
responsabile delle relazioni esterne del Dipartimento della
pubblica sicurezza, dott. Sgalla.
A seguito della perquisizione sono sequestrate armi proprie ed
improprie e materiale riconducibile, secondo la relazione
ispettiva, alle frange più violente resesi responsabili degli
episodi di violenza verificatisi a Genova in occasione del
G8.
A conclusione dell'operazione risultano arrestate 93 persone, tra
cui tre giornalisti.
Nel corso dell'operazione presso la scuola Pertini (ex Diaz)
restano feriti gran parte degli occupanti e 17 agenti di polizia,
di cui 15 appartenenti al reparto mobile, e 62 arrestati.
L'episodio della perquisizione alla scuola Pertini (ex Diaz), nei
termini in cui è stato variamente prospettato, appare come
l'esempio forse più significativo di carenze organizzative e
disfunzioni operative.
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H) La caserma di Bolzaneto
Nel corso di una riunione del Comitato provinciale per
l'ordine e la sicurezza pubblica del 12 giugno 2001, per
contribuire all'organizzazione dell'attività delle Forze di
Polizia per quanto riguarda la ricezione di persone eventualmente
arrestate in occasione di disordini che si immaginava che si
sarebbero verificati in occasione del Vertice G8, si decide,
tra l'altro, l'istituzione a Genova per motivi di sicurezza, in
località lontane dai luoghi di svolgimento delle manifestazioni,
di autonomi uffici matricola e di uffici sanitari per la
successiva traduzione dei detenuti presso penitenziari non
genovesi. La ragione di questa scelta risiede nella necessità di
escludere gli istituti penitenziari di Genova, vista la
loro localizzazione in un'area centrale della città, interessata
dalle manifestazioni.
Questa previsione si mostrerà giustificata: il carcere genovese
di Marassi viene infatti attaccato da un gruppo di manifestanti
nel pomeriggio del 20 luglio durante lo svolgimento del
Vertice.
Dopo una riunione il 27 giugno presso il Ministero della
Giustizia sui problemi organizzativi che si sarebbero posti
nell'eventualità di un alto numero di arrestati nel corso del
Vertice, il giorno successivo, il 28 giugno, per definire le
operazioni di competenza dell'Amministrazione penitenziaria, il
Capo del Dipartimento facente funzioni, il dott. P. Mancuso,
affida l'incarico di pianificare gli interventi a Genova al
dott. Sabella dell'Ufficio centrale dell'Ispettorato del
Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria. Predisposto il
piano, nei giorni seguenti vengono individuati gli istituti di
Alessandria, Pavia, Vercelli e Voghera come sedi penitenziarie
ritenute idonee ad ospitare gli eventuali arrestati.
Contemporaneamente si decide di istituire, conformemente a quanto
già convenuto, due siti, uno presso la caserma dei carabinieri
di Forte S. Giuliano, per i soggetti arrestati dai Carabinieri,
l'altro presso la caserma del reparto mobile della Polizia di
Stato di Bolzaneto per i soggetti arrestati dagli altri Corpi di
Polizia. Questi vengono qualificati, da un apposito decreto del
Ministro della giustizia del 12 luglio 2001, siti "utilizzati a
fini detentivi quali succursali dell'area sanitaria e dell'area
matricola detenuti delle case circondariali di Pavia, di Voghera,
di Vercelli e di Alessandria, nonché della casa di reclusione di
Alessandria". Tale decreto chiarisce altresì che "la
gestione amministrativa delle attività di competenza
penitenziaria nelle suddette strutture è posta a carico della
Direzione della Casa circondariale di Genova-Pontedecimo, come
disposto dal Dirigente dell'Ufficio Coordinamento "G8"
dell'Amministrazione penitenziaria".
Per rendere le strutture di Bolzaneto e San Giuliano conformi
alla nuova destinazione vengono, nei giorni seguenti, svolti
lavori di ristrutturazione, commisurati a una previsione di
afflusso di 600-700 fermati.
Un'area viene destinata alle attività di competenza della
polizia giudiziaria, attività che dopo il fermo, si concludono
con le operazioni di identificazione (fotosegnalamento, redazione
di notifica del verbale di arresto) .
Esaurite queste operazioni i fermati vengono consegnati alla
polizia penitenziaria che, in un'area appositamente destinata,
provvede alle normali procedure che seguono alla traduzione
dell'arrestato in un istituto penitenziario: l'immatricolazione,
la perquisizione e la visita medica.
E' evidente la necessità di non utilizzare il carcere di Marassi,
la scelta di compiere operazioni sia di polizia giudiziaria sia
di polizia penitenziaria in uno stesso luogo, seppure suddiviso
in due aree distinte, è stata oggetto di rilievi. Lo stesso
dottor Sabella, responsabile a Genova di tutte le operazioni di
polizia penitenziaria, durante la sua audizione, ha riconosciuto,
a consuntivo, che "si è rivelata infelice la scelta di avvalerci
della medesima struttura dove operava la polizia di stato".
Nei giorni in cui ha operato la struttura di Bolzaneto (aperta il
12 luglio e chiusa il 24 luglio), le operazioni di polizia
giudiziaria vengono precedute da una prima visita medica,
effettuata dai medici dell'amministrazione penitenziaria cui
compete, successivamente, effettuare la visita medica che precede
la traduzione dei detenuti negli istituti penitenziari. Queste
operazioni di polizia giudiziaria, sono state effettuate in sette
postazioni ciascuna delle quali affidata alla responsabilità di
un ufficiale. Nella notte tra sabato 21 e domenica 22, alle ore
1,30, cinque delle sette postazioni vengono chiuse (sulla
base della considerazione che il personale addetto era in
servizio dalle ore 7 del giorno precedente). Anche a causa di
questa riduzione delle postazioni le operazioni e le procedure
seguite all'arrivo dei fermati fino alla loro immatricolazione e
successiva traduzione nei luoghi di detenzione (i citati carceri
di Pavia, Voghera, Vercelli ed Alessandria di cui Bolzaneto in
quei giorni costituisce una succursale) subisce ritardi proprio
nel momento in cui maggiore è l'afflusso delle persone da
trattare. Nella notte tra sabato e domenica infatti, arrivano
nella caserma di Bolzaneto (tra le due e le tre di notte) le
persone arrestate nell'operazione del complesso scolastico Diaz -
Pertini - Pascoli, che intorno alle ore 22 di domenica
vengono consegnate alla Polizia penitenziaria.
Nella stessa notte tra il 21 e il 22 luglio il ministro della
giustizia Castelli, accompagnato dal dottor Sabella, dopo un
sopralluogo al carcere di Marassi, motivato dalla finalità
istituzionale di portare la solidarietà del Governo al personale
penitenziario e anche dalle segnalazioni ricevute in ordine a
possibili rivolte dei detenuti, visita la caserma di
Bolzaneto (tra l'1,35 e le 2) trattenendosi nelle sole aree
riservate alla polizia penitenziaria. In questa occasione rileva
la presenza nella camera di sicurezza di una donna e di una
decina di uomini da una parte, in piedi con le gambe allargate e
la faccia contro il muro, e di un unico agente sul luogo al fine
di garantire il controllo. Sino alla tarda serata di domenica 22
la polizia penitenziaria poteva disporre di una sola camera di
sicurezza ove collocare i detenuti. Solo a partire dalla tarda
serata di domenica la polizia di stato consegna una ulteriore
stanza alla polizia penitenziaria, da quest'ultima richiesta, per
poter separare i detenuti a seconda del sesso.
Anche i tempi di espletamento delle attività di
competenza dell'amministrazione penitenziaria, mediamente tra i
quindici minuti e le quattro ore, nei momenti cruciali di
maggiore afflusso subiscono ritardi che si sommano ai ritardi
nelle attività di competenza della polizia giudiziaria. E' da
tenere inoltre presente che, ai fini della traduzione dei
detenuti da Bolzaneto ai penitenziari si doveva aspettare di avere
un numero di detenuti sufficiente (almeno 10), a riempire i
pullman all'uopo utilizzati.
Nel corso dei giorni in cui è stata attiva, nella struttura di
Bolzaneto, vengono immatricolate complessivamente 222 persone. A
supporto dell'attività della polizia penitenziaria sono state
impiegate anche squadre del gruppo operativo mobile, sempre
all'esterno degli edifici utilizzati per le operazioni di
ricezione degli arrestati, con compiti di supporto al servizio
della traduzione degli arrestati negli istituti penitenziari.
Il 24 luglio la struttura di Bolzaneto ha cessato di operare come
istituto utilizzato a fini detentivi quale succursale dell'area
sanitaria e dell'area matricola degli istituti penitenziari
sopracitati.
A partire dal 26 luglio sulla stampa quotidiana compaiono
testimonianze e denunce di violenze e di incidenti occorsi presso
la caserma Bolzaneto a danno degli arrestati. Conseguentemente il
Ministro della giustizia dispone per l'avvio di una indagine
interna su quanto accaduto.
Analoga indagine viene disposta, il 26 luglio, dal capo della
polizia De Gennaro. Il 30 luglio è presentata al Capo della
polizia la relazione dell'ispettore Montanaro, per quanto di sua
competenza, sulle presunte violenze accadute alla caserma di
Bolzaneto, mentre il 4 settembre è presentata al Ministro della
giustizia la relazione della commissione ispettiva istituita il 2
agosto per accertare "episodi di violenza fisica e psichica
asseritamente commessi da appartenenti
all'amministrazione penitenziaria in danno di soggetti
immatricolati presso il sito penitenziario di Genova-Bolzaneto".
La relazione, in una prima stesura, oltre ad una complessiva
ricostruzione delle modalità di funzionamento della struttura,
tratta di 11 casi specifici denunciati dalla stampa o dagli
stessi fermati, nonché degli altri casi di violenze testimoniate
da un infermiere in servizio a Bolzaneto.
Occorre inoltre ricordare che, nel corso della sua audizione, il
questore Fioriolli ha reso noto che, a seguito di intercettazioni
ambientali, alcune dichiarazioni rilasciate sia agli organi di
informazione, sia in sede di interrogatorio formale, sono oggetto
di revisione, essendo stati rilevati fatti ed episodi che hanno
dimostrato la falsità e l'infondatezza di tali dichiarazioni.
Corre l'obbligo di segnalare che nel corso della sua audizione il
questore non ha specificato a quale struttura (Bolzaneto, Forte
San Giuliano o entrambe), si facesse riferimento.
TOP
Considerazioni conclusive
La Commissione, a conclusione degli accertamenti svolti,
rileva che non sorgono dubbi sulla positiva riuscita del Vertice
G8 svoltosi a Genova.
Il Vertice ha infatti conseguito tutti gli obiettivi prefissati
sia sotto l'aspetto dei contenuti, sia sotto l'aspetto logistico
amministrativo, sia sotto quello della sicurezza e della tutela
dell'ordine pubblico, nonostante talune inerzie riferibili al
precedente Governo nella fase organizzativa (formazione del
personale delle Forze dell'ordine e rapporto con le associazioni
antiglobalizzazione).
Tale risultato deriva dalla scelta del Governo Berlusconi di
mantenere l'agenda predisposta dal Governo Amato, sviluppandola e
integrandola, seguendo le costanti indicazioni del Presidente
della Repubblica, attraverso il coinvolgimento dei Paesi poveri
nelle iniziative rivolte al loro sostegno, a tutela dei diritti
umani e della difesa ambientale.
Tali tematiche hanno incontrato l'adesione dei Paesi partecipanti
al vertice e sono divenute, da proposta di lavoro dell'Agenda
italiana, effettive conclusioni politiche del vertice
medesimo.
E' da rilevare che per la prima volta sono state riconosciute
meritevoli di particolare attenzione, in sede di vertice G8,
tematiche in fondo non distanti da quelle che hanno animato le
parti realmente pacifiche dei gruppi antiglobalizzazione. E' da
auspicare al riguardo che tale occasione di confronto su di un
comune terreno non sia andata totalmente dispersa, ma anzi sia
possibile in futuro riannodare un dialogo.
Alla luce delle varie audizioni e dei dati acquisiti la
Comissione intende sottolineare che il Genoa Social Forum (GSF),
costituiva un movimento composito nel quale convivono:
un'anima pacifista e non violenta, formata prevalentemente da
movimenti di ispirazione cristiana che hanno come obiettivo la
testimonianza delle ragioni dei poveri della Terra nei confronti
dei processi di globalizzazione economica;
un'anima "politicizzata", che si manifesta in una varietà di
atteggiamenti che vanno dal disturbo inteso come violazione
simbolica, al sabotaggio dei processi decisionali (nel caso di
Genova la parola d'ordine era "violare la zona rossa");
un'anima violenta, nella quale rilevanti segmenti di quella
politicizzata (ad es., tute bianche e centri sociali) pongono in
essere azioni seriamente aggressive nei confronti dei
rappresentanti istituzionali, pretendendo di giustificare tali
illeciti comportamenti con un ricorso strumentale e distorto al
concetto di disobbedienza civile.
A ciò si aggiungono altri soggetti con un'anima guerrigliera,
dove la logica del sabotaggio si trasforma in attacco finalizzato
a creare danni concreti, a cercare lo scontro diretto e a
provocare la sollevazione di piazza (ad esempio i cosiddetti
black bloc).
In una situazione di questo tipo la linea scelta dal Governo
Berlusconi e l'azione delle Forze dell'ordine sono state, sul
terreno dell'ordine pubblico, certamente positive.
Il Governo Berlusconi si è posto l'obiettivo di dialogare con il
GSF in modo da consentire da un lato il sereno svolgimento dei
lavori del G8 propriamente detto e dall'altro la piena tutela del
diritto di esprimere e manifestare pacificamente ogni
dissenso.
In tale ottica, si è anche provveduto a stanziare fondi per
l'accoglienza e a impartire precise direttive alle Forze
dell'ordine per una gestione moderata e ferma dell'ordine
pubblico.
Da qui, anche, l'impegno a difendere con la massima efficacia la
"zona rossa" con lo schieramento di ingenti forze di Polizia e a
controllare lo svolgimento delle manifestazioni le quali, quando
sono state pacifiche (per esempio "migranti", "cub", "donne
iraniane"), hanno avuto il loro naturale corso.
Le Forze dell'ordine hanno profuso il loro massimo impegno,
pagando un duro prezzo anche sul terreno della incolumità fisica.
Non va sottaciuto che il coordinamento ha talvolta messo in
evidenza carenze e sfasature.
Vi è da dire comunque che le Forze dell'ordine hanno dovuto
affrontare da 6 mila a 9 mila violenti circa (all'interno di
un'area di manifestazione di circa 200 mila (ministro
dell'interno) - 300 mila (V. Agnoletto) persone. Un numero di
violenti del tutto imprevisto ed imprevedibile. E ciò anche
a causa del doppio gioco praticato da una parte del GSF. Le Forze
dell'ordine si sono trovate di fronte all'esplosione di
un'autentica guerriglia urbana, variamente modulata, che, per la
sua radicalità e per il suo svilupparsi all'interno di grandi
cortei, avrebbe potuto portare ad un bilancio ben più grave di
quello registrato.
Infatti, per tutta la durata del G8, l'anima violenta ed eversiva
dei manifestanti, si è avvalsa della tolleranza di parte dei
dimostranti pacifici.
Da costoro non è stato posto in essere alcun concreto
comportamento volto alla segnalazione, all'isolamento o
all'espulsione di violenti ed eversori, ai quali è stato
consentito di muoversi con i cortei o ponendosene alla testa o,
il più delle volte, occultandosi al loro interno, entrandone
ed uscendone a piacimento.
Ciò ha reso impossibile il ricorso, per le Forze dell'ordine,
alle consolidate tecniche di controllo dei cortei, prevenzione
dei disordini, isolamento dei violenti e tutela dei dimostranti
pacifici; le ha esposte ad attacchi proditori e ne ha spesso
vanificato l'operato.
L'uso strumentale e distorto del concetto di disobbedienza civile
da parte di un'area insieme violenta ed ambigua finisce con il
trascinare molti dei non violenti a comportamenti che provocano
la risposta delle Forze dell'ordine e conducono allo snaturamento
dell'anima pacifica, profonda e genuina del movimento nelle sue
componenti realmente non violente, che certamente sono una parte
cospicua dell'area di contestazione.
Va inoltre sottolineata l'esigenza emersa nel corso dell'indagine
di promuovere per il futuro un maggior coordinamento tra le forze
dell'ordine e di favorire altresì, anche mediante iniziative per
l'armonizzazione del quadro normativo internazionale, una più
efficace cooperazione tra le istituzioni preposte nei singoli
Paesi all'attività di informazione e prevenzione.
Tutto ciò premesso, la Commissione ritiene di evidenziare quanto
emerso in relazione ai tre episodi più discussi.
Quanto ai disordini di via Tolemaide si osserva che esistono due
distinte versioni. L'una che asserisce che il corteo fu respinto
allorché, una volta giunto quasi a contatto con i cordoni di
polizia, al termine dell'itinerario non vietato, si trasformò in
corteo violento, aggredì le forze dell'ordine e tentò la manovra
di sfondamento degli sbarramenti. L'altra che afferma che il
corteo è stato caricato dalle Forze dell'ordine in assenza di
provocazioni violente. Il ministro dell'interno ha reso noto che
la materia è oggetto di un'indagine amministrativa.
La situazione così creata, con il passare delle ore, a
seguito dell'iniziativa dei manifestanti generava una serie di
ulteriori scontri violenti e disordinati in tutta l'area e
causava, tra l'altro, l'assalto di Piazza Alimonda e Via Caffa.
E' in tale contesto che veniva aggredita, dopo essere rimasta
isolata, la Land Rover con a bordo i tre carabinieri, venutisi
così a trovare a rischio della propria vita. Il Placanica
estraeva la pistola d'ordinanza ed esplodeva un colpo che
uccideva il giovane Carlo Giuliani nell'atto di scagliargli
contro un estintore. Così si verificava quello che non sarebbe
mai dovuto avvenire: la perdita di una vita umana. La causa
fondamentale sta nella cieca violenza esercitata dai
gruppi estremisti che mettono a repentaglio l'esistenza dei
giovani che vengono coinvolti nelle loro iniziative
criminali.
In questo quadro così negativo emergeva un unico elemento
positivo rappresentato dal ruolo svolto dal padre del Giuliani,
che, con grande senso di responsabilità e spirito civico,
indirizzava ai manifestanti un appello alla ragione e si
impegnava a riappacificare gli animi. Al padre di Giuliani la
Commissione esprime il suo profondo e sentito cordoglio.
Relativamente all'episodio della scuola Pertini (ex Diaz), la
Commissione rileva la legittimità della decisione di procedere
alla perquisizione anche se non è tra i documenti acquisiti dal
Comitato paritetico l'atto che sancisce la genesi formale della
suddetta.
Si rilevano altresì taluni difetti di coordinamento sul piano
decisionale ed operativo (legati in special modo alla linea di
comando ed al suo funzionamento).
E' apparso evidente dalle audizioni e dal materiale acquisito che
alla perquisizione si decise di procedere nella fondata
convinzione che presso l'istituto fossero occultate armi. Così
come è, inoltre, emerso con chiarezza che a ragione fu
predisposta una forza operativa adeguata a fronteggiare una
decisa resistenza all'atto. Tale determinata resistenza alla
polizia è, infatti, ampiamente documentata in atti e fu tale
da comportare una decisa forza per vincere e superare la condotta
degli occupanti, al fine di tutelare la stessa incolumità del
personale e di conseguire gli obiettivi dell'attività di polizia
giudiziaria.
Va detto che dal complesso delle attività svolte dal Comitato
paritetico sono emersi dati relativi a taluni eccessi compiuti da
singoli esponenti delle Forze di polizia. L'accertamento dei
fatti è demandato all'autorità giudiziaria competente sulla cui
attività la Commissione non può e non intende interferire.
Quanto ai fatti verificatisi nella Caserma di Bolzaneto, la
Commissione ritiene debba procedersi a singoli rilievi.
In primo luogo, si osserva che nulla è possibile eccepire circa
la necessità e la legittimità della creazione di siffatta
struttura (e di quella analoga della Caserma di San Giuliano),
così come nulla è dato rilevare circa la palese legittimità anche
amministrativa della gestione effettuata da parte della polizia
penitenziaria.
In special modo, dal punto di vista della gestione amministrativa
nulla può essere eccepito circa il pieno rispetto delle regole e
delle prassi concernenti le visite mediche, le perquisizioni e le
ispezioni personali degli arrestati e circa le modalità del loro
trattenimento in attesa di traduzione al carcere, sempre
finalizzate al mantenimento dell'ordine tra gli arrestati nel
rapporto, comunque difficile, tra gli arrestati e tra loro ed il
personale operante.
Le lamentele circa i tempi lunghi nella struttura sono da
attribuire al numero significativo degli arrestati, alla loro
contemporanea confluenza e alla inopinata scelta di ridurre da
sette a due i luoghi di recezione. Per quanto attiene le presunte
violenze, sulla cui effettiva perpetrazione esiste un'indagine
giudiziaria in corso, si ritiene di attendere, come per la
Diaz-Pertini, gli accertamenti dell'Autorità Giudiziaria. Resta
fermo che gli episodi cui si fa riferimento, se veritieri,
rivestono carattere di vera gravità. Corre l'obbligo di
richiamare le denunzie della Questura di Genova, che a seguito di
intercettazioni ambientali avrebbe acquisito elementi circa la
preordinazione strumentale da parte di taluni degli arrestati di
accuse infondate da parte degli operanti, anche se nel
corso della sua audizione il questore non ha specificato a quale
struttura (Bolzaneto, Forte San Giuliano o entrambe), si facesse
riferimento.
Altro punto critico appare quello relativo all'indagine ispettiva
disposta dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria,
essendo stato nominato quale componente della commissione a ciò
preposta un soggetto che potenzialmente potrebbe essere oggetto
dell'indagine stessa.
* * *
La Commissione a conclusione dell'indagine, ribadisce che la
violenza non è e non deve essere strumento di azione politica e
che in un Paese democratico la legalità è un valore fondamentale
e nel contempo sottolinea un richiamo forte all'inviolabilità dei
principi costituzionali di libertà di manifestazione del
pensiero, di rispetto della persona anche, forse soprattutto,
quando privata della libertà perché in arresto, nonché
della tutela necessaria alla sicurezza dei cittadini e
dell'ordine pubblico, auspica che, ove emergano fatti di
rilevanza penale o di violazione disciplinare, l'autorità
giudiziaria e gli organi amministrativi identifichino i
responsabili e ne sanzionino i comportamenti.
TOP
APPENDICE
A - Sindaco di Genova, on. Giuseppe PERICU
Audito nella seduta del 7 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Lettera del prefetto Di Giovine al Min. plen. Vinci Giacchi
(9.2.2001)
II Richieste del Genoa Global Forum di autorizzazioni per
l'utilizzo di spazi pubblici per manifestazioni e cortei;
richieste connesse all'organizzazione (accoglienza, attrezzature
per centro stampa ecc.)
III Approvazione del piano di accoglienza (deliberazione della
Giunta comunale di Genova del 12.7.2001)
IV Verbali di consegna al gruppo Genoa Social Forum relativi
a:
Plesso scolastico di via Cesare Battisti, 6, "Elementare
Diaz-Media Pascoli" (12.7.2001)
Materiali e attrezzature informatiche e elettroniche per il
centro stampa della scuola Diaz (12.7.2001);
Impianto sportivo "Carlini" (15.7.2001)
Public Forum di Corso Italia - loc. Punta Vagno (16.7.2001)
Villa Gambaro (19.7.2001)
Parco Valletta Cambiaso (19.7.2001)
Impianto sportivo di Via dei Ciclamini - Quarto Alta
(16.7.2001)
Impianto sportivo "Sciorba" di via Adamoli 57 (pista di atletica
sotto le gradinate) (15.7.2001);
Strutture presso Piazzale M.L. King e piazzale Cavalieri di
Vittorio Veneto (16.7.2001);
Palestra di via Cagliari, n. 1 (16.7.2001)
Giardini, wc e lavatoi presso piazzale Rusca (19.7.2001)
Plesso scolastico di via Felice Cavallotti, n. 10, denominato
Gilberto Govi (12.7.2001)
V Lettera del direttore generale dell'amministrazione civile
del min. Interno Mario Morcone al sindaco di Genova
sull'erogazione degli indennizzi per i danni subiti dalla città
di Genova (3.8.2001); documentazione connessa all'erogazione
della somma di 15 miliardi in favore del comune di Genova
VI Ordinanza del questore di Genova Colucci in merito alle
manifestazioni del 20 e 21 luglio e provvedimento relativo alla
rimozione dei cassonetti (19.7.2001)
VII Disposizioni del prefetto di Genova Di Giovine per le
giornate dal 18 al 22 luglio relative all'area denominata "zona
rossa", dell'area denominata "zona gialla", nell'ambito del
bacino portuale e dell'area aeroportuale Cristoforo Colombo
(13.6.2001)
B - Presidente della provincia di Genova, dott.ssa Marta
VINCENZI
Audita nella seduta del 7 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Pro memoria per la Presidente ed il Direttore generale della
Provincia di Genova concernente la prima riunione del gruppo
tecnico costituito per l'accoglienza delle associazioni
coordinate dal Genoa Social Forum in occasione del G8 (3 luglio
2001)
II Lettera della Presidente dell'Amministrazione provinciale
di Genova al Ministro degli Interni, al Capo della Polizia, al
Prefetto e al Questore di Genova avente ad oggetto una formale
denuncia in ordine all'atteggiamento dei responsabili dell'ordine
pubblico in occasione del G8 (21 luglio 2001)
III Verbali di consegna relativi:
al piano terra e alla porzione esterna dell'immobile già
destinato a sede dell'Istituto Pertini (16 luglio 2001)
alle palestre e alle aree esterne del complesso Se. Di. Di via G.
Maggio n.3 (18 luglio 2001)
IV Rapporto dell'Isp. Mario Ravera al Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Genova relativo alla richiesta
di presidio presso l'Istituto scolastico "Sandro Pertini" (privo
dell'allegato contenente 3 planimetrie dell'Istituto "S.
Pertini") (23 luglio 2001)
V Verbale di sequestro di oggetti rinvenuti nel giardino
retrostante i Se. Di. di Via G. Maggio, n.3 dalla Squadra di
Polizia Giudiziaria ambientale della provincia di Genova (in
allegato: fascicolo fotografico) (26 luglio 2001)
VI Richiesta del Dr. Flavio Paglia (Direttore di Area 09 della
Provincia di Genova: Provveditorato, Economato, Patrimonio e
Pubblica istruzione) al Comune di Genova di indennizzo dei danni
rinvenuti nelle strutture (Istituto "S. Pertini" e area grigia e
area del verde del SE. Di.) danneggiate durante il G8 (in
allegato: quadro economico degli interventi resi necessari per il
recupero delle strutture danneggiate durante il G8) (lettera
firmata dal responsabile dell'Ufficio gestione e
Valorizzazione Patrimonio Dr. Flavio Paglia) (1 agosto 2001)
VII Relazione del Dr. Bruno Sciaccaluga (Direttore di Area:
Provveditorato, Economato, Patrimonio e Pubblica istruzione)
all'Assessore e al Direttore generale della provincia di Genova
inerente l'utilizzo degli spazi di proprietà provinciale durante
il G8 (1 agosto 2001)
VIII Schede tecniche consegnate alla Prefettura prima del
Vertice G8 relative al Complesso Se. Di. e all'Istituto "S.
Pertini"
IX Allestimento Se. Di.
X Lettera del Prefetto della provincia di Genova al Presidente
della Giunta Regionale, al Sindaco di Genova e al Presidente
dell'Amministrazione provinciale di Genova concernente le
richieste di attrezzature e forniture, per Public Forum e
People's House, formulate dal Genoa Social Forum e l'elenco delle
aree destinate all'accoglienza dei manifestanti e
alla realizzazione di iniziative di mobilitazione previste dal
Genoa Social Forum (5 luglio 2001)
XI Delibera n. 385/11 luglio 2001 della Giunta Provinciale
relativa alla concessione di strutture per l'accoglienza dei
cittadini che intendono manifestare durante il Vertice,
XII Pro-memoria interno relativo alla riunione del gruppo
tecnico costituito per l'accoglienza delle associazioni
coordinate dal G.S.F., 3 luglio 2001
XIII Perizia dei danni subiti dall'istituto "Pertini" (ex
Diaz), 31 luglio-1° agosto 2001
XIV Elenco materiale asportato durante l'occupazione
dell'istituto "Pertini" alla ditta Tecnoconsul, appaltatrice dei
lavori, 26 luglio 2001
XV Copia della denuncia (prot. 6/856 del 9 agosto 2001)
relativa al danneggiamento di edifici provinciali presentata alla
magistratura dalla Provincia di Genova, + nn. 6 allegati
XVI Documentazione inerente le denunce presentate per i danni
subiti dalle strutture della provincia in occasione del
vertice
XVII Documentazione inerente l'indicazione dei nominativi dei
consegnatari dei beni della provincia a nome delle relative
associazioni
C - Presidente della regione Liguria, dott. Sandro
BIASOTTI
Audito nella seduta del 7 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Piano regionale di organizzazione sanitaria nell'area
metropolitana genovese 16-26 luglio 2001
II Rassegna stampa delle dichiarazioni del presidente Biasotti
sul tema "Sicurezza G8"
III Relazione sull'attività svolta dal Presidente della giunta
regionale per l'organizzazione del G8, con documentazione varia
allegata (13/12/2000-13/7/2001)
IV Lettera del direttore generale del Dip. Sanità della
regione Liguria ai direttori sanitari dei presidi ospedalieri in
merito all'assistenza sanitaria fornita durante il G8 (8 agosto
2001)
V Lettera del direttore generale dell'ospedale S. Martino di
Genova contenente dati relativi agli interventi effettuati nei
giorni 20/21/22 luglio
VI Lettera del direttore sanitario degli ospedali Galliera di
Genova contenente l'elenco anonimo dei sedicenti soggetti
pervenuti per motivi legati al G8 assistiti nei giorni 20/21/22
luglio
VII Lettera del direttore del presidio ospedaliero Villa
Scassi di Genova contenente elenco dei soggetti pervenuti in
relazioni ad eventi occorsi nel periodo 18-23 luglio in relazione
al G8
VIII Lettera del direttore del Soccorso di Genova 118 in
relazione all'intervento di soccorso sanitario nella notte tra il
21 e il 22 luglio in via Cesare Battisti
IX Lettera del direttore generale del Dip. Sanità della
regione Liguria al Presidente della Giunta in accompagnamento
delle relazioni dei direttori sanitari (9 agosto 2001)
X Relazione del responsabile dell'Ufficio pubbliche relazioni
dell'Azienda sanitaria S. Martino di Genova, sig. ra Gabriella
TROTTA, sull'attività di pronto soccorso della ASL in occasione
del Vertice G8, pervenuta il 6 settembre 2001
D - Direttore generale del Dipartimento della pubblica
sicurezza, pref. Giovanni DE GENNARO
Audito nella seduta dell'8 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Traccia per l'audizione presso il Comitato
II Relazione dell'ispettore Montanaro (30 luglio 2001) priva
degli allegati citati. Gli allegati sono stati trasmessi il 31
agosto 2001: vedi doc. D, XIX
III Relazione dell'ispettore Micalizio (31 luglio 2001). Gli
allegati sono stati trasmessi il 31 agosto 2001: vedi doc. D,
XVIII
IV Relazione dell'ispettore Cernetig
V Lettera di trasmissione al Comitato paritetico della
documentazione integrativa relativa all'audizione del Capo della
Polizia G. De Gennaro, svolta l'8 agosto 2001 (prot. n.
224/B2/16481 del 23 agosto 2001); indice delle schede informative
trasmesse, 23 agosto 2001
VI Scheda informativa "A" + allegati 1-3: Attività preventiva
- azione di filtro alle frontiere e sulle linee di comunicazione
- collaborazione internazionale - collaborazione dei servizi
informativi e di sicurezza - monitoraggio delle reti (rif.
interventi On.li. Anedda, Boato, Mascia e Sinisi e Sen.ri Bobbio
e Marini) 23 agosto 2001
VII Scheda informativa "B" + allegato 4: Presenze di violenti
oltre agli appartenenti al cosiddetto "black block" (rif.
Interventi On.li. Anedda, Menia, Soda e Sen.ri Bobbio, Iovene,
Marini e Bassanini) 23 agosto 2001
VIII Scheda informativa "C" + allegati 5-11: Attività di
prevenzione e di intervento coercitivo asseritamente non svolta
(rif. Interventi On. Mascia e Sen.ri Bobbio e Iovene), 23 agosto
2001
IX Scheda informativa "D" + allegati 12-16: Selezione e
addestramento del personale delle Forze di Polizia impegnato nei
servizi di ordine pubblico (rif. interventi On.li. Anedda e
Mascia), 23 agosto 2001
X Scheda informativa "E" + allegati 17 e 18: Impiego di
attrezzature, protezioni e materiali d'armamento specifici per i
servizi di ordine pubblico (rif. intervento On. Cicchitto), 23
agosto 2001
XI Scheda informativa "F" + allegati 19-23: Coordinamento
delle Forze di Polizia - Sala operativa telecomunicazioni (rif.
interventi On.li Anedda, Boato, Cicchitto, Labate, Mascia,
Violante, Sen.ri Bobbio e Marini) , 23 agosto 2001
XII Scheda informativa "G" + allegato 24: Lancio di artifici
lacrimogeni da elicotteri in località Punta Vagno (rif.
intervento Sen.re Iovene) , 23 agosto 2001
XIII Scheda informativa "H": Numero dei feriti appartenenti
alle Forze dell'ordine (rif. intervento On.le Violante) , 23
agosto 2001
XIV Scheda informativa "I" + allegati 25 e 26: Istituzione di
strutture per il perfezionamento degli atti di polizia
giudiziaria relativi alle persone arrestate (rif. intervento
On.li Mascia, Petrini, Sinisi e Soda) , 23 agosto 2001
XV Scheda informativa "L": Perquisizione nei locali della
scuola Pertini (ex Diaz) e Pascoli (rif. interventi Sen.ri
Bassanini, Marini Kofler, Iovene, On.li Cicchitto, Soda e
Turroni) , 23 agosto 2001
XVI Scheda informativa "M" + allegati 31 e 32: Presenza di
operatori di polizia "infiltrati" fra i manifestanti o travisati
da operatori stampa (rif. interventi Sen.ri Bassanini, Marini,
Turroni, On.le Sinisi) , 23 agosto 2001
XVII Scheda informativa "N" + allegati 33-35: Proteste da
parte delle autorità diplomatiche e consolari di Paesi esteri, 23
agosto 2001
XVIII Allegati alla relazione del dirigente generale dr.
Micalizio
XIX Allegati alla relazione del dirigente generale dr.
Montanaro
XX Nota della Direzione centrale della polizia di prevenzione
recante dati sulle informative provenienti da CESIS, SISMI e
SISDE, 10 settembre 2001
XXI Ordini di servizio relativi ai corsi di addestramento dei
reparti mobili
E - Comandante generale della Guardia di finanza, gen. C.A.
Alberto ZIGNANI
Audito nella seduta dell' 8 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Traccia per l'audizione presso il Comitato
II Fascicolo contenente corrispondenza tra il Ministero
dell'interno e il Comando generale della Guardia di Finanza
III Attività svolta dal personale della Guardia di Finanza
(turni 20-22 luglio 2001)
IV Documentazione relativa a un episodio che ha coinvolto un
militare della Guardia di Finanza (8 agosto 2001)
F - Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, gen. C.A.
Sergio SIRACUSA
Audito nella seduta dell' 8 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Traccia per l'audizione presso il Comitato
II Fascicolo contenente materiale fotografico relativo ai
disordini dei giorni 20-22 luglio 2001
III Nota integrativa sul sistema delle comunicazioni tra
l'Arma dei carabinieri e la Polizia di Stato durante il Vertice
G8 e precisazioni in merito ad alcuni quesiti posti al Comandante
provinciale dell'Arma dei carabinieri di Genova col. Tesser, 30
agosto 2001
IV Precisazioni in merito ad un quesito postogli nel corso
della audizione presso il Comitato, 5 settembre 2001
V Relazioni di servizio degli ufficiali impiegati nelle
operazioni di ordine pubblico durante le giornate del Vertice,
pervenute il 10 settembre 2001
G - Prefetto di Genova, dott. Antonio DI GIOVINE
Audito nella seduta del 9 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Appunto per il Presidente della I Commissione della Camera
sugli scenari precedenti al vertice di Genova e sulle conseguenti
opzioni organizzative in tema di sicurezza (5 agosto 2001).
II Ordinanza n. 288/D.P. che, a protezione della sicurezza del
G8, istituisce in città dalle 7.00 del 18 luglio 2001 alle 22.00
del 22 luglio 2001 una ''zona rossa'' di massima sorveglianza e,
intorno, un cordone di sicurezza definito ''zona gialla''.
Allegata planimetria (2 giugno 2001).
III Appunto relativo ai provvedimenti in materia di ordine e
sicurezza pubblica (senza data).
IV Lettera all'On. Donato Bruno, Presidente della I
Commissione della Camera: conferma della presenza all'Audizione
del 9 agosto e spiega della documentazione inviata in vista
dell'audizione (6 agosto 2001).
V Ordinanza del questore di Genova relativa alla dettagliata
delimitazione del perimetro della zona rossa e della zona gialla,
di cui all'ordinanza prefettizia n. 288/D.P. del 2 giugno 2001
(20 giugno 2001).
VI Ordinanza Capitaneria di porto n.151/ 2001 relativa a
prescrizioni e limitazioni alla circolazione in ambito portuale,
in attuazione ordinanza prefettizia del 2 giugno 2001. Allegata
planimetria (13 giugno 2001)
VII Ordinanza Capitaneria di porto n.198/2001 relativa a
prescrizioni e limitazioni alla circolazione in ambito portuale,
disciplina delle unità da diporto e disposizioni relative ai
bagnanti. Attuazione ordinanza prefettizia del 2 giugno 2001.
Allegata planimetria (12 luglio 2001)
VIII Ordinanza Capitaneria di porto n.196/2001 relativa a
prescrizioni e limitazioni alla circolazione in ambito portuale.
Attuazione ordinanza prefettizia del 2 giugno 2001 (11 luglio
2001).
IX Ordinanza del Prefetto n. 306/D.P. con cui si attribuisce
all'Aeronautica Militare la responsabilità del controllo dello
spazio aereo durante lo svolgimento del G.8 (29 giugno 2001).
X Ordinanza del Prefetto n. 291/D.P. che istituisce un
organismo di collegamento al fine della programmazione e
dell'adozione delle misure necessarie a tutelare le primarie
esigenze di sicurezza delle sedi direttamente interessate al
vertice; sancisce a fini di "bonifica" da parte delle forze
dell'ordine la data del 15 luglio come termine per l'ultimazione
delle opere in corso presso Palazzo Ducale e altri
immobili compresi nella zona rossa (13 giugno 2001).
XI Decreto del Prefetto n. 1847/N.C./S.D.S. G8 relativo al
divieto di circolazione stradale per veicoli pesanti, eccezionali
e per il trasporto di merci pericolose su specifici percorsi
nella provincia di Genova dalle ore 8.00 alle ore 22.00 nei
giorni 19 e 20 luglio 2001 (11 luglio 2001).
XII Diario delle attività, fascicolo n. 1 "Verso il G8".
Considerazioni e valutazioni afferenti il periodo 4 dicembre
1999-10 aprile 2001. Contiene appendice con dati relativi a:
attività svolta dalla Commissione speciale, Struttura di
Missione-Reperimento soluzioni alloggiative, alloggiamento Forze
di Polizia e Servizi pubblici essenziali (senza data).
XIII Diario delle attività, fascicolo n. 2 "Verso il G8".
Considerazioni e valutazioni afferenti il periodo 11 aprile- 10
giugno 2001 (senza data).
XIV Quadro riassuntivo dei Comitati provinciali per l'ordine e
la sicurezza pubblica e incontri di servizio tenutisi nel periodo
7 agosto 2000- 12 giugno 2001 (senza data).
XV Verbale del primo Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica dedicato al G8 avvio dell'individuazione delle
esigenze connesse al problema della sicurezza (7 agosto
2000).
XVI Verbale dell'incontro di servizio sulla pianificazione di
un progetto-sicurezza relativo alle aree circostanti i siti
interessati dal vertice G8 (11 agosto 2000)
XVII Verbale del Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica: valutazione del fabbisogno di uomini e mezzi,
e della logistica per l'accasermamento delle forze dell'ordine,
proposta di utilizzazione dell'area fieristica (23 agosto
2000).
XVIII Verbale dell'incontro di servizio relativo al
reperimento delle strutture d'accoglienza delle forze dell'ordine
(circa 18.000 unità), ipotesi di navi albergo per l'alloggiamento
dei contingenti aggregati, problematiche relative alla deviazione
del traffico portuale (7 settembre 2000).
XIX Verbale dell'incontro di servizio inerente alla necessità
di allestimento di una sala operativa interforze (18 settembre
2000).
XX Verbale dell'incontro di servizio inerente la realtà dei
movimenti antiglobalizzazione, comunicazione del Prefetto della
posizione del Consiglio comunale e provinciale sul tema
dell'accoglienza ai manifestanti (20 ottobre 2000).
XXI Verbale del Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica (allargato ai componenti della Struttura di
Missione): è presentato il prefetto Aldo Gianni come figura di
collegamento tra il Ministero Interno e la C.d.M.; comunicazione
dell'avvio dell'attività del gruppo operativo interforze; il
Prefetto comunica la richiesta del movimento "Patto di Lavoro"
volta ad ottenere un confronto con le istituzione sul
problema dell'accoglienza ai manifestanti (11 gennaio 2001).
XXII Verbale del Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica (allargato al P.G. della Corte d'appello e al
Proc Capo della repubblica di Genova): illustrate le modalità
operative per consentire l'accesso alla zona rossa durante il
vertice e comunicazione della costituzione di un gruppo di lavoro
di tre magistrati incaricati di seguire le fattispecie di rilievo
giudiziario durante il G8 (5 febbraio 2001).
XXIII Verbale dell'incontro di servizio inerente alla campagna
elettorale, le manifestazioni di dissenso, e cantieri aperti in
città in preparazione del vertice G8 (12 febbraio 2001).
XXIV Verbale dell'incontro di servizio dell'incontro con il
Segretario Generale del MAE Amb. Umberto Vattani, il quale
propone la soluzione delle navi albergo per le delegazioni (31
marzo 2001).
XXV Verbale del Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica (allargato a dirigenti SISDE e SISMI): il
Prefetto comunica del mandato ricevuto il 4 aprile dal Pres. del
Consiglio per il dialogo con il GSF; informativa sull'incontro
del 31 marzo con il Segretario Generale del MAE; ipotesi di
attentati terroristici durante il G8, da valutare anche in
sede di Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica
(9 aprile 2001).
XXVI Verbale dell'incontro di servizio inerente le
presentazione da parte del Genoa Social Forum (GSF) di un
documento riassuntivo delle iniziative programmate, con richieste
di fornitura di strutture e di servizi di notevole spessore
economico (12 aprile 2001).
XXVII Verbale dell'incontro di servizio (allargato ai
componenti della Struttura di Missione) con il Segretario
Generale del MAE Amb. Umberto Vattani: sollecitazione da parte
del Prefetto Aldo Gianni sulle decisioni relative alle strutture
di accoglienza delle delegazioni (19 aprile 2001).
XXVIII Verbale dell'incontro di servizio (allargato ai
componenti della Struttura di Missione) dell'incontro con una
delegazione francese in missione preparatoria G8: ulteriori
valutazioni scelta alloggiativa su navi-albergo (2 maggio
2001).
XXIX Verbale del Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica: presentazione del piano delle manifestazioni
annunciate nel periodo 15 maggio-15 giugno 2001 (10 maggio
2001).
XXX Verbale del Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica: delimitazione della zona rossa e problemi
relativi alla circolazione stradale, ferroviaria e marittima (23
maggio 2001).
XXXI Verbale del Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica in cui il Prefetto presenta l'ordinanza
contenente le prescrizioni a tutela dell'ordine e della sicurezza
pubblica (delimitazione zone rossa e gialla) (2 giugno 2001).
XXXII Verbale del Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica: il V. Prefetto Vicario illustra nel dettaglio
l'ordinanza prefettizia del 2 giugno 2001 (6 giugno 2001).
XXXIII Verbale della Conferenza regionale ordine e sicurezza
pubblica: illustrazione della complessità delle problematiche
connesse con l'organizzazione del vertice di Genova interessanti
la popolazione della regione Liguria (26 giugno 2001).
XXXIV Lettera del Prefetto di Genova al Dipartimento di
Pubblica Sicurezza del Ministero dell'interno in merito alla
proposta di una rappresentanza del Coordinamento Nazionale delle
Organizzazioni firmatarie del c.d. "Patto di Lavoro" di un tavolo
di lavoro permanente per un confronto con le istituzione
coinvolte nell'organizzazione del G8 (29 gennaio 2001)
XXXV DM Interno contenente una direttiva per l'attuazione del
coordinamento della direzione unitaria delle forze di polizia (12
febbraio 2001).
XXXVI Trasmissione da parte dell'Avvocatura dello Stato del
ricorso al TAR Liguria, da parte del Circolo Nuova Ecologia
Legambiente - Centro Ligure di Documentazione per la Pace
concernente l'illegittimità dell'ordinanza del Prefetto n. 288/DP
del 2 giugno 2001(richiesta di sospensiva) (6 luglio 2001).
XXXVII Trasmissione da parte dell'Avvocatura dello Stato del
ricorso al TAR Liguria, di Bigliazzi Stefano, Gaggero Maria
Grazia e Botto Lavinia, concernente l'illegittimità
dell'ordinanza del Prefetto n. 288/DP del 2 giugno 2001
(richiesta di sospensiva) (6 luglio 2001).
XXXVIII Nota del Prefetto all'Avvocatura distrettuale dello
Stato in ordine ai ricorsi al TAR Liguria contro l'ordinanza n.
288/DP del 2 giugno 2001 (8 luglio 2001).
XXXIX Integrazione della nota dell'8 luglio 2001 (10 luglio
2001).
XL Appunto del Ministero dell'Interno - Dipartimento Pubblica
Sicurezza, sui ricorsi al TAR Liguria contro l'ordinanza n.
288/DP del 2 giugno 2001 (10 luglio 2001).
XLI Ordinanze nn. 571 e 577 del TAR Liguria che respingono le
richieste di sospensiva dell'esecuzione dell'ordinanza
prefettizia n. 288/DP del 2 giugno 2001 (12 luglio 2001).
XLII Lettera del Prefetto di Genova al Ministero dell'interno
che comunica le richieste del GSF in merito alla concessione di
spazi e risorse finalizzate alla realizzazione di iniziative nel
corso del G8 (20 aprile 2001).
XLIII Lettera del Presidente del Consiglio dei Ministri al
Presidente della Regione Liguria ed altri, con la quale si dà
conto della preparazione al G8 e si ribadisce l'esigenza che la
Struttura di Missione operi in stretto coordinamento con le
istituzioni locali (19 gennaio 2001)
XLIV Lettera del Coordinamento nazionale del movimento
"Sdebitarsi-Un millennio senza debiti" con la quale il movimento,
in relazione alla lettera dei movimenti aderenti al GSF sugli
spazi a disposizione durante il G8, rimane a disposizione per
affrontare il problema degli spazi (23 gennaio 2001).
XLV Lettera del Min. Plen. Achille Vinci Giacchi al Prefetto
di Genova nella quale si comunica che è stato affidato all'Arch.
Margherita Paolini un incarico di coordinamento di tutte le
iniziative riconducibili alle ONG (30 gennaio 2001).
XLVI Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con il
quale si delega il Ministro degli Affari esteri ad esercitare i
compiti del Presidente del Consiglio dei ministri concernenti
l'attuazione della L. n. 149/2000, avvalendosi della Struttura di
Missione (2 febbraio 2001)
XLVII Lettera del Prefetto di Genova al Min. Plen. Achille
Vinci Giacchi con la quale si rende noto che l'Arch. Margherita
Paolini ha incontrato, in data 8 febbraio 2001, il Sindaco di
Genova, il Presidente dell'Amministrazione Provinciale e il
delegato del Presidente della Regione per una
valutazione collegiale in ordine all'attività delle ONG che
intendono manifestare durante il G8 (9 febbraio 2001).
XLVIII Lettera delle organizzazioni aderenti al GSF al
Prefetto di Genova , con la quale tali organizzazioni richiedono
spazi per manifestazioni del GSF e per le iniziative culturali e
spettacolari, spazi e le strutture per l'accoglienza, nonché
richieste per le iniziative di piazza del periodo 19-21 luglio
2001 (11 aprile 2001)
XLIX Lettera del Prefetto al Presidente Bruno di trasmissione
di una nota di sintesi in cui sono indicati gli incontri svoltisi
con i rappresentanti dei movimenti del dissenso, con n. 14
allegati documenti (11 agosto 2001)
H - Vicedirettore del Dipartimento dell'amministrazione
penitenziaria, dott. Emilio DI SOMMA
Audito nella seduta del 9 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Fonogramma del Capo del dipartimento f.f. Mancuso
dell'Amministrazione penitenziaria ai Provveditori Regionali
dell'Amministrazione Penitenziaria di Torino, Milano, Bologna e
Firenze per l'individuazione di un contingente di personale da
impiegare in occasione del Vertice G8 (19 giugno 2001)
II Trasmissione al Dr. Alfonso Sabella di copia dell'ordine di
servizio n. 886 del 28 giugno 2001, relativo all'incarico
conferitogli in occasione del G8 di Genova (28 giugno 2001).
III Lettera al Vice Capo della Polizia Vicario Prefetto
Andreassi - Struttura di Missione per il G8 - inerente
l'allocazione degli arrestati o fermati e il contributo del
Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (7
luglio 2001).
IV Richiesta di locali per l'istituzione temporanea di Uffici
Matricola in occasione del G8 da parte della legione Carabinieri
Liguria, Comando provinciale di Genova (7 luglio 2001).
V Lettera al Prefetto di Genova sull'impiego del personale
penitenziario durante il G8 (7 luglio 2001).
VI Lettera al Prefetto di Genova relativa all'allocazione
presso strutture sanitarie di eventuali detenuti con condizioni
incompatibili con la detenzione carceraria (9 luglio 2001).
VII Lettera ai Direttori degli istituti penitenziari di
Alessandria (Don Soria e S. Michele), Genova (Marassi e
Pontedecimo), Pavia, Vercelli, Voghera, e ai Coordinatori
sanitari dei siti Forte S. Giuliano e Bolzaneto,
inerente l'intervento dell'Amministrazione Penitenziaria a Genova
per il G8 (9 luglio 2001).
VIII Lettera ai Provveditori regionali dell'Amministrazione
Penitenziaria della Liguria, della Lombardia, del Piemonte e
Valle d'Aosta, al Dirigente responsabile del GOM (Gruppo
Operativo Mobile) e al Direttore del Servizio Centrale Traduzioni
di Roma, inerente l'intervento dell'Amministrazione Penitenziaria
a Genova per il G8 (9 luglio 2001).
IX Lettera al Presidente del Tribunale di Genova, al
Procuratore della Repubblica di Genova, al Presidente della
Sezione GIP presso il Tribunale di Genova (ed altri), inerente
comunicazioni tra Autorità Giudiziaria e Istituti Penitenziari
durante il G8 (18 luglio 2001).
X DM Giustizia che stabilisce l'utilizzazione a fini
detentivi, con decorrenza immediata e fino al 24 luglio 2001, di
alcuni locali della Caserma del reparto mobile della Polizia di
Stato Genova-Bolzaneto e della Caserma Carabinieri Comando
Provinciale di Genova (12 luglio 2001).
XI Lettera alla Questura di Genova inerente lo svolgimento del
servizio del Nucleo Traduzioni del Corpo di Polizia, in merito
all'opportunità di intraprendere iniziative per salvaguardare
l'incolumità del personale di scorta e degli arrestati (19 luglio
2001),
XII Lettera al Vice Capo della Polizia Vicario Prefetto
Andreassi - Struttura di Missione per il G8 - (ed altri),
inerente al piantonamento degli arrestati presso l'ospedale S.
Martino di Genova (20 luglio 2001).
XIII Lettera al Vice Capo della Polizia Vicario Prefetto
Andreassi - Struttura di Missione per il G8 - (ed altri),
inerente l'intervento dell'Amministrazione Penitenziaria a Genova
per il G8 (22 luglio 2001).
XIV Lettera al Provveditore Generale della Liguria e al
Direttore della Casa circondariale di Genova Marassi relativa a
disposizioni di servizio relative all'ispettore Lorenzo Patti e
trasmissione di nota del P.G. della Repubblica di Genova
indirizzata al Capo del D.A.P. e allo scrivente Dr. Sabella a
testimonianza del servizio reso per la Magistratura genovese
con n. 9 allegati documenti (26 luglio 2001)
XV Nota al Procuratore della Repubblica di Genova in merito a
presunte violenze commesse nel sito penitenziario di
Genova-Bolzaneto con n. 1 allegati (26 luglio 2001)
XVI Trasmissione di copia del Provvedimento del Capo del
Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che dispone la
nomina di una commissione paritetica con funzioni ispettive in
relazione agli accertamenti necessari all'individuazione di
presunti episodi di violenza avvenuti nelle caserme Bolzaneto e
San Giuliano da parte di agenti di polizia penitenziaria,
(2 agosto 2001).
XVII Richiesta da parte della procura della Repubblica di
Genova, presso il Tribunale di Genova, sezione di Polizia
Giudiziaria, di inviare presso la medesima sezione in data
odierna un operatore GOM con uniforme completa indossata in
occasione del servizio compiuto a Genova nel periodo
19-22 luglio, in occasione del G8, con n. 2 allegati documenti (6
agosto 2001).
XVIII Lettera ai Direttori degli istituti penitenziari di
Alessandria (Don Soria e S. Michele), Genova (Marassi e
Pontedecimo), Pavia, Vercelli, Voghera, inerente l'intervento
dell'Amministrazione penitenziaria a Genova durante il G8 (13
luglio 2001).
XIX Lettera del Cons. Giuseppe Magno, Direttore Generale del
Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia,
che trasmette copia del DM Giustizia 9 luglio 2001 con il quale
viene istituita dal 12 al 28 luglio 2001 presso il carcere di
Bollate, una sezione del Centro di prima accoglienza di Milano
(10 luglio 2001).
XX Nota dell'Ufficio Centrale del Bilancio presso il Ministero
della Giustizia in ordine all'istituzione, con DM 19 febbraio
1999 (in allegato), del Gruppo Operativo Mobile (GOM) (19
febbraio 1999).
XXI Appunto per il Ministro della Giustizia in merito
all'impiego della polizia Penitenziaria durante il G8 (12 luglio
2001).
XXII Sintesi dell'intervento del Dr. Di Somma, Vice Capo del
DAP, presso il Comitato paritetico delle Commissioni Affari
costituzionali della Camera e del Senato in data 9 agosto 2001,
per l'indagine conoscitiva sui fatti accaduti durante il G8.
XXIII Appunto riservato al Cons. Sabella inviato dal dirigente
del GOM, Gen. Mattiello, in merito ai presunti pestaggi
effettuati nella caserma di Bolzaneto, con allegati 3 rapporti di
servizio (26 luglio 2001).
XXIV Trasmissione del verbale di denuncia contro ignoti del
Comando Polizia Penitenziaria Genova-Marassi alla Procura della
Repubblica di Genova ed altri in merito ai reati commessi il 20
luglio 2001, ore 13.30-14.30 alla Casa circondariale di
Genova-Marassi (26 luglio 2001).
XXV Lettera del Dr. Alfonso Sabella al Dirigente del GOM ed
altri inerente alla comunicazione dei soggetti responsabili delle
traduzioni e piantonamenti e dei soggetti responsabili i siti
penitenziari delle caserme di Bolzaneto e Forte S. Giuliano (16
luglio 2001).
XXVI Ordine di servizio del Direttore del Servizio Centrale
traduzione e piantonamenti del DAP, Generale Claudio Ricci,
inerente all'organizzazione e coordinamento delle traduzioni
presso gli istituti penitenziari dei soggetti arrestati presso
Forte S. Giuliano durante le manifestazioni di piazza durante il
G8 (10 luglio 2001).
XXVII Lettera del Dr. Alfonso Sabella al Provveditorato
Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria inerente la nomina
dei presidi sanitari istituiti in occasione del G8, con n. 3
allegati, di cui 2 di nomina di presidi (7 luglio 2001).
XXVIII Lettera di trasmissione del, Dr. Alfonso Sabella, della
relazione presentata dal responsabile della sicurezza del sito
penitenziario istituito presso il Comando Provinciale Carabinieri
di Forte S. Giuliano concernente le manifestazioni di protesta
tenutesi il 20 luglio 2001 all'esterno della stessa struttura in
occasione del G8 (22 luglio 2001).
XXIX Lettera di ringraziamento alle Forze di Polizia del
Presidente della Sezione GIP del Tribunale di Genova, con
allegati n. 1 documenti (26 luglio 2001).
XXX Lettera del Capo del dipartimento f.f. Mancuso
dell'Amministrazione penitenziaria al Direttore dell'Ufficio 3°
in merito agli articoli di stampa su presunti maltrattamenti ad
opera del GOM in Genova-Bolzaneto con allegati n. 1 documenti (26
luglio 2001).
XXXI Lettera del Dr. Alfonso Sabella al Capo Del DAP in merito
all'opportunità di integrare l'incarico ispettivo, conferito al
fine di accertare eventuali atti di violenza commessi da
appartenenti all'Amministrazione Penitenziaria presso il sito
penitenziario istituito presso la Caserma Bolzaneto, in seguito
agli articoli di stampa pubblicati dal quotidiano "La
Repubblica" in data 26 luglio 2001, durante il G8, con la nomina
di un'apposita Commissione ispettiva, con allegati n. 2 documenti
(31 luglio 2001).
XXXII Dati del DAP concernenti il totale degli immatricolati
durante il G8 (senza data).
XXXIII Lettera del Dr. Alfonso Sabella al Capo Del DAP
concernente informazioni e considerazioni in merito ai fatti
avvenuti presso i due siti penitenziari Forte S. Giuliano e
Bolzaneto durante il G8, in relazione agli articoli di stampa
pubblicati dal quotidiano "La Repubblica" in data 26 luglio
2001, con allegata pianta planimetrica (26 luglio 2001).
I - Ministro degli affari esteri, amb. Renato RUGGIERO
Audito nella seduta del 7 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Documentazione fornita dal Capo della struttura di Missione
G8.
II Corrispondenza tra Ministri.
III Corrispondenza tra Capo della Polizia, Segretario
generale, Capo struttura G8 ed altri.
IV Altre comunicazioni.
V Contatti intervenuti a seguito del Vertice di Genova tra il
Ministero degli esteri e ambasciate a Roma o tramite ambasciate
d'Italia all'estero.
VI Relazione inerente l'audizione del ministro Renato Ruggiero
innanzi al Comitato paritetico
VII Raccolta di atti riguardanti l'arresto di cittadini
stranieri durante il Vertice G8
VIII Testo della dichiarazione iniziale del Ministro Ruggiero
all'incontro con i rappresentanti del GSF del 28 giugno 2001
IX Comunicato finale e altri documenti conclusivi del Vertice
G8
L - Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Genova
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione sui provvedimenti giudiziari inerenti ai fatti
accaduti in occasione del vertice G8 (prot. n. 50/GAB/2001 del 22
agosto 2001)
II Ordinanze 10, 14 e 17 agosto 2001 Tribunale di Genova,
Sezione-Collegio del Riesame, (annullamenro provvedimenti GIP di
custodia cautelare in carcere)
III Comunicato Stampa Procura della Repubblica del 21 agosto
2001
M - Questore Francesco COLUCCI
Audito nella seduta del 28 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione inerente l'audizione del Dr. Francesco Colucci,
innanzi al Comitato paritetico
II Integrazione dell'audizione per quanto riguarda gli eventi
relativi alla perquisizione alla scuola Diaz, 7 settembre
2001
III Relazione di servizio del dott. Bernardini, aggregato alla
Squadra mobile di Genova, sull'aggressione che ha preceduto la
perquisizione alla scuola Diaz, 21 luglio 2001, trasmessa il 7
settembre 2001
N - Prefetto Arnaldo LA BARBERA
Audito nella seduta del 28 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione inerente l'audizione del Dr. Arnaldo La Barbera,
innanzi al Comitato paritetico
II Appunto sulla Sala situazione internazionale operante dal
16 al 24 luglio 2001 presso la Questura di Genova
III Elenco delle riunioni di servizio sul G8 presso la
D.C.P.P. (Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione), 3
agosto 2001
IV Intervento del Capo della Polizia al Comitato nazionale per
l'ordine e la sicurezza pubblica del 16 maggio 2001
V Elenco respinti alle frontiere di nazionalità tedesca e
austriaca (non datato)
VI Articolo de "La Repubblica": intervista a Luca casarini,
leader delle "Tute bianche" (non datato)
VII Relazioni di servizio della D.I.G.O.S (20 documenti),
20-21 luglio 2001
VIII Precisazioni in merito alle dichiarazioni rese dal dott.
Canterini nella seduta del 4 settembre, 5 settembre 2001
O - Prefetto Ansoino ANDREASSI
Audito nelle sedute del 28 e del 29 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione inerente l'audizione del Dr. Ansoino Andreassi,
innanzi al Comitato paritetico
II Appunto del Capo della Polizia al Ministro dell'interno
sull'attribuzione degli incarichi relativi al G8 ai Prefetti
Andreassi, Manganelli, Longo, La Barbera e Pansa (12 giugno
2001)
III Appunto del Capo della Polizia al Ministro dell'interno
sull'opportunità di nominare il Prefetto Andreassi come
componente della Struttura di Missione presso la Presidenza del
Consiglio , 14 giugno 2001
IV Comunicazione al Capo della Polizia delll'avvenuta
deliberazione del C.d. M relativa al comando del Prefetto
Andreassi come componente della Struttura di Missione dal 1°
luglio 2001 , 28 giugno
V Circolare Min. interno Dip.to P.S. n. 555/DOC/C6a/79 del 9
aprile 2001:
VI Rassegna stampa sulla visita alla Questura e alla
Prefettura di Genova da parte del Prefetto Andreassi , 31 maggio,
1° giugno 2001
VII Appunto-decalogo per i dirigenti dei servizi di ordine
pubblico e per i comandanti di reparto, in marito all'azione del
reparto mobile, 5 luglio 2001
VIII Ordinanza Tribunale del Riesame di Genova, sezione
feriale: di conferma di ordinanze di custodia cautelare impugnate
da cittadini stranieri ritenuti appartrenenti al gruppo dei cd.
"Black block", 9 agosto 2001
IX Comunicazione al Prefetto Andreassi da parte del Ministro
dell'interno di passaggio ad altro incarico, 3 agosto 2001
X Copia del D.P.C.M di comando del prefetto Andreassi alla
struttura di missione incaricata di provvedere agli adempimenti
relativi allo svolgimento del Vertice G8; copia dei provvedimenti
di autorizzazione alla sperimentazione e impiego dello
sfollagente c.d. "tonfa"
P - Comandante del reparto operativo dei Carabinieri di
Genova, col. Salvatore GRACI
Audito nella seduta del 29 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione inerente l'audizione del col. Salvatore GRACI,
innanzi al Comitato paritetico
II Lettera concernente la richiesta di trascrizione delle
eventuali comunicazioni radio tra la entrale operativa e il mezzo
delle forze di polizia oggetto dell'aggressione nel corso della
quale è deceduto Carlo giuliani, 7 settembre 2001
Q - Responsabile sala radio della Questura di Genova, dott.
Pasquale ZAZZARO
Audito nella seduta del 29 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione inerente l'audizione del Dr. Pasquale ZAZZARO,
innanzi al Comitato paritetico
II Nota sugli spostamenti del Battaglione Tuscanica dell'Arma
dei Carabinieri in occasione degli scontri di piazzale Kennedy
del 20 luglio 2001, 31 agosto 2001
R - Dott. Alfonso SABELLA - Dipartimento dell'amministrazione
penitenziaria
Audito nella seduta del 29 agosto 2001
S - Ambasciatore Umberto VATTANI
Audito nella seduta del 30 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Traccia per l'audizione presso il Comitato
II Comunicato finale e altri documenti conclusivi del Vertice
G8 e manifesto del 7 luglio 2001 delle associazioni cattoliche ai
leaders del G8, 30 agosto 2001
T - Ministro plenipotenziario Achille VINCI GIACCHI
Audito nella seduta del 30 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Dati sulle presenze dei membri delle delegazioni e dei
giornalisti partecipanti al Vertice di Genova, 3 settembre
2001
II Copia delle relazioni inviate dall'arch. Paolini alla
Struttura di missione G8 il 21 febbraio e il 27 giugno 2001; di
una lettera del prefetto di Genova dott. Di Giovine relativa
all'incontro svoltosi l'8 febbraio 2001 in Prefettura con i
rappresentanti della regione e degli enti locali
sulle manifestazioni delle ONG in occasione del G8; di due
comunicati del Patto di lavoro del 9 febbraio 2001, 5 settembre
2001
U - Comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri di
Genova, col. Giorgio TESSER
Audito nella seduta del 30 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione inerente l'audizione del col. TESSER, innanzi al
Comitato paritetico (30 agosto 2001)
II Lettera di trasmissione di copia del decreto n. 54/D.P. del
2 gennaio 2001 relativo all'istituzione di una speciale
Commissione per l'esame, il coordinamento e l'impulso dei
provvedimenti e delle iniziative necessarie per la
predisposizione delle strutture idonee all'alloggiamento ed al
vitto del personale delle Forze dell'ordine e delle FF.AA.
III Integrazione dell'audizione del col. TESSER. In allegato
le relazioni di servizio degli ufficiali impiegati nelle
operazioni di ordine pubblico durante le giornate del Vertice,
pervenuta il 10 settembre 2001
V - Comandante provinciale della Guardia di Finanza di
Genova, ten. col. Pasquale PETROSINO
Audito nella seduta del 30 agosto 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione inerente l'audizione del ten. col. PETROSINO,
innanzi al Comitato paritetico (30 agosto 2001)
II Rapporto di servizio del Comandante della Compagnia Pronto
Impiego della Guardia di Finanza di Genova (Capitano M. Nanni) al
Comandante provinciale in merito all'attività di ordine pubblico
svolta il 21 luglio in occasione del G8 (23 agosto 2001)
III Relazione del ten. col. della Guardia di finanza R.
Dianetti del Reparto tecnico logistico amministrativo Liguria
sull'attività svolta in occasione del G8 (non datata)
Z - Tribunale di Genova, Ufficio del giudice per le indagini
preliminari
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Copia dei provvedimenti del giudice per le indagini
preliminari in relazione ai fatti accaduti in occasione del
Vertice G8
AA - Tribunale di Genova, Sezione per il riesame
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Copia dei provvedimenti emessi dal 6 agosto al 14 agosto
2001 dalla Sezione per il riesame in relazione ai fatti accaduti
in occasione del Vertice G8, 29 agosto 2001
BB - Arch. Margherita Paolini
Audita nella seduta del 4 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Curriculum vitae
II Appunto dell'arch. Margherita PAOLINI inerente l'audizione
presso il Comitato
CC - Presidente della Federazione nazionale della stampa
italiana, dott. Paolo SERVENTI LONGHI
Audito nella seduta del 4 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Raccolta di comunicati e lettere della Federazione nazionale
della stampa, dell'Associazione ligure dei giornalisti,
dell'Ordine dei giornalisti della Liguria e dell'International
Federation of Journalists sul rispetto del diritto di
informazione durante lo svolgimento del vertice G8 di Genova
II Relazione della Federazione nazionale della stampa e
dell'Associazione ligure dei giornalisti sui fatti del G8; con 97
allegati
DD - Dirigente del I reparto mobile di Roma, dott. Vincenzo
CANTERINI
Audito nella seduta del 4 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione sul G8 di Genova
II Verbale della riunione del 7 febbraio 2001 della
commissione di studio per la realizzazione di un nucleo
sperimentale denominato "Unità antisommossa" nell'ambito delle
Forze mobili di polizia
III Verbale della riunione del 23 febbraio 2001 della
commissione di studio per la realizzazione di un nucleo
sperimentale denominato "Unità antisommossa" nell'ambito delle
Forze mobili di polizia, con 3 allegati
IV Raccolta di lettere di elogio, dall'aprile 2000 al luglio
2001, per l'attività del reparto mobile della Polizia di
Stato
V Rettifica del dott. Canterini in merito ad una risposta
fornita durante l'audizione del 4 settembre, 5 settembre 2001
EE - Questore di Genova, dott. Oscar FIORIOLLI
Audito nella seduta del 4 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Lettera di precisazioni al Presidente del Comitato, 6
settembre 2001
II Relazioni di servizio dei funzionari impegnati in
interventi di ordine pubblico durante le manifestazione del 20 e
21 luglio
III Brogliaccio delle comunicazioni radio della centrale
operativa di Genova relativo alle giornate del 19, 20, 21 e alla
notte del 22 luglio 2001
FF - Direttore del Servizio centrale operativo - Criminalpol,
dott. Francesco GRATTERI
Audito nella seduta del 5 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione sulle vicende connesse al Vertice G8 di Genova
GG - Funzionario della Direzione centrale affari generali -
Dipartimento di pubblica sicurezza, dott. Valerio DONNINI
Audito nella seduta del 5 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Memoria inerente l'audizione del dott. Valerio DONNINI
presso il Comitato, con un allegato
HH - Vicecomandante del ROS dell'Arma dei carabinieri, gen.
Gianpaolo GANZER
Audito nella seduta del 5 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione inerente l'audizione del gen. Gianpaolo .GANZER
innanzi al Comitato
II - Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma, dott.
Adriano LAURO e vicequestore aggiunto presso la questura di
Napoli, dott. Maurizio FIORILLO
Audito nella seduta del 5 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Verbale di sommarie informazioni rese il 20 luglio 2001 dal
dott. Maurizio FIORILLO presso la Questura di Genova
LL - Dirigente generale di P.S., dott. Lorenzo CERNETIG
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Lettera del dott. Lorenzo CERNETIG al Comitato sui termini
dell'incarico da lui ricevuto di svolgere accertamenti ispettivi
sugli episodi di violenza denunciati a carico delle Forze
dell'ordine, 5 settembre 2001
MM - Portavoce del Genoa social forum, dott. Vittorio AGNOLETTO
e rappresentanti di altre 8 organizzazioni non governative
Auditi nella seduta del 6 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione del dott. Vittorio AGNOLETTO inerente l'audizione
presso il Comitato, con 6 allegati
II Ulteriori allegati alla relazione del dott. AGNOLETTO
III Nota integrativa dell'audizione recante testimonianze
relative principalmente alla caserma di Bolzaneto
IV Lettera del GSF dell'11 aprile 2001 al prefetto di
Genova
NN - Portavoce del movimento denominato "Tute bianche", Luca
CASARINI
Audito nella seduta del 6 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione di Luca CASARINI inerente l'audizione presso il
Comitato
OO - Ministro della giustizia, Roberto CASTELLI
Audito nella seduta del 6 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione del Ministro della giustizia, Roberto CASTELLI,
inerente l'audizione presso il Comitato
II Relazione della Commissione ispettiva del Ministero della
giustizia sulle vicende di Bolzaneto
PP - Sen. Lamberto DINI
Audito nella seduta del 7 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione del Sen. Lamberto DINI, inerente l'audizione
presso il Comitato
QQ - On. Enzo BIANCO
Audito nella seduta del 7 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Direttiva del Ministero dell'interno 12 febbraio 2001 per
l'attuazione del coordinamento e della direzione unitaria delle
forze di polizia
II Appunto per il Ministro dell'interno del 20 marzo 2001
dell'Ufficio ordine pubblico del Dipartimento pubblica sicurezza
concernente le manifestazioni svoltesi a Napoli il 17 marzo 2001
in occasione del Terzo Global forum
III Nota per il Ministro dell'interno integrativa dell'appunto
del 20 marzo 2001 sulle manifestazioni svoltesi a Napoli il 17
marzo 2001 in occasione del Terzo Global forum
IV Materiale illustrativo dell'organizzazione del Vertice G8
di Genova dal punto di vista della sicurezza e dell'ordine
pubblico
RR - Ministro dell'interno, on. Claudio SCAJOLA
Audito nella seduta del 7 settembre 2001
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Decreti del ministro dell'interno con i quali sono stati
sollevati dal loro incarico i prefetti La Barbera ed Andreassi
(DD.MM. 2 agosto 2001) ed il questore Colucci (D.M. 3 agosto
2001).
II Relazione del Ministro dell'interno, on. Claudio SCAJOLA,
inerente l'audizione presso il Comitato.
SS - Prefetto dott. Aldo GIANNI
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione concernente l'organizzazione del Vertice G8 di
Genova
TT - Onn. Elettra DEIANA, Alfonso GIANNI, Franco GIORDANO,
Ramon MANTOVANI, Giuliano PISAPIA e sen. Luigi MALABARBA (Gruppo
di Rifondazione Comunista)
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Testimonianza dell'on. Mantovani inerente i fatti accaduti
durante il Vertice G8 di Genova
II Testimonianza dell'on. Deiana inerente i fatti accaduti
durante il Vertice G8 di Genova
III Testimonianza dell'on. Giordano inerente i fatti accaduti
durante il Vertice G8 di Genova
IV Testimonianza del sen Malabarba inerente i fatti accaduti
durante il Vertice G8 di Genova
V Testimonianza dell'on. Pisapia inerente i fatti accaduti
durante il Vertice G8 di Genova
VI Testimonianza dell'on. Gianni inerente i fatti accaduti
durante il Vertice G8 di Genova
UU - Dirigente del Commissariato di P.S. Centro di Genova,
dott. Angelo GAGGIANO
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Lettera di chiarimenti sulle manifestazioni di Genova del 19
e 20 luglio, 7 settembre 2001
VV - Sen. Giuliano AMATO
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Lettera di precisazioni in ordine alle dichiarazioni
rilasciate dall'arch. Margherita Paolini durante l'audizione di
quest'ultima (4 settembre 2001)
ZZ - Dirigente della Digos in servizio a Genova, dott.
Spartaco MORTOLA
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Relazione sul Vertice G8 di Genova e sulla perquisizione
alla scuola Diaz, 7 settembre 2001
AAA - Segretario generale della Federazione delle forze di
polizia (CNPP, CISAL, FFP), Angelo BAUCO
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Lettera sui fatti di Genova, con particolare riguardo alla
vicenda della caserma di Bolzaneto, 7 settembre 2001
BBB - Segretario generale nazionale del sindacato delle forze
di polizia Rinnovamento sindacale, Paolo VARESI
NUMERO DOCUMENTO OGGETTO
I Lettera sui fatti di Genova, 10 settembre 2001
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